CAPITOLO 18

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Pov. Shota

Sto pranzando con Nathan che come al solito gradisce la mia compagnia ,ma c'è una strana atmosfera «Ieri hai dormito da qualcuno?»
«Da Kaito e sua sorella» mi alzo portando i piatti nel lavandino, mi giro notando che mi ha bloccato tra il suo corpo e il ripiano della cucina «Sicuro di non aver fatto altro?»
«Certo» mi da un veloce bacio a stampo «Scusami, ripongo la massima fiducia in te» stai prendendo un abbaglio, non sono così onesto come credi altrimenti avrei evitato di raccontarti questa mezza verità, improvvisamente il mio telefono squilla, stavolta è Bleid, andiamo molto d'accordo quindi non esito a rispondere
«Ehi Bleid dimmi pure»
«Ciao Shota, potresti venire subito a casa mia si tratta di Kaito».
Inizio a preoccuparmi «Cosa gli è successo?»
«Ecco dopo scuola l'ho trovato coinvolto in una rissa, lo stavano picchiando di brutto e sono dovuto intervenire»
«Si sarà sicuramente difeso non è il tipo che si fa mettere i piedi in testa»
«Ti sbagli non ha reagito neanche dopo aver preso una scarica di pugni, non potevo chiamare Harley, si sarebbe spaventata»
«Arrivo tra cinque minuti» attacco dicendo al mio ragazzo che si è verificata un emergenza e devo scappare «So che vai da quel tuo amico, perciò ti accompagno».

Appena lo vedo mi paralizzo, ha il labbro inferiore spaccato e lividi su entrambe le braccia, non riesce a reggersi in piedi infatti è costretto a farsi aiutare dal suo migliore amico che mi accoglie con un «Grazie per essere qui».
Nathan mi cinge la vita dandomi un lungo bacio sulla bocca sotto lo sguardo dei due «Io vado, passo a prenderti più tardi per portarti da tua madre»
«Va bene» aiuto Bleid a mettere sul divano Kaito in questo modo possiamo controllarlo più facilmente.
Passano un paio d'ore e il ragazzo comincia ad agitarsi nel sonno, prendo una sedia mettendomi seduto accanto a lui «Vai pure a riposare hai già fatto abbastanza, ti meriti un po' di riposo» «Sei davvero un angelo Shota» sorride accettando il mio consiglio.
Comincio a guardare il suo viso sul quale si fanno strada tante piccole lacrime «Mamma perché ci hai lasciati avevamo bisogno di te, avrei aiutato papà a smettere di ubriacarsi, ma tu saresti dovuta restare con noi».

Rimango stupefatto da quella frase, si sveglia di scatto «Vai dal tuo fidanzatino io ho già un rompipalle che si occupa di me, non me ne serve un altro» gli butto le braccia al collo stringendolo più che posso, anche se mi tratta male so bene che in realtà sta soffrendo «Spiegami a cosa è dovuta questa reazione»
«Hai nominato tua madre mentre dormivi, stavi piangendo e se tu stai male io sono triste»
«Shota non ha senso, adesso sono io che non riesco a capirti, tu hai Nathan io sono solo un povero stupido che si è lasciato sfuggire un tesoro prezioso».

Mi da un bacio sulla punta del naso poi mi fa cenno di andarmene «Finché Bleid riposa il tuo guardiano sono io»
«Fai come ti pare però ti avverto, potrei approfittare della tua bontà» le mie guance vanno irrimediabilmente a fuoco, peccato che a lui un minuscolo dettaglio come questo non sfugge.

Pov. Bleid

Dopo aver recuperato un po' di forze vado a controllare come sta quel incosciente di Kaito, sarà meglio che questa volta abbia un vasto repertorio di scuse perché oggi non la passerà liscia
«Come sta il rosso?» chiedo avvicinandomi.
Il ragazzo sentendosi tirato in causa prova ad alzarsi «Se potessi muovermi saresti già morto, non devi chiamarmi in quel modo!» esclama arrabbiato, gli mostro un ghigno inquietante «Esatto non puoi, posso prenderti in giro quanto voglio»
«Aspetta che mi riprendo poi ti darò una lezione con i fiocchi».
Smetto di punzecchiarlo arrivando subito al dunque «Vorremmo sapere perché ti sei lasciato sottomettere in quel modo, voglio dire le tue scorribande per me non sono una novità ciò che mi lascia perplesso è il fatto che tu non abbia sferrato nemmeno un calcio, insomma non è da te».

Si rimette sdraiato e sbuffa «Mi hanno stracciato perché non ero in gran forma»
«Piuttosto banale come scusa, non credi?»
«Finitela di starmi addosso, tu e il piccoletto non siete i miei babysitter chiaro!»
«Se continui a urlare resterai senza voce, io vado a chiamare tua sorella gli dirò che stasera ti ho invitato a dormire qui» mi sposto in cucina per effettuare la telefonata, senza menzionare le condizioni fisiche di suo fratello per non farla  preoccupare troppo poi torno dai miei due ospiti.

Vado a sedermi accanto allo scorbutico continuando la mia ramanzina «Finiscila di comportarti così, ascolta i consigli di chi ti vuole bene, hai molto più valore di quanto pensi soprattutto per qualcuno» affermo lanciando un sorriso al ragazzino che ho davanti.
Shota sentendo il suono del campanello fa un passo in avanti, ma viene bloccato dalla mano del ragazzo sdraiato «Ti chiedo scusa per poco fa» stringe i denti riuscendo a mettersi in piedi «Sei impazzito! Sdraiati immediatamente!» urla Shota a pieni polmoni, il campanello suona per la seconda volta e sono costretto ad andare ad aprire trovandomi davanti Nathan, ci presentiamo scambiandoci una stretta di mano sembra una persona apposto.

Pov. Shota

Lo sorreggo con le braccia per impedirgli di cadere, stringe i denti a causa del dolore provocato dalla sforzo di alzarsi e mi abbraccia «Sai il modo in cui ti ha baciato Nathan prima di andarsene mi ha dato sui nervi, era come se avesse voluto dimostrare che sei suo».
Ci risiamo di nuovo con questa storia «Andiamo Kaito non essere ridicolo, stiamo insieme è normale essere geloso della persona con cui si ha una relazione» aumenta la stretta «Chi se ne frega, tu non sei di sua proprietà sei il mio piccolo e fragile Shota, sei il ragazzino che con la sua allegria mi fa sentire meglio, sei quel bambino indifeso nascosto nel bagno di Bleid in attesa di un aiuto da qualcuno, sei la persona di cui vorrei prendermi cura per sempre, ho compreso di non riuscire a sopportare l'idea di doverti lasciare ad un altro solo dopo averti perso».

Dire certe cose in un momento simile è scorretto, cerco di trattenere le lacrime riuscendo a farlo sedere sul divano incitandolo a mollare la presa.

Bleid entra seguito dal mio ragazzo, saluto entrambi affrettandomi ad uscire, entro in macchina e come promesso Nathan mi riporta a casa, stanotte avrò sicuramente molte cose su cui riflettere in punta di piedi mi infilo nel letto di mia madre, la quale si accorge del mio stato d'animo e mi stringe a sé «Cosa c'è tesoro della mamma?»
«Ho bisogno di te ,perciò vorrei dormire qui»
«Va bene, sei mio figlio non ti caccerei mai, ora cerca di dormire ci penso io a proteggerti» grazie alle sue parole riesco ad addormentarmi.

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