21

46 10 0
                                    

Iniziava a piovigginare mentre Eren correva lungo le strade.
Aveva le mani fredde e il fiatone, ma non si fermava, continuava a correre lungo le strade silenziose della cittá, mentre poche auto giravano producendo un fumo grigio.
"Ho paura, ho paura di perderlo, di non poterlo salutare, non posso perderlo così non oggi".
La pioggia aumentava ogni secondo.
L'ospedale era più grigio del solito.
Si fiondò dentro senza fermarsi corse lungo i corridoi.
"Eih ragazzo ma che fai, senza un permesso non puoi girare".
La voce della vecchia segretaria gli arrivò dritta nelle orecchie ma era troppo lontana, troppo futile, non gliene fragava un cazzo, pensava solo a levi.
"Non puoi morire Levi, non puoi"
Ansimò su per le scale.
La pioggia, il sudore e le lacrime gli scendevano sul viso.
"Resisti... Ti prego".
Finalmente arrivò alla stanza numero nove, la porta incombeva su di lui.
La spalancó con le ultime forze la porta, e si buttò dentro la stanza.
Lui era lì.
Inghiottito da tubicini che gli mordevano la pelle delle braccia e del petto, respirava piano, con fatica.
La macchina accanto a lui produceva un debole bip.

La testa di capelli corvini si girò verso di lui, la pelle pallida e gli occhi appannati

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

La testa di capelli corvini si girò verso di lui, la pelle pallida e gli occhi appannati.

La testa di capelli corvini si girò verso di lui, la pelle pallida e gli occhi appannati

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Era rimasto poco di Levi.

Eren si avvicinò al letto, e si inginocchiò.
Un sorriso comparve sulle labbra pallide del ragazzo corvino.
"Non puoi morire per una caduta, se solo io..."
La voce strozzata dai singhiozzi.
"Levi alzò il suo sguardo verso il soffitto continuando a sorridere senza mostrare i denti.
"Lo so".
Accennò una risata, ma poi iniziò a tossire.
" Non è colpa tua, ne della caduta sarei morto comunque tra pochi giorni, la malattia non è mai migliorata"
Accennò uno sguardo al ragazzo.
" Ti ho mentito"
Eren appoggiò il viso sul petto di Levi
e si mise a pingere.
"Perché mi hai mentito... Come hai potuto..."
Il ragazzo non replicò, continuò a guardare il soffitto.
"Se...muori rimarrò da solo, non puoi...".
"non ti lascerò mai Eren, io sarò sempre con te... E tu sarai sempre una parte di me "
"Mi hai giá mentito..."
"Lo so, ma non hai altra possibilità che credermi".
Eren lo guardò negli occhi, non riusciva a pensare come sarebbe stato non poterli più vedere.
"Sempre?".
Un lungo silenzio, poi Levi gli rispose.
"Sempre".
Aveva due borse scure sotto gli occhi.
Un sospiro.
"Prendi la mia mano, ho freddo"

Eren gli prese la mano tra le sue

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Eren gli prese la mano tra le sue.
Levi disse qualcosa di incomprensibile.
"Non ho sentito".
Levi provò a riformulare la parola, gli era molto difficile.
"La..let...t.."
Riprese fiato, Eren gli accarezzo le dita secche e lunghe.
Levi allungò la sua mano verso le gambe di Eren e gli diede una leggera pacca.
"La lettera".
Iniziò a tossire molto forte, e nella camera entrò un gruppo di dottori.
I battiti del cuore iniziarono lentamente a diminuire e il misuratore vicino al letto si mise a vibrare.
"Vattene ragazzo".
"Fuori da qui".
I dottori lo presero dal coletto e lo tirarono con forza, alla fine dovette abbandonare la mano fredda di Levi.
Lo spinsero fuori con forza.
"Ricordami".
Una parola soffocata, le luci gli bruciavano gli occhi, l'ultima cosa che vide fu il sorriso di lui e gli occhi fissi nei suoi.
Eren, senza accorgersene venne chiuso fuori.
Aveva una busta nella tasca dei pantaloni.
c'era scritto con una calligrafia elegante "sayonara".

Quello Che Non Sai Di MeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora