Addio, o ...

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Il giorno successivo ero ancora intontito dalla discussione precedente, ma appena fù possibile chiesi con un messaggio come stava e come pronta risposta fui accusato di non ave pensato a dare il buongiorno prima di chiedere come stesse, e se il buongiorno si vede dal mattino la giornata a cui sarei andato incontro non si prospettava delle migliori, approfittai del fatto che in ufficio avevo la persona delle pulizie e quindi non ero solo, salutai  e mi dedicai al lavoro, sperando che la mattinata servisse a placare gli animi. Nella pausa pranzo aprii per vedere se avesse scritto qualcosa e trovai uno dei suoi teoremi in cui mi 'ringraziava' della mia solita assenza:

"Grazie sempre per la tua assenza, scegli i momenti più adatti, complimenti, il migliore metodo è ignorarmi vero, e se non puoi rimediare alle cazzate che fai non le scrivere proprio altrimenti, immaginandoti le mie reazioni ti trovi un posto e non mi lasci scrivere sola come una scema. Me ne sto andando veramente ora buone pulizie"

Volevo che questa discussione finisse e chiesi scusa per non esserci stato, richiesi scusa per non averla capito, chiesi scusa per il mio modo di fare e chiesi cosa dovevo fare affinchè questa discussione finisse

Ad Arianna non sembravano bastare le mie scuse e continuò:

"ma va un caz..., ma davvero, tu non hai capito niente di me, di quello che mi hai fatto, di quello che mi hai negato, delle promesse non mantenute, dell'ignorarmi,  del male, delle lacrime, di NIENTE e non hai capito cosa ricevevi soprattutto."

Mi sentivo ripetere per l'ennesima volte in poche ore che non avevo capito nulla, immaginai che non c'era più nulla da fare, avevo rovinato tutto e pensando che continuare a scrivere avrebbe peggiorato la situazione, dissi che era meglio che tornassi a lavoro, visto che ero un male in tutto, ma Arianna mi interruppe dicendo:

"se volevo andare via non ti avrei chiesto di darmi motivo per rimanere, tu non hai capito e hai continuato a darmi contro, oppure hai fatto finta di non capire per far prendere a me una decisione".

Avevo solo cercato di trattenerla a me ed invece la stavo perdendo, scoprendo di essere stato più un male che un bene, non riuscivo a dimostrare quello che provavo. Dissi che nonostante le nostre discussioni in chat  non volevo perderla, che il mio modo di dimostrare ciò che provavo forse era sbagliato o forse non era ciò che si aspettava lei,  ma doveva essere lei ad aiutarmi a capire come agire per evitare di sbagliare ancora.  Non ero bravo a leggere fra le righe, chiesi che lei fosse diretta nelle cose, se qualcosa detta o qualche mio gesto l'infastidivano, preferivo lo dicesse chiaramente e non con battutine allusive o ignorandomi. Magari avremmo litigato lo stesso, ma discutere e chiarirsi fa anche parte di qualsiasi rapporto che sia d'amore o di amicizia.  Dissi:

"insegnami a starti accanto, insegnami a leggere fra le tue righe, insegnami a capire quando la mattina posso iniziare a scherzare e quando invece hai voglia di riprendere dalla sera prima, Insegnami a non farti versare lacrime per me, insegnami a stare zitto quando non vuoi sentire quello che ho dentro. Ho sempre contato su di me e su nessun'altro, stavo imparando ad appoggiarmi a te, insegnami anche questo, insegnami anche a farti da spalla quando sei tu ad averne bisogno, oggi ti sto chiedendo scusa, ti ho chiesto scusa, per le mie assenze, per il carattere di merda, ti ho chiesto scusa per tutto quello che non ho fatto, per tutte le lacrime che ti ho fatto versare, ti ho chiesto scusa per le cose sbagliate che ho fatto e te le sto ancora rinnovando, ma non sono io che sto mollando,  io sono qua e ci sono per te. Tutto quello che tu hai fatto per me, quello che mi hai dato, quello che mi hai detto, non si dimenticano in un giornata di chat, puoi rimproverarmi solo di non avere i giusti modi per dimostrartelo ma ti assicuro che mi hai dato tanto e se posso e se ancora me lo permetterai, voglio essere quella spalla in cui appoggiarti"

Era già ora di pranzo la lasciai, con quelle parole e ci salutammo. Pranzai velocemente e tornai subito ad aprire per vedere se fosse online. Arianna era già online, chiesi il suo umore e dalle prime parole sembrava fosse iniziata una nuova giornata, facevamo a gara a chi doveva addossarsi le colpe, eravamo esausti entrambi. La discussione ci aveva logorati, avevamo bisogno l'uno dell'altro. Tornammo a spiegarci e a comprenderci sembrava che la tempesta fosse passata, i momenti di rabbia si trasformavano in momenti di comprensione. 

Arianna disse:

"Non voglio essere importante solo perché hai realizzato il tuo sogno di trovare qualcuno che ti facesse uscire dalla tua quotidianità perché ti fidi, un' altra la puoi trovare se vuoi. Capisci perché certe tue parole mi sembrano esagerate poste a me?"

Risposi subito che non la reputavo una delle cose più belle perchè mi aveva fatto uscire dal quotidiano. Il mio sogno era trovare un'amica che potesse essere mia complice, mia confessore, mia spalla, che stesse ad ascoltarmi, ed una cosa ribadii, lei spesso metteva davanti il sesso per quello che era successo,  dissi che non era così,  il sesso era una conseguenza di quello che provavo, non la base, nè il punto di arrivo, solo una conseguenza. Non ero un ipocrita e fare sesso era bellissimo, ma non doveva pensare che il mio sogno fosse quello di andare a letto con lei.  Continuai dicendo ringraziandola per essere ancora lì a leggermi ed ascoltare nonostante il mio comportamento dei giorni passati e che lei era e rimaneva l'unico sogno che volevo  vivere.


Gli animi si erano rasserenati,  Arianna aggiunse:

"Comprendimi se ti infastidisco a volte, non è un rapporto normale il nostro, per la maggior parte dei casi il sesso sarebbe la base, l'unica motivazione per sopportare tutte le mie scenate, non ti metto a livello degli altri, ma la normalità è quella, spero lo ammetterai. Non dire che è una conseguenza,  hai atteso, ma lo volevi, fin dall'inizio"

Ribadii che non ero un ipocrita, ed era impossibile smentirla risposi:

"come farei a non volerti, se sono stato sempre attratto da te mentalmente e fisicamente, ma il volerti era solo una conseguenza del sentimento che con il tempo ho iniziato a provare per te.  Come faccio a dirti che non lo volevo, mentirei prima a me stesso e poi a te."

La sera andammo dormire senza aggiungere altro, quello che era successo nei giorni prima ci aveva letteralmente buttati a terra, forse una buona dormita ci avrebbe aiutato. 

Il giorno successivo la giornata inizio molto meglio splendeva di nuovo il sole anche fra di noi chiesi se in mezzo a tutti i suoi impegni avesse avuto la possibilità di passare da me, abbracciarla era la cosa di cui avevo più bisogno in quel momento, Arianna accettò forse perché anche lei sentiva la necessità di quell'abbraccio. Fù un incontro veloce, visti gli impegni che entrambi avevamo già preso, ma non contano i minuti o le ore. In quell'abbraccio c'era davvero tanto tantissimo non riuscivo a staccarmi da lei,  la stringevo forte che quasi avevo paura di farla male, non ci scambiammo tante parole lasciammo che fossero i nostri sguardi a chiarirsi, perché gli occhi non mentono mai .Purtroppo dovette andare via quasi subito, la tempesta era passata, tutto quello detto nei giorni prima era stato dimenticato. Tutto torno alla normalità si tornò  a parlare come se niente fosse successo, si scherzava, si giocava nel gruppo , si prendeva in giro qualche amico/a , si parlava della vita quotidiana e dei soliti problemi che si incontrano crescendo dei figli. 

Il Profumo di una Strega SpecialeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora