CAPITOLO 19

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Pov. Kaito

Sono cinque giorni che non mi alzo da questo dannato letto ormai i lividi e lo spacco sul labbro si sono rimarginati, ho parlato ad Harley della cazzata che ho fatto beccandomi un rimprovero esemplare come potrei darle torto sono stato un imbecille.
Ho deciso che oggi sarei tornato a scuola accompagnato da Bleid, il quale mi tiene costantemente sotto controllo per impedirmi di cacciarmi di nuovo nei guai.
Getto lo zaino sul pavimento sedendomi sulla sedia appoggiando le gambe sul banco «Metti giù i piedi, siamo in un luogo pubblico»
«Non mi scocciare Bleid» si siede vicino a me non proferendo più parola perché sa che la discussione potrebbe tirare per le lunghe.
L'insegnante entra notando la mia posizione poco composta «Dovrei sbatterti fuori, ma non lo farò in cambio vai a fare delle fotocopie per te e i tuoi compagni»
«Neanche morto ci mandi
qualcun 'altro»
«Non voglio sospenderti, ubbidisci per favore» mi alzo strappandogli il foglio dalle mani avviandomi in corridoio per utilizzare la fotocopiatrice «Mi sono lasciato fregare come un povero allocco».
Torno in classe consegnando a tutti le fotocopie lasciando la mia per ultima, sedendomi di nuovo al mio posto, il professore mi da una pacca sulla spalla «Bravo, visto che quando vuoi sai essere un ottimo alunno» mi sa che questo qui cerca botte, mi calmo riuscendo a sopportare i vari prof senza sclerare a nessuno di loro, facendo una fatica tremenda, finalmente posso tornarmene a casa.

Pov. Nathan

Passo a prendere Shota aspettandolo davanti alla sua scuola, dopo essere rientrati lo invito a sedersi sul divano accanto a me, sono certo che ci sia molto di più di una semplice conoscenza tra lui e quel Kaito, la prima volta che l'ho visto ho avuto la sensazione che volesse incenerirmi con lo sguardo, so di piacere a Shota ma forse i sentimenti che prova per quel ragazzo sono più profondi.

«Tu ami Kaito vero?»
«Potevi risparmiarti questa
domanda, te lo ripeto a me piaci tu»
«Si onesto con te stesso per quanto io possa piacerti l'amore che nutri nei suoi confronti è molto più forte».

Gli scompiglio i capelli pronunciando le seguenti parole «Resterò comunque tuo amico, so che non avevi intenzione di ferire nessuno, sappi che potrai sempre contare su di me e ora corri da lui»
«Non mi vuole, stava solo giocando con me»
«Fidati ci tiene a te, va da lui»
«Perdonami, sei davvero una persona fantastica» mi saluta con un caloroso abbraccio, ha il diritto di essere felice con chi ama veramente.

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