Capitolo quindici.

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Non lo trovo per niente giusto il fatto che mia madre mi metta in punzione per qualcosa che non ho fatto. E adesso come faccio? Ho allenamento quasi tutti i pomeriggi e sabato ho anche l'appuntamento con Austin, e non posso dargli buca. Vorrà dire che andrò di nascosto, i miei non hanno abbastanza tempo per fare i bravi genitori, e siccome saranno sicuramente impegnati con il ristorante, io ne approfitterò per uscire di nascoto.

Il giorno seguente vado a scuola, come al solito in ritardo, nei corridoi incontro Fiona che inizia a parlare di un nuovo ragazzo con cui sta uscendo un certo "Dylan".

Dopo quattro ore esco di scuola e dopo vado in palestra a spaccarmi le ossa.

Mentre sto tornando a casa, mi ricordo di aver del tutto dimenticato che oggi avrei dovuto aiutare la mamma con il lavoro, e quindi le mie settimane di punizione diventano ben tre. Vuole che impazzisca, per caso? Non posso stare chiusa a casa per così tanto tempo, questo è un ostaggio!

Nel silenzio della mia stanza improvvisamente sento un miagolio alle mie spalle, mi giro e non c'è nessuno. Probabilmente me lo sono immaginato, questa storia del gatto mi sta dando alla testa. Ma non è finita qui, tutt'a un tratto inizia a pulsarmi la ferita.

So che è una pazzia, ma comincio a pensare che il gatto che ho accidentalmente acciaccato ha qualche poter soprannaturale, per il quale è ancora vivo e ora sta cercando di vendicarsi cercando di farmi impazzire.

Per scacciare questi pensiri da manico decido di mettermi sul divano e provare a dormire, ma il mio tentativo fallisce; sono troppo angosciata per addormentarmi.

SPAZIO AUTRICE:

Che ne pensate? Vi piace come sto continuando la storia? Fatemi sapere. Se magari mi lasciate un commento qua sotto, do anche un'occhiate alle vostre e storie e seguo quelle che ritengo più interessanti. Un bacio.

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