Realtà

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-"perché lui non riesce a creare il ritmo?"- dissero sotto voce due delle mie cameriere reali, riferendosi a Mattia. Io le guardai con uno sguardo al quanto minaccioso, facendole zittire immediatamente per poi girarmi verso Mattia, con uno sguardo al quanto annoiato. Io gli misi una mano sulla spalla facendolo voltare verso di me, facendogli poi gesto di seguirmi con un accenno col mio capo. Vedemmo poi Ylenia raggiungerci mentre andavamo in un preciso luogo del castello, dove il permesso di entrare era solo a noi tre.
-"Mattia, riguardo a quello che hanno detto quelle due.."-
-"Antonella.. per favore non parliamone"- mi interruppe prima di finire la frase, abbassando la testa in un sospiro.
-"Mattia.. so che loro dicono quelle cose, ma non sono vere! Magari può essere che il tuo ritmo ancora deve attivarsi, magari il tuo interruttore ancora deve accendersi."-
-"Antonella.. ho diciassette anni.. il limite di attesa è sempre stato di quindici, massimo sedici anni. Accettiamolo.. sono un ragazzo senza ritmo"-
-"magari tu sei un eccezione?.."- dissi in modo dispiaciuto.
-"Mattia.."- disse poi Ylenia alzandogli il capo con il mento.
-"ce l'ho fatta.. sono riuscita a crearlo"- gli disse Ylenia.
-"cosa.."- domandò Mattia incredulo, mentre io guardavo Ylenia con un enorme sorriso.
-"sul.. sul serio?!"- disse Mattia sorridendo mentre prese Ylenia per le spalle.
-"si, guarda"- disse poi ancora Ylenia aprendo una stanza, dove facevamo esperimenti musicali, facendoci vedere un'enorme consolle, piena di tasti e dischi.
-"come hai fatto?"- disse ancora incredulo Mattia.
-"ho cercato i pezzi in tutte le città, dal mondo del classico, a quello del metal, ci sono tutti i tipi di musica su una sola piattaforma"- disse Ylenia vantandosi del suo lavoro.
-"e non è tutto"- continuò, prendendo degli enormi occhiali di colore arancione.
-"indossali, e questo strumento entrerà nel tuo cuore"-
-"può essere anche il mio strumento guida?.."- disse guardandoci negli occhi.
-"esattamente"- gli rispose lei, mettendogli gli occhiali.
La consolle fece un enorme espansione di luce arancione, per poi rimpicciolirsi entrando nel petto di Mattia.
-"non so cosa dire.."- disse lui toccandosi il petto.
-"dì che adesso saliremo su, e faremo vedere a tutte quelle persone che tu hai più ritmo di loro."- dissi stringendo le mie mani con quelle di Ylenia e le sue, guardandolo con uno sguardo pieno di speranza.
-"Si!"- mi rispose correndo verso l'uscita, io ed Ylenia ci sorridemmo avvicenda.
-"sei stata grande!"- le dissi con piena energia, correndo anche io verso l'uscita sentendola poi ridere.
Ci ritrovammo tutti e tre fuori l'entrata del palazzo reale, dopo aver riunito tutto il regno ad assistere all'esibizione di Mattia. Tutti loro non sembravano convinti mentre invece, alcuni erano curiosi di quello che sarebbe successo, le lamentele come sottofondo non tardavano però ad arrivare.
-"ragazze siete sicure che andrà tutto bene?.."- disse lui iniziando un po' a spaventarsi di tutte quelle persone.
-"tu andrai benissimo! Sei tu che ci ha sempre consigliato cosa ballare e cosa cantare"- dissi a Mattia indicando me ed Ylenia.
-"infatti, cioè, io senza di te non sarei riuscita a ballare senza vergogna"- le rispose Ylenia sorridendo.
-"va bene.."- disse avviandosi al centro del pubblico.
-"gli ho detto che la consolle quando si attiva può anche volare?"- mi disse Ylenia formulando una domanda a bassa voce, io mi girai verso di lei non sapendo cosa rispondere, per poi girarmi di scatto verso Mattia spalancando gli occhi, mentre indossava gli occhiali.
-"Mattia!!"- gridammo entrambe correndo verso di lui, ma non riuscimmo a fare in tempo. Lui attivò la console e quella iniziò a fluttuare nell'aria, Mattia non aspettandoselo cadde all'indietro, venendo afferrato per le braccia da me ed Ylenia. La consolle andò fuori controllo visto che nessuno la controllava, e quasi andò contro alcuni cittadini che iniziarono a fuggire spaventati.
-"accidenti!"- gridai mentre tolsi di scatto gli occhiali da dosso Mattia, facendo tornare lo strumento nel suo petto.
-"Mattia, sistemeremo anche questo, tu rimani qui, torniamo subito"-

Disse Antonella lasciandomi lì, mentre vedevo la gente fuggire da tutto quello che avevo causato io. Mi misi a terra, mettendo la mia testa sulle mie ginocchia iniziando a singhiozzare, non ce la faccio più.
Perché deve succedere sempre questo.. voglio fare qualcosa di buono anche io, perché sono nato così?!
-"tu.."- sentì qualcuno parlarmi, vedendo un ragazzo al quanto incazzato contro di me, che iniziò ad avvicinarsi.
-"lo vedi che ogni cosa che fai fa schifo! Perché continui a provarci!"- mi urlò contro tirandomi su per la maglietta.
-"crei soltanto confusione! Sei inutile! Sei soltanto un errore!"- continuò gridandomi contro, mentre un suo goccio di saliva mi arrivava anche sulla guancia. Me la pulí con la sua manica molto lunga, ignorandolo completamente.
-"fai solo schifo"- continuò buttandomi poi di nuovo a terra, facendomi cadere gli occhiali, facendoli graffiare.
Guardai di scatto con uno sguardo omicida quel ragazzo, facendomi alzare di scatto colpendolo sotto al mento. Senti la sua mascella chiudersi al mio tocco, e magari anche rompersi, capendo dal suo sguardo che si fosse morso la lingua.
-"sarò anche inutile nella musica! Ma a pugni so suonare!"- continuai gridandogli contro, iniziando a riempirlo di pugni in pieno volto.
-"Mattia! Fermo!"- gridò Antonella che mi afferrò per sotto le braccia, trascinandomi lontano da lui che non si rialzò. Rimanendo a terra addolorato, mentre Ylenia ci raggiungeva.
-"è pazzo.. è violento.. non è umano.."- dissero tutti gli altri mentre continuavano a guardarci.
-"umano.. ma voi che ne sapete di umanità!"- gridò Ylenia contro di loro arricciando il naso.
-"Ylenia lascia stare.."- dissi spostandomi da Antonella. Lei si voltò di scatto verso di me.
-"è tutta colpa mia.. non ho ricordato di avvisarti che poteva volare.."-
-"fa niente.."- dissi sospirando avviandomi verso l'entrata del palazzo, fermandomi però al suono di alcuni applausi.
-"che bello spettacolo"- si sentì una voce femminile dire testuali parole, ma voltandomi non trovai nessuno, mentre tutti si guardavano intorno, fino a che non guardai in cielo. Notai una ragazza che indossava una maschera, un espressione facciale senza però un espressione, accompagnata da altre due persone anch'esse mascherate.
La ragazza che mi rivolse la parola scese sul terreno, avvicinandosi poi a me, mentre le altre due rimanevano alle sue spalle. Io indietreggiai un pochino, ma lei creò poi una barriera dove le persone al di fuori della sua traiettoria, vennero respinte, rimanendo solo noi due all'interno.
-"ti hanno rifiutato da molto tempo, vedo"- continuò la ragazza guardando quelle persone.
-"chi sei.. e cosa vuoi da me"- dissi raggiungendo il limite della barriera, appoggiandomi su essa.
-"chi sono non ha importanza, sei tu a dover decidere chi posso essere per te. Ma quello che voglio da te è molto semplice"-
-"cioè?"-
-"cioè.. unisciti a me"-
-"eh?"- dissi alzando un sopracciglio, non capendo cosa stesse dicendo, vedendo poi Ylenia ed Antonella battere i pugni contro la barriera con le lacrime agli occhi. Sembrava che potessero sentire cosa ci stessimo dicendo.
-"unisciti a me, il mio scopo è quello di farla pagare a persone come tutti loro. Persone che non meritano neanche una briciola di pane per il loro egoismo."- disse offrendomi una mano.
-"chi mi dice che tu non sia come loro?"-
-"se fossi stata come loro, non starei scegliendo quello "diverso" avrei scelto qualcun altro, no?"- continuò con la sua mano tesa verso di me, io la osservai, piegandomi a terra per raccogliere gli occhiali. Poi mi girai verso le uniche due persone realmente importanti nella mia vita, che scuotevano la testa dicendomi di no.
-"loro due in questo non verrano immischiate, vero?"- dissi mentre la situazione divenne pesante.
-"ma certo"- mi disse quasi come se avesse un sorriso sul volto, io avvicinai lentamente la mia mano verso la sua, venendo però afferrata da lei prima che potessi cambiare idea.
-"ottima scelta, non te ne pentirai"- disse tirandomi a lei, per poi spingermi verso le sue altre due compagne. Loro non tardarono ad afferrarmi, bloccando i miei arti.
-"non muoverti o rischi una profonda cicatrice"- disse una delle due ragazze dai capelli rossi.
-"cosa.. no! Aspetta!"- gridai cercando di ribellarmi, ma ogni mio tentativo fu invano. La ragazza con cui avevo stretto la mano, schiocco le dita facendo fare un effetto esplosione alla barriera, facendo del male a quasi tutte le persone nelle vicinanze.
-"non erano questi gli accordi!"- le gridai in pieno pentimento, venendo però completamente ignorato.
-"Pandora tu portalo a casa, ce ne occupiamo io e Lucy"- continuò ignorandomi, vedendo che sotto di me si creò un portale, portandomi chissà dove. L'ultima cosa che riuscì a sentire fu il mio nome, venir gridato da Antonella ed Ylenia, mentre vidi quella donna far esplodere il castello.

-"sei sicuro che constringerli sia la miglior decisione?.."- sentì qualcuno parlare.
-"si Selena. Ne abbiamo già parlato, loro due sono ingenui, ascoltami."-
-"Christopher.. non è quello che volevo però.. con Michel, Lucy e Pandora.. offrendogli un reale aiuto, è andato molto bene"- continuai a sentire delle persone parlare, non capendo però chi fossero.
-"lo so Selena.. lo so, ma avvolte la violenza è necessaria, ed un giorno sai benissimo che dovrai combattere contro tua sorella. E fin quando credi che poi la bontà verrà ascoltata? Non puoi saperlo. Magari anche Lucy è una bugiarda.. magari sta facendo squadra con Pandora.. così che possano distruggerti"-
-"mia sorella ed io non combatteremo. Mi serve solo il suo potere.. se le spiegherò la situazion..-
-"No. Non dovrà sapere niente!"- continuarono. Rimanendo per svariati minuti in silenzio, sentendo un sospiro dalla voce maschile.
-"non essere ingenua anche tu, sai che tua sorella può diventare potente, potrebbe diventare molto più forte e non ti crederà"-
-"le prenderemo i poteri prima che questo accada allora.. non ci faremo del male a vicenda"- continuò una voce femminile al quanto familiare, mi iniziai a guardare intorno con una vista offuscata. Riuscendo però a capire che vicino a me ci fosse qualcuno, anch'esso incatenato, però alla parete.
-"hey.. tu"- dissi sottovoce cercando di comunicare, senza pero riuscirci.
-"zitto, si sta svegliando"- disse la ragazza, che iniziai a vedere anche se con vista offuscata.
-"di questo ne parleremo più tardi, ora fa' il tuo lavoro"- gli disse una voce maschile che non riuscì a vedere.
-"che succede.."- dissi scuotendomi anche se ogni mio movimento fosse inutile, per colpa di alcune catene che legavano le mie braccia.
-"sta fermo, ti stancheresti soltanto"- mi disse in modo sadico mentre si metteva la stessa maschera di prima, la mia vista divenne poi di nuovo fissa, non riuscendo a guardarle in tempo il viso.
-"facciamola breve. Se ti ribelli, ti torturiamo. Se provi a scappare, ti torturiamo. Se provi a tradirci, indovina un po'?"- mi disse dandomi due schiaffetti leggeri sul viso.
-"mi torturate.."-
-"no. Uccidiamo chi ti è caro"- disse dandomi uno schiaffo poco più forte, ma abbastanza forte per farmi girare il capo.
-"cosa.."-
-"già.. eh lo so, difficile da accettare, ma.."- disse in modo sarcastico mostrando uno schermo di milioni di prigionieri, tutti cittadini del regno.
-"ehm.. cos'è quella faccia neutrale scusami?"- mi disse in modo al quanto sorpreso, non ricevendo nessuna piccola soddisfazione.
-"solo due persone erano importanti per me, e non le avete neanche prese"- dissi sorridendo.
-"certo.. si, ma, chi ti dice che in realtà non le abbiamo già uccise?"- continuò ridendo, zittendomi immediatamente.
-"Credo che questa tortura mentale già ti faccia male"- disse tra una smorfia e l'altra.
-"ti ricordo che.. quelli che comandano ora, siamo noi, e ti converrà fare tutto ciò che noi vogliamo"- disse mentre scuoteva il mio mento.
-"Lucy, porta via Marzio"- disse ad un altra ragazza, che trascinò il ragazzo con cui cercavo di comunicare, lontano da qui.
-"Pandora, sai cosa fare"- continuò con un altra ragazza, allontanandosi da me ed uscendo poi dalla stanza.
Dopo questo, iniziarono ad arrivare orribili immagini nella mia testa, mentre sentivo il mio corpo come se andasse a fuoco.

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