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Eren afferrò il telefono e si fiondò fuori di casa, era in ritardo come sempre.
Lui e Levi si erano dati appuntamento davanti alla scuola, sarebbero andati insieme a fare visita alla tomba della madre del ragazzo.
Fece per uscire dal cancello ma si fermò stupito.
Davanti all' ingresso c'era una moto nera, dall'aria molto costosa.
"Cosa aspetti Jeager, sali".
Levi era al volante della moto, gli porse un casco e lo invitò a sedersi dietro di lui.

Levi era al volante della moto, gli porse un casco e lo invitò a sedersi dietro di lui

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Eren salí faticosamente sulla moto, mentre Levi lo guardava divertito.
"Cos'hai da ridere aiutami invece".
Levi cercò di trattenere le risate.
"Ok, ok".
Gli porse una mano ed Eren la afferrò, con una stretta salda lo tirò su.
"Tieniti ben saldo a me ".
Eren gli cinse i fianchi con le braccia, poi Levi si rimise il casco, e partí.
Il vento gli graffiava le braccia, Eren non era mai salito su una moto ed era un po' spaventato, cosí si strinse di più a Levi.
Sembrava di volare, Levi andava velocissimo e il vento in faccia dava la sensazione, di star andando alla velocitá della luce.
Pian piano Levi rallentò e alla fine si fermò, erano arrivati.
Levi si tolse il casco, era cosí bello.
Eren notò che aveva una faccia triste, malinconica.
"Andiamo, siamo arrivati, hai bisogno di un aiuto anche a scendere?".
Levi ridacchiò.
"No, ce la faccio da solo simpaticone".
Eren scese con difficoltá dalla moto e poi si diresse da Levi che sembrava particolarmente divertito dalla scena a cui aveva assistito.
Camminarono lungo i sentieri del cimitero, alla ricerca della tomba.
"Levi, questo posto é enorme ci metteremo una vita a trovare la tomba...non hai idea di dove sia?".
"No".
"Fantastico, ci metteremo una vita".
"Ironia della sorte io non ce lo più una vita davanti".
Levi si allontanò e Eren gli corse dietro.
"Eih, dai non volevo offenderti".
Levi si fermò davanti a una tomba, e si sedette a terra.

Tirò fuori dal cappotto una mazzo di rose e lo posò a terra

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Tirò fuori dal cappotto una mazzo di rose e lo posò a terra.
"è questa?"
Eren si sedette accanto a lui.
il ragazzo toccò con un dito la lapide.
"Mamma...mi dispiace, mi dispiace tanto".
Eren gli toccò una spalla.
"Spero... che ora tu sia felice".
Appoggiò tutta la mano sulla lapide.
"Tra poco... ti raggiungerò anche io".
Eren vinse le spalle di Levi con un braccio e non disse nulla, sapeva anche troppo bene come ci si sente in questi momenti.
"Forza andiamo Eren".

Il ragazzo si rialzò e prese per un braccio Eren, si allontanarono silenziosi

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Il ragazzo si rialzò e prese per un braccio Eren, si allontanarono silenziosi.
"Grazie...grazie Eren".
Gli sorrise dolcemente, Eren non sapeva cosa dirgli quindi si limitò a sorridergli.
"Mamma....".
Levi non disse più nulla quella mattina.

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