Dopo l'incidente alla festa non avevo più visto Levi, avevo provato ad andare al ospedale, ma non mi avevano voluto far entrare.
Il padre di Levi mi odiava probabilmente, ma comunque mi assicurò che Levi stava bene.
Avevo provato a scrivergli, a chiamarlo, ma non mi aveva mai risposto.
Mikasa mi parlò più volte, mi fece i suoi discorsi.
Ma a me non importava.
Volevo solo rivederlo.
La scuola era tornata vuota e triste come prima.
Jean iniziò a cercare di passare più tempo con me, ma io lo ignoravo, non mi interessava se lo facesse perché ero il fratello di Mikasa, o solo perché gli faceva piacere.
Pensavo solo a Levi.
Probabilmente lo avrebbero dimesso in pochi giorni e io non aspettavo altro.
Ero sicuro, sicuro che l'avrei rivisto.
Poi mi arrivò la telefonata.
Mi buttai fuori da casa correndo.
"EREN L'OMBRELLO".
Fuori pioveva ma non c'era tempo per tornare indietro.
Mi aveva chiamato.
"Vieni".
E aveva riattaccato.