Capitolo quattro.

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Sento il sangue gelarmisi nelle vene, non posso credere che mio padre, l'uomo più onesto e innoquo del mondo, possa aver ucciso qualcuno.

«Ma papà non può aver fatto una cosa del genere, e poi l'ha promesso. L'hanno promesso a noi, quando eravamo piccoli!», urlo cercando di negare la realtà.

«Lo so, ma siamo pur sempre vampiri e a volte il nostro istinto ci domina.», dice Niall provando a rassicurarmi.

«Ma noi viviamo con gli umani, siamo umani, e questo non ci giustifica», dico con le lacrime agli occhi.

«Hai ragione Amy, vedrai sarà stato un momento così, non accadrà mai più.»

«E se invece riaccadesse? Se anche la mamma riniziasse?», dico ormai in lacrime.

«Vedrai, non succederà, non sono solo vampiri, sono anche genitori di tre figli e questo li fermerà dalla loro sete di sangue.», dice accarezzandomi dolcemente la testa.

Intanto il mio cellulare squilla, è Fiona, la mia migliore amica che mi chiede di uscire.

«Ora vai, esci con Fiona, hai bisogno di distrarti.»

«Si, ma tu?», dico tirando su col naso.

«Io andrò a vedere una partita di baseball con Micheal, non ti preoccupare.»

«Va bene.», dico abbranciandolo.

Poi vado in camera mia e mi preparo per uscire.

Mi vedo al bar con Fiona, ma per tutto il tempo non faccio altro che pensare al mio discorso con Niall avvenuto l'ora precedente.

«Hey, Terra chiama Amy. Ci sei? Mi sembri assente.», dice Fiona.

«Si, solo che sono molto stanca, sai la scuola, il pattinaggio, la palestra, il locale..in più il college dove va Niall si è allagato e in questi giorni sta da noi.»

«Niall? Tuo fratello Niall? Quando pensavi di dirmi che quel bonazzo era in città?», grida Fiona eccitata.

«Hahah Fiona, sei sempre la solita!», rispondo accennando una risata.

Quella sera, stranamente, i miei genitori non dovevano lavorare così ceniamo tutti insieme.

«Allora figliolo, come va con l'università? Questo è il tuo ultimo anno.», chiede mio padre sorridente.

«Bene, mi sto impiegnando tanto, molto di più rispetto agli anni precedenti. Sono il primo della classe e anche il capitano della squadra di rugby. »

«Oh, ma è fantsitico tesoro!», eslama la mamma.

«Allora saprai dirmi perchè tua sorella ha quella faccia da funerale.», dice papà con aria scherzosa.

«Sono solo stanca.», dico con tono serio.

«Anzi, molto stanca e credo mi stia venendo anche la febbre. Posso andare al letto?»

«Ma sono solo le otto e mezza di sera e non hai mangiato quasi niente.», dice la mamma preoccupata.

«Allora posso andare: si o no?», dico fredda.

Il chiacchiericcio si interrompe improvvisamente e cale il silenzio assoluto, tutti gli occhi sono rivolti verso di me.

Mia madre esita qualche secondo prima di parlare.

«S-si, certo t-tesoro.», balbetta.

Così senza dire una parola, mi alzo di tavola e me ne vado in camera.

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