Capitolo sedici.

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La sveglia suona, sono le sei e mezza. Detesto alzarmi presto la mattina, ma a scuola ci si deve pur sempre andare.
Mi dirigo verso il bagno per lavarmi e poi vado in cucina e velocemente bevo un bicchiere di succo d'orangia e mangio qualche biscotto.
Dopodiché mi do una pettinata e mi precipito all'auto.
Oggi sono stranamente in orario e quindi ho tempo per farmi una paeseggiata, passo per i campi da calcietto completamente bagnati dalla pioggia e cammino lungo il sentiero che conduce al bar del liceo ancora chiuso.
Do un'occhiata al mio orologio e vedo che mancano dieci minuti all'inizio delle lezioni, così percorro la strada al contrario e vado in classe.
La prima ora ho biologia, materia che odio, e poi ho tre lunghe ore di matematica, ho voglia di buttarmi giù dalla finestra.
Dopo una pessantissima giornata di scuola me me torno a casa, visto che sono in punizione e non posso andare ad allenamento.
Mi metto a fare i compiti, e poi verso le sette mi preparo una tazza di latte caldo con il miele e vado a dormire.
Il giorno dopo continuo la mia noiosa routine.
Finalmente è sabato, stasera uscirò con Austin, non importa se sono in castigo. Rientrerò a casa per le undici mezza e i miei non sapranno niente.
Alle otto qualcuno suona alla mia porta, è Austin, scendo di casa e salgo in macchina, prima di andare da lui passiamo in una pizzeria a prendere due Margherite.
Quando arriviamo a casa sua mi dice: «Fiona mi ha detto che ti piacciono i film horror, così ho noleggiato un film sui vampiri.»
Davvero? Sui vampiri? Spero mi stia prendendo in giro.
«Fico.», rispondo con un sorriso poco convincente.
Ci mettiamo sul divano a vedere il film e ci mangiamo la pizza.
Dopo circa un'ora lui inizia ad avvicinarsi sempre di più a me e mi prende la mano sinistra, io cerco di ignorarlo e di sembrare piú a mio agio possibile, anche se sono veramente in imbarazzo.
Continua ad avvicinarsi e io cerco di ignorarlo, lui mi piace però non so se sono pronta per una relazione. Magari è tutto nella mia testa, forse è solo una mia impressione il fatto che ci stia provando con me.
Non appena mi giro per chiedergli come gli sembra il film, mi affera la testa e tenta di baciarmi, io mi sposto di scatto e mi giro dall'altro lato.
«Scusa!», esclama mortificato.
«Non importa.», dico continuando a fissare da un'altra parte.
La serata procede in religioso silenzio, finchè alle undici e mezza mi accompagna a casa.
Entro dentro, e con mia grande sorpresa trovo i miei sull'uscio ad aspettarmi.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jan 29, 2015 ⏰

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