Un posto tutto per noi

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Quei giorni che ci dividevano dal suo rientro, sembravano non passare mai, alle nostre discussioni diventate sempre più frequenti si aggiungevano problemi familiari, Arianna mi raccontò una sera di problemi con il marito che si intestardiva a voler cambiare vita, voleva andare al Nord e iniziare una nuova attività, e la cosa non la metteva di buon umore, sapeva che la cosa avrebbe stravolto la sua di vita e quella della sua famiglia, e come se non bastasse altre discussioni familiari con il padre si aggiunsero al resto. Provai ad esprimere la mia opinione, facendo ben presente che era solo una mia opinione, era l'unico modo per starle vicino in quel momento. Dopo qualche giorno ai suoi di problemi se ne aggiunsero altri miei, discussioni con mia moglie e con la mia famiglia per la gestione dei figli durante il periodo di vacanza. Nulla in quell'estate andava per il verso giusto, avevo bisogno di stare un po' fra le braccia di Arianna e lei aveva bisogno di stare un po' fra le mie. Avevamo bisogno di quel "NOI" che spesso ci aveva aiutato a superare momenti difficili. 

"Vorrei tanto riportare indietro le lancette e rivivere la giornata con te, averti fra le braccia è una sensazione stupenda, vorrei ogni giorno poterti stringere abbracciarti e baciarti un pò, sò che è impossibile, ma lasciamelo immaginare e sognare è qualcosa di cosi bello che non riesco a rinunciarci, e magari mentre sogno poi arriva il giorno che posso stringerti davvero fra le mie braccia, e la realtà diventa molto più bella del sogno."

Arianna rispose mettendo tutto sul tono scherzoso:

 "Lo sai che ci sarò, ma non te ne approfittare, non so, mi dai l'impressione di allontanarti sempre di più, poi ritorni quando cedo io, poi ti rassereni quando stiamo insieme e di nuovo ti allontani. Ma forse è giusto così, dimentica molte delle cose che ti ho detto in questi giorni, siamo amici prima di tutto e gli amici non pretendono"

Cercavamo di aiutarci a vicenda a superare quel periodo poco felice, ma la voglia di stare assieme diventava quasi una necessità. L'estate finalmente finì e Arianna rientrò, ma con le scuole chiuse per noi erano solo incontri sfuggenti e di pochi minuti e la voglia di stare con lei, come la prima volta sulla luna, invece aumentava di giorno in giorno. Finalmente anche le scuole riaprirono e la vita tornò alla normalità a cui eravamo abituati, ci sarebbe stato meno difficile poter evadere mezza giornata senza creare tanti sospetti. Passare un'altra mezza giornata in auto non era quello che volevamo, avevamo rischiato la prima volta e non era il caso rischiare nuovamente, chiedere a qualche amico la disponibilità della casa non era la cosa migliore, l'unica soluzione era andare in qualche hotel prendendo una stanza. Era una soluzione che molte volte avevo accantonato, Arianna era il mio amore, non era un incontro occasionale e portarla in hotel non l'avevo mai visto di buon occhio, ma purtroppo era l'unica soluzione disponibile in quel momento. Per diverse sere durante le nostre conversazioni valutammo l'idea, ma ci fermammo a scherzarci su, finchè una sera Arianna chiese 

"Venerdì mi rapisci ?",

non me lo feci ripetere due volte, desideravo più di qualunque cosa stare con lei. I giorni a seguire cercai di studiare i posti che conoscevo nella zona per evitare quelli in cui potevamo incorrere in conoscenti e quelli che sarebbe stato facile raggiungere, ne parlai con Arianna fin quando decidemmo che programmare non sarebbe servito a nulla, l'ultima volta avevamo pianificato fino all'ultimo dettaglio e niente andò per come avevamo organizzato, stavolta saremmo andati all'avventura, decidemmo solo che saremmo andati nuovamente a mare. Arrivò il fatidico Venerdì, avevamo appuntamento alle otto, la scusa di evitare file negli uffici ed essere i primi calzava perfettamente, eravamo a qualche chilometro dalla nostra città, la possibilità di incontrare qualche conoscente era remota. Già alle 7,30 mi misi in auto, passai da un bar di fiducia e presi una bottiglia di spumante, mi avviai al luogo dell'appuntamento aspettando che arrivasse Arianna, feci un giro della zona per valutare dove parcheggiare la sua auto in modo che non fosse tanto a vista. Passò qualche minuto ed eccola arrivare con la sua Mercedes color argento, feci segno di seguirmi e la chiamai al cellulare, spiegai dove poter lasciare l'auto. Arianna mi segui fino ad arrivare al posto che avevo spiegato, parcheggiò e velocemente salì sulla mia auto. Cercai di uscire prima possibile dalla città nel frattempo Arianna aveva trovato un mio cappellino in auto e lo aveva indossato per essere meno riconoscibile, in pochi minuti fummo fuori città direzione mare. Arianna era tesa cosi come ero teso io ma non per il fatto che ero con lei, ma perché sarebbe stato impossibile spiegare perché ci trovavamo assieme in caso di qualche imprevisto. Appena mi fù possibile evitai la strada principale e ne scelsi una secondaria, Arianna si senti più sollevata, si sistemo meglio sul sedile e chiese se avessi un idea di dove andare, onestamente dissi di no conoscevo solo un posto da quelle parti che si trovava in periferia che faceva anche da ristorante, se c'era posto saremmo andati là. Arrivati sul posto mi resi conto che quell'hotel con annesso ristorante era chiuso da un po'. Ci guardammo in faccia e ridendo iniziammo a prenderci in giro, "ora che si fa ?", mentre ci avviavamo sul posto avevamo incontrato diversi B&B, proposi di tornare indietro e valutarne qualcuno. Mentre ripercorrevamo la strada ci accorgemmo che un gruppo di muratori che lavoravano sul ciglio della strada ci guardarono incuriositi, passavamo da lì per la seconda volta e considerato l'ora, il posto, e il periodo qualcosa li aveva incuriositi. Arianna sorrise e disse 

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⏰ Ultimo aggiornamento: Nov 12, 2020 ⏰

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