La storia di

11 3 0
                                    

-"stai ridendo di me, Lucy?"-
Sentì queste parole dietro di me, facendomi voltare vedendo Junko, notando che la sua mano stringeva con forza il suo stomaco, sarà rimasta ferita quando l'ho attaccata poco prima.
-"cos'è, ti fa male il pancino?"- dissi con tono sadico, facendole incrociare le sopracciglia, lei iniziò ad accigliarsi guardandomi sgradevolmente.
-"che cosa vuoi"- dissi poco dopo, mantenendo il mio sguardo compiaciuto, guardandola dall'alto al basso, lei alzò la mano libera verso di me.
-"le vuoi ancora prendere!?"- gridai preparandomi ad un attacco vhe potrebbe lanciarmi, anche se inutili. Lei si colpì però il suo stomaco, proprio sulla ferita ancora sanguinante, piegandosi in ginocchio dal dolore, per poi veder uscire dei luccichii dalla sua schiena. Si alzò poi nuovamente in piedi, con ancora la sua mano sullo stomaco, con una lacrima che scendeva sulla sua guancia rigandole il viso. Lei mi guardò un uno sguardo arrabbiato, mentre io la guardavo perplessa non capendo il perché di quel gesto.
-"ok.. ehm, sei diventata masochista e ti fai del male da sola?"- le dissi con un sorrisetto sul mio viso, appoggiandomi di lato con il mio fianco. Lei però non rispose alla mia provocazione.
-"cos'è ti sei tolta la lingua dallo stomaco? Oh poverina "-
dissi con cattiveria la mia ultima provocazione, ottenendo una sua reazione. Ma la sua reazione fu un sorriso, togliendo la mano dal suo stomaco per poi mostrarmi il palmo, notando che non fosse piena di sangue. capisco..
-"allora sei riuscita a "sbloccare" l'auto guarigione eh? Ecco perché sei ancora viva, fammi indovinare, ti sei rigenerata almeno sette volte vero?"-
-"questo non è uno dei tuoi problemi."- mi rispose lei affilando il suo sguardo.
-"questo trucchetto dell'auto guarigione non ti salverà sempre"- dissi con tono superiore mentre lei sorrideva.
-"un giorno finirà che lo userai troppo, e qurl giorno potresti non salvare né te, e né un tuo compagno. Visto che sei troppo debole anche per salvare i tuoi amici."-
-"non mi interessano le tue parole, difenderò il mio mondo! La mia casa, e tu non potrai farci nulla al riguardo."-
-"ah sì?"- dissi alzando un sopracciglio.
-"quindi faresti tutto il possibile per salvare la tua casa mi stai dicendo?"- le chiesi con tono ovvio, senza ottenere una risposta da lei, capendo la stessi prendendo in giro.
-"quindi.. se i tuoi compagni fossero in pericolo? Farebbero puff?
AHAH, come sei pietosa."-
-"silenzio."- rispose lei, capendo che avessi toccato un tasto dolente.
-"fai proprio pena. Sai almeno tra me e te c'è un enorme differenza"-
-"che sei pazza?"- mi rispose lei con sguardo arrabbiato.
-"beh, io potrò essere anche pazza. Ma tu sei una codarda. Che non riuscirà mai a diffendere né se stessa e negli altri. Sei solo la piccola principessa Junko, principessa dei fiori e delle piante."-
-"Sta zitta!"- mi urlò contro creando felle radici dal sottosuolo, che mi avvolsero il corpo. Che vennero bruciate in pochi secondi.
-"la differenza tra me e te, è che tu uccidi chiunque!"- continuò ad attaccarmi con le sue piante, senza ottenere nessun effetto.
-"la differenza tra me e te è che io il coraggio di uccidere ce l'ho, mentre tu invece? Cos'hai?"-
-"delle persone da diffendere!!"-
-"e scommetto che queste persone non sono i tuoi amici. Vero?"- dissi zittendola immediatamente.
-"com'è che si chiamava? Ylenia? No no, era un ragazzo.
-..sta zitta..-
-Penso che te lo ricordi, quello con gli occhiali. Come si chiamava?? Non me lo ricordo"-
-"non è uno dei tuoi problemi!"-
-"perché è anche un tuo problema? A te tanto non importa nulla dei tuoi amici. Vuoi diffendere persone di cui non conosci neanche i nomi! E perché? Perché sono i tuoi sudditi? Quante cazzate."- dissi guardandola dall'alto.
-"no.."-
-"provami il contrario."- dissi iniziando ad avvicinarmi a lei.
-"non avvicinarti!"-
-"constringimi."- continuai mentre sul mio viso compariva un sorriso sadico, notando il suo corpo iniziare a tremare.
-"sei solo un coniglio, un coniglio in una gabbia di ferro pronta ad essere mangiata."- dissi appoggiando una mia mano sulla sua spalla, iniziando a riscaldarla lentamente.
-"non muoverti. Non ne sei capace."- dissi mantenendo un contatto visivo con i suoi occhi, manipolandola mentalmente.
-"hai troppa paura.. perché dovresti continuare, non è meglio lasciare il mondo in mano a chi è più forte?"- dissi lentamente, mettendo anche la mia seconda mano sulla sua altra spalla.
-"no... N..
-shh.. rilassati, non senti il fuoco che ti avvolge?"- continuai mentre il suo sangue iniziava a colare dalle sue spalle.
-"..non.. No!!"- urlò facendo comparire un enorme mura fatta di piante, dividendoci. Io iniziai a ridere di gusto.
-"che succede Junko! Ti ho fatta male!? Oh! Scusami tanto"- continuai mentre ridevo con malizia.
-"facciamo una cosa! Distruggerò la pianta tra 5 secondi, così avrai il tempo di guarirti le spalle!
Oh ma aspetta.. cinque secondi non basteranno mica! Che peccato.."- continuai sentendo i suoi passi scappare da qualche parte.
-"uno.."-
-"due.. .. tre.."- dissi mentre sentivo dei singhiozzi, vedendo poi un luccichio. Si sarà guarita la prima spalla.
-"quattro!"- dissi camminando lentamente verso i luccichii.
-"cinque."- facendo prendere fuoco l'enorme mura d'erba, dirigendomi verso i brillantini. Ma lei non era lì.
Improvvisamente mi sentì venir schiacciata contro una parete con un enorme radice, bloccando le mie mani sul mio stomaco.
-"ora non potrai usare il fuoco."-  dissi lei con tono vittorioso ed esausto nello stesso momento
-"ti farò credere che tu abbia vinto per cinque minuti, mi raccomando non sprecarli."- dissi mostrandole un sorriso.
-"sta zitta, hai perso"-
-"mhm, convinta tu. Ora che farai? Mi porterai alla tua base?"-
-"sarà meglio per te preoccuparti della cosa"-
-"vuoi che reciti? Magari ti senti meglio"- le dissi con disinvoltura mentre sorridevo, mentre lei non mi rispondeva.
-"che cosa ti fa credere che tu abbia vinto."-
-"il fatto che sei una completa idiota"- le risposi.
-"idioti come quelli che hai totalmente massacrato senza pietà? Disgustoso."-
Disse stancandomi della situazione.
-"tu hai sempre ucciso senza pietà. Soltanto questo sai fare"-
-"sta zitta. Stai parlando di cose che non conosci!'- gridai improvvisamente non controllando più il mio fuoco, prendendo fuoco in una grande esplosione.
-"Tu credi non sai nulla di me! Non puoi permetterti di giudicarmi!"- lei iniziò ad urlare dal dolore per colpa della mia ondata di fuoco, notando che stesse cercando di guarirsi gli occhi. Iniziai a sorridere mentre vedevo che si stava guarendo, unendo le mani tra di loro. Dandole prima una ginocchiata sotto al mento, per poi scaraventarla contro una parete con un calcio. attacandola poi alla mulo con delle catene di fuoco. Lei sentì il tutto dopo pochi secondi, urlando come una dannata qual era, la sua guancia destra ormai aveva un enorme buco.
-"Lucy, ritirati dalla missione"- Sentì dire dal mio trasmettitore da Christopher.
-"Non ora!"- gridai piena di rabbia staccando il contatto, tornando a guardare negli occhi Junko in preda alle urla di dolore ed un respiro affannoso.
-"adesso ti racconterò una storia, e dovrai ascoltare ogni singola parola"- dissi prendendo il suo mento stringendoglielo, facendo scomparire il fuoco da dosso al suo corpo, facendola cadere a terra con scottature molto profonde sui polsi e caviglie. -"c'era una volta, una piccola bambina adorabile ed innocente, con una cosa fuori dal comune che nessun altro bambino aveva. Un potere incontrollabile e potente che per lei era troppo da sopportare, infatti, a soli cinque anni, distrusse un palazzo distruggendolo dall'interno e facendolo poi saltare in aria, facendo morirr tutte le persone all'interno carbonizzate. L'anno successivo invece, distrusse un intera cittadina, ancora senza riuscire a controllare il suo distruttivo ed orrendo potere. I suoi genitori intanto cosa fecero al riguardo? Un bel niente! Lasciandola da sola, con la servitù del regno di fuoco, visto ché tutto quel potere non era altro che colpa del suo amato padre. Il primo che l'abbandonò. La madre invece ormai nella disperazione, si tolse la sua bellissima vita pochi anni dopo, inutile come sempre. E cosa né fu della povera piccola palla di fuoco? Ormai abbandonata dai suoi pezzenti genitori?
Venne rinchiusa. Rinchiusa come un lurido animale nella più solida e resistente cupola di vetro. Così che almeno potesse continuare a fare il suo compito da principessa, e cioè, mettersi in bella mostra; giorno dopo giorno vedeva persone libere, che correvano felici e che si divertivano, ma lei no! Lei doveva rimanere lì! Perché così tutti rimanevano al sicuro. Tutti tranne lei. Un giorno però arrivarono questi due ragazzi, un uomo ed una donna, che attaccarono l'intero regno, uccidendo tutte quelle facce viscide che ormai la poverina vedeva ogni giorno. La liberarono da quella infernale cupola, e la ragazza le se avvicinò, dicendole.. -"abbiamo osservato la tua vita per giorni ormai.. rimanendo in silenzio, anvhe se il nostro non potrà mai superare il tuo silenzio sofferente.. vieni insieme a noi, ti salveremo da queste persone. Da questi uomini e donne che hanno dolo paura di affrontare qualcosa di diverso."- dicendolo senza distogliere gli occhi da quella ragazza, offrendole una mano. Lei per la prima volta nella  sua vita, iniziò a sentirsi accettata, a non essere più quella esclusa da tutti, adesso si sentiva parte di un gruppo. La sua salvatrice le offrì una mano, e lei prese l'intero braccio. Giurando che avrebbe fatto qualsiasi cosa per aiutarla.."-
dissi guardando per tutto il tempo Junko dritta negli occhi, raccontando il tutto con voce roca guardandola tra i suoi spasmi di dolore, mentre guariva le ferite che le avevo causato. Mi piegai alla sua altezza ghignando e tirandola per il mento.
-"hai capito ora?"- dissi stringendo più forte la sua mascella, lei mi diede uno schiaffo sulla mano staccandomi dal suo mento.
-"a cosa ti è servito prendere i poteri di mio padre allora!"- disse in modo pietoso con le lacrime agli occhi.
-"non potrò sostenerla io, ma un oggetto si. E come ho già detto, "avrebbe fatto di tutto per aiutarla"."- dissi guardandola con disgusto.
-"sei stata fortunata che mi hanno richiamata, altrimenti ora avresti fatto, boom."- dissi dandole un calcio nello stomaco per poi girarmi ed allontanarmi da lei, avviandomi verso la mia base.
-"messaging base, Francesco.. mi ritiro"- dissi non appena notai che Lucy si fosse allontanata abbastanza.
-"ce l'hai fatta?"-
-"si.."-
-"ottimo lavoro, sei stata ferita?"-
-"ne parleremo quando tornerò alla base.."- dissi facendogli intendere vhe fosse successo qualcosa.
-".. va bene, l'importante è che stai bene"- mi rispose lui.
-"arrivo.."- dissi curando le mie ferite dandomi un pugno su ogni ferita, accasciandomi dal dolore ad ogni pugno. Mi rialzai dopo qualche secondo, tornando alla mia base senza più dolori. Arrivata al posto che mi faceva da casa, raggiunsi tutti i miei compagni, incontrandoli al centro della casa.
-"sono tornata.."- dissi chiudendo la porta dietro le mie spalle stanca morta.
-"Hey! Sei qui"- mi disse Ylenia avvicinandosi a me notando il mio stato.
-"cos'è successo?"- disse raccogliendo il mio borsone
-"un po' di tante cose.. ho dovuto rigenerarmi minimo tredici volte.. dove sono tutti gli altri?"- le risposi notando un filo di preoccupazione sul suo viso.
-"alcuni si allenano.. mentre il resto è in cucina a preparare la cena"-
-"va bene, dove si trova Francesco? Così gli dico riguardo la missione"-
-"Francesco si trova alla sala di controllo, sta lavorando alle tue bolle"-
-"grazie mille"-
-"questa la porto in camera tua?"- disse indicandomi il borsone.
-"si grazie"- le risposi sorridendole, lei si avviò verso le camere mentre io verso Francesco. Entrata nella stanza venni ricoperta dall'odore sgradevole che personalmente non mi piaceva, l'odore di Lavanda della stanza.
-"Junko, ti stavo aspettando, forza entra"- Disse Francesco notandomi entrare nella stanza, girandosi con degli occhiali con molti lenti di diversi dimensioni in cui all'interno, c'erano alcune lenti di microscopi. In poche parole, era un microscopio formato occhiali.
-"ha funzionato il localizzatore?"- gli domandai sedendomi vicino a lui.
-"si, il segnale è confermato, è stata un ottima idea da parte tua mettere quel rivelatore di energia in tutto quel quartiere. Con chi ti sei battuta?"- mi disse mentre si girava verso gli schermi, ed iniziava di nuovo a lavorare sulle bolle.
-".. contro ..Lucy.."- dissi guardando a terra per poi guardare di nuovo lui qualche secondo dopo, notando che si fosse fermato con quello che stesse facendo. Non disse nulla mantenendo le spalle tese, mentre faceva tornare tutte le lenti in un paio di normali occhiali.
-"cosa è successo?"- disse appoggiandosi col gomito sul tavolo guardandomi negli occhi.
-"niente di che.. abbiamo lottato.. mi ha bruciato due o tre volte..-
-Aspetta, bruciato? Ti sei rigenerata più volte?"- disse tirandomi il braccio e controllando se avessi segni, io ritirai il mio braccio guardando le mie ginocchia per poi tornare a guardarlo.
-"mi sono rigenerata tredici volte.."- dissi con paura cambiando direzione dello sguardo, non sentendo una sua reazione, preoccupandomi.
-"che cosa?!"- disse alzandomi il mento, constringendolo a guardarlo.
-"dimmi che almeno ne è valsa la pena.."- disse accigliando le sopracciglia incrociando le braccia tra di loro.
-"si.. cioè, credo di si.."-
-"credi??"- disse dandomi un pizzico sulla guancia, tirandomela.
-"si! È servito"- dissi formulando di nuovo la frase.
-"cos'hai scoperto allora?"- mi domandò sospirando, mentre mi guardava in modo preoccupato.
-"il potere di mio padre.. non è qualcuno tra di loro ad averlo, l'hanno messo in un oggetto, e.. una storia che mi ha cambiata.."-
-"mhm.."- disse grattandosi il mento iniziando a scrivere qualcosa con la tastiera.
-"qualcos altro?"- disse tenendo gli occhi sullo schermo.
-"si, c'era anche un altra ragazza"- dissi ricordandomi improvvisamente di quella ragazza che mi ha salvata, notando Francesco bloccarsi.
-"un altra ragazza??"- disse girandosi verso di me.
-"si, ed era anche molto forte, ma non sono riuscita a seguirla o fare qualcos'altro."-
-"descrivila, magari potrei trovare qualcosa.. aspetta, e se il flusso di energia non fosse stato quello di Lucy, ma quello di questa ragazza?"-
-"anche se fosse ora non si trova più lì, sembra essere andata via da molte ore."-
-"Lucy le ha fatto qualcosa?"-
-"non lo so.. non so neanche come ha fatto una ragazza magica ad essere qui"-
-"se si trova qui.. significa che anche a lei è stato attaccato il suo pianeta, come a tutti quanti."-
-"si.. è molto probabile..''-
dissi abbassando la testa dispiacendomi di non essere più forte di quel che sono.
-"Junko, so che hai il bisogno di salvare il tuo pianeta, ma non devi rischiare più in questo modo la tua vita, quel pianeta ha bisogno della loro principessa, ma non delle ceneri di essa."- disse prendendo le mie spalle, stringendole in modo confortante.
-"hai capito?"- disse avvicinandosi col viso al mio continuando a tenere i suoi occhi suoi miei.
-"si.. ho capito"- dissi sorridendo allontanandomi da lui un po' imbarazzata, vedendo che lui ricambiò il sorriso.
-"bene, ora và a riposarti su, sarai molto stanca. Mi occuperò anche della ricerca di questa ragazza"- mi disse tornando a lavorare vedendomi uscire dalla stanza dopo avergli annuito. Io mi avviai verso la mia camera, notando in cucina Antonella, Gabriele ed Ylenia che sorseggiavano un tè.
-"hey, la borsa te l'ho messa sul letto"- mi disse Ylenia mentre beveva il tè.
-"va bene.. grazie mille"- le risposi io prendendo un biscotto.
-"ne vuoi un po'?"- mi domandò Antonella riferendosi al tè.
-"no grazie.. devo pensare ad una cosa"-
-"va bene"- mi rispose lei, raggiungendo così la mia camera. Presi un pigiama avviandomi poi al bagno per farmi una doccia, mentre un sacco di dubbi mi assalivano.
-"ma se ti hanno salvata.. allora perché hanno attaccato tutti i nostri regni.."- dissi riferendomi a quello che mi aveva raccontato Lucy, e del fatto che noi tutti siamo qui perché ci hanno attaccati. 
-"chi sono i buoni di questa storia.. voglio diffendere il mio pianeta..
ma il mio mondo è disgustoso,
il mio pianeta merita di essere protetto?.."-
"Junko.. anche se le persone qui potrebbero fare molte cose cattive, noi dobbiamo occuparci di diffendere le nostre bellezze, diffendendole da chi non sa godersi un bel panorama.
Nella tua vita incontrerai sempre delle persone con una storia difficile, ma questo non significa che dono cattivi.. sono soltanto delle persone che agiscono di conseguenza. Ed il tuo compito è quello di proteggere queste persone che meritano una protezione. Il nostro posto è diverso da quello del fuoco.. ma un giorno te lo mostrerò"
Mi tornarono in mente alcune delle filosofiche parole di mio padre..
"Cerca sempre di prottreggere casa tua.. a qualunque costo"
..accidenti..

PietraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora