La virtù

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Ormai stavo fluttuando nel cielo da non so quanto tempo, per colpa di quel mostro dai capelli rossi mi sono stancata troppo. Ho bisogno di un luogo dove vedere in modo tranquillo tutti questi fogli, sperando di capirci almeno qualcosa in quello che stesse scritto, non credo che il professor Zack le abbia scritto in una lingua diversa dalla sua. A differenza del luogo in cui vivevano Hiyori, Zack e Nishinoma.. mi trovo in un posto con luci minori. Le case non erano più enormi con un sacco di finestre, ma erano piccole fatte in ferro ed in legno con un tetto a triangolo, sembrava di più la campagna. Decisi di atterrare sul suolo dove c'erano molti vicoletti, cercando così anche di riposarmi per qualche minuto cercando un luogo dove dormire. Non appena messo piede sul terreno, notai un gruppo di ragazzi che stavano riempendo di calci una persona accasciata a terra.
-"ew.."- dissi con faccia disgustava a volume abbastanza alto, notando uno di quei ragazzi girarsi verso di me, dando diverse gomitate ad un ragazzo che vedevo di spalle.
-"nandeshou!?"- -che vuoi!?-
urlò il ragazzo contro di lui notando che stesse indicando qualcosa, girandosi notò me.
-"soka ni don'na utsukushī on'na ga iru no ka mite,-tai o misete iru kanojo no fuku o kazoenaide"- -guarda là che bella troietta, per non contare i suoi vestiti mettendo in bella vista il suo corpo-
disse il ragazzo che continuava ad indicare verso la mia direzione, io confusa mi girai guardandomi intorno per poi girarmi verso di loro, puntando il dito contro di me.
-"ma stai dicendo a me?"- dissi perplessa non capendo quello che si stessero dicendo.
-"konojo ga gaikoku hito demo arimasu!"- -guarda te, è pure straniera!-

disse dando delle pacche sul petto del tizio che iniziò a guardarmi con la bava alla bocca, per poi vederli avvicinare entrambi. Feci una faccia disgustata mentre si avvicinavano, rimanendo però ad osservare gli altri due ragazzi di quel gruppo, continuare a pestare il vecchietto.
-

"atode o susume shimasu ne"-
-hey mi raccomando dopo tocca anche a noi-
dissero gli altri due che continuavano a picchiarlo con un sorrisetto sul viso, li guardai in modo più perplesso di prima, annoiata anche dalla situazione.
-"posso avere qualche spiegazione?"- dissi in modo annoiato, appoggiandomi su un fianco.
-"beh, come posso dire.. tu ora ci fai divertire un po', e dopo fai divertire altri due miei amici"- disse ghignando prendendo con una mano la mia mascella, gli diedi uno schiaffo sulla mano di scatto, così da fargli mollare la presa.
-"ah ma questo posso farlo anche subito, bastava dirlo"- dissi sospirando guardandoli con neutralità.
-"mi piace come fai, allora se non ti dispiace direi di spostarci in un posto più appartato"- disse tra un sorriso e l'altro afferrandomi il braccio, io mi liberai dalla sua presa infastidita dal suo tocco, com'è prepotente.
-"non ce ne bisogno, posso farlo anche qui"- dissi stiracchiando la mia schiena e le braccia, allontanandomi un po' da loro, vedendo i loro sguardi confusi. Li guardai per una manciata di secondi prima di alzare la mano contro di loro, facendoli iniziare a fluttuare nell'aria.
-"che.. che cosa stai facendo!!"- urlò uno di loro mentre l'altro gridava dal terrore.
-"come che cosa faccio, sto facendo quello che mi avete chiesto"-
-"non ti ho chiesto questo!!"- disse con tono spaventato.
Eh ma allora che vuoi..
-"Hey! Mettili giù!"- mi gridarono gli altri due ragazzi.
-"tranquilli poi faccio divertire pure a voi-"- gli dissi senza neanche voltarmi verso di loro, sentendo improvvisamente un rumore di diversi colpo di pistola. spari dietro la mia schiena. Mi voltai di scatto verso di loro con uno sguardo spalancato, per poi trasformare quello sguardo in rabbia. Puntai la mia altra mano contro loro due, vedendo che uno di loro stesse cercando di scappare vedendo che i proiettili non perforavano il mio corpo, mentre il suo amico continuava a spararmi. Sparò un proiettile che mi colpì al centro della mia testa, che si schiacciò al contatto del mio capo.
-"quell oggetto lo conosco.. stava anche nel film di quel cane, volevate uccidermi!?"- dissi con rabbia iniziando a stringere le mie mani in un pugno, stringendo tutti loro.
-"cioè, io ho fatto quello che mi avete chiesto! Non sapete essere brave persone?!"- dissi continuando a stringere la mia mano per poi lasciarli cadere a terra.
-"vi lascio in vita solo perché non voglio uccidere, almeno non voi."- dissi guardando tutti quei ragazzi dall'alto al basso, girandomi poi verso il signore che stavano prendendo a calci poco fa.
-"hey, hey signore, sta bene?"- dissi punzacchiandolo con il dito, ricevendo come risposta diversi colpi di tosse e del sangue dalla bocca.
-"Signore ha bisogno dell'acqua?-" continuai scuotendolo un po' facendolo girare di schiena, ricevendo diversi lamenti. I ragazzi di prima continuavano poi a lamentarsi, per la caduta e per, forse, qualche osso rotto.
-"hey ragazzi per caso sapete dove abita questo signore?"- dissi chiedendo ai ragazzi ancora accasciati a terra pieni di dolori, senza ricevere risposta.
-"ho chiesto. Sapete dove questo signore abita!"- dissi creando diverse crepe sul terreno e le mura, facendo prendere la rabbia il controllo.
-"abita sulla collina! Quella lassù!"- disse uno dei quattro indicandomi una collina alle mie spalle.
-"grazie, molto gentile"- dissi sorridendo facendo fluttuare nell'aria il ragazzo che era stato pestato.
-"ah ultima cosa."- dissi voltandomi jn ultima volta verso di loro.
-"se mi avete mentito, ci metterò pochi secondi a trovarvi. E quando vi troverò, i vostri amici non riconosceranno neanche un dito di voi."- dissi mentre sentivo i miei capelli alzarsi lentamente dalle mie spalle, iniziando a fluttuare. Mentre invece allargai leggermente i miei occhi.
-"con permesso"- dissi poi dando a quei ragazzi le spalle, iniziando ad avviarmi verso la casa del signore. Raggiunsi quella casetta in modo abbastanza veloce, visto che stavo evitando tutti quei inutili vicoletti, volando nel cielo insieme al signore ancora svenuto. Arrivata davanti la porta la aprì, mettendo il signore gentilmente sul suolo, prendendolo sotto al braccio.
-"hey!! Ho portato il vostro signore a casa!"- urlai aspettando qualcuno che mi rispondesse, ma dopo qualche secondo non aveva ancora risposto nessuno.
-"io abito da solo.."- disse in un filo di voce tra un colpo di tosse e l'altro, sospirai entrando in casa e chiudendo la porta.
-"ok capito, sta sera mi occupo io di te"-
-"mi farai ancora volare in quel modo?"- disse con voce debole mentre sorrideva.
-"vabbè se vuoi si, ti ho trasportato per tutto il tempo così"- gli dissi ricevendo altre risatine, non capendo perché ridesse.
-"dov'è il tuo letto?"-
-"dobbiamo salire le scale.."-
-"okay"- dissi in modo disinvolto facendolo fluttuare un altra volta, portandolo sul piano successivo fino al suo letto.
Mentre lo posizionavo delicatamente sul letto lui mi guardò, continuando ad essere senza forze.
-"grazie per occuparti di me"-
Disse silenziosamente mentre chiudeva gli occhi, io lo guardai mentre accendevo la luce della stanza.
-"non hai qualcosa con cui posso guarirti? Vorrei fare una cosa di fretta.."-
-"mi va bene anche solo dell'acqua.. mi spiace, non ho nessun kit d'emergenza.. di solito era mia figlia ad occuparsi delle mie ferite.."- disse con un sorriso dolce per poi rattristarsi.
-"va bene.. non vi preoccupate, me ne occupo io"- dissi uscendo dalla stanza bloccandomi all'uscita.
-"posso chiederti.. perché quei quattro ragazzi prima ti stessero picchiando?"-
-"aw.. che carina, ti interessa di me.."- disse tossendo mentre si strofinava gli occhi, sembrava estremamente sincero. Sul mio viso infatti comparve un espressione abbastanza dispiaciuta.
-"stavo andando semplicemente a fare la spesa.. ma visto che non ho molti risparmi non sono bastati"-
-"ti hanno derubato?"-
-"no no.. quando hanno visto che semplicemente ero povero, mi hanno pestato per divertimento.."-
-"capisco.."- dissi con sguardo dispiaciuto.
-"..vado.. a prendere l'acqua.."- dissi uscendo dalla stanza dirigendomi al piano terra, andando verso la cucina, per poi risalire le scale portando un bicchiere d'acqua. È meglio cercare di fare il possibile per questo signore.. non si merita di essere picchiato.
-"tenga.."- dissi dandogli il bicchiere in mano.
-" grazie mille.. c'è qualcosa che posso fare io per te invece?.."- mi chiese il signore bevendo il bicchiere d'acqua.
-"beh.. un paio di cose si.. ma le chiederò solo se posso rimanere qui sta notte, e se avete dei vestiti che posso prendere.. come vedete non sto messa molto bene"-
-"ma certo bambina mia.. vedi nella stanza affianco c'è la camera di mia figlia che ormai non c'è più.. prendi qualcosa da lì ma per favore, rimani tutto in ordine.."-
-"certo.."- dissi sorridendogli per confortarlo, uscendo dalla stanza ed entrando in quella successiva. Aprì lentamente la porta cercando l'interruttore della luce trovandolo dopo qualche secondo, accesì la luce e la prima cosa che notai fu una scrivania con una foto a cornice su di esso. Mi ci avvicinai per vedere che foto ci fosse vedendo una fotografia di una ragazzina che sembrasse avere la mia stessa età, cioè quindici anni. Lei era bionda con occhi azzurri, nella fotografia stava leggendo un libro. Toccai la cornice con il mio indice facendola diventare una cornice decorata da piccoli fiori rosa, per poi posarla di nuovo dov'era stata messa. Mi girai poco dopo verso l'armadio, avvicinandomi ad esso aprendolo, notando molti vestiti ordinati per colore, presi un vestito unito a gonna molto semplice così da non dover prendere eccessive cose. Tornai dal gentile signore dopo essermi cambiata tenendo i vestiti ormai bruciati di Hiyori.. in mano, l'unica cosa che non aveva qualche buco causato dal fuoco, era la sua felpa nera che continuavo ad indossare.
-"signore.."- dissi sottovoce scuotendolo delicatamente, lui però non rispose, non mi sembrava morto, visto che continuava a respirare, perciò decisi di lasciarlo dormire.
-"forse questo.. potrà aiutarvi"- dissi dandogli un bacio sulla fronte, mentre un piccola luce di colore rosa compariva sulla sua fronte, per poi sparire poco dopo. Sentì il signore tirare un sospiro abbastanza profondo, mentre il suo viso iniziò a rilassarsi mandando via un po' di dolore. Uscendo dalla stanza spensi la luce scendendo al piano terra, illuminando con le luci che c'erano del salone, anche se erano luci date da candele. Continuavo a tenere in mano la mia valigia dove l'avevo lasciata solo per cambiarmi gli abiti, iniziai ad esplorare un po' la casa andando nelle due uniche stanze che c'erano al piano terra. La cucina, e quello che mi sembrasse un salone. Le due stanze erano unite, ma dall'entrata non si notava poiché c'era la parete che faceva da corridoio. Nel salone notai un altra fotografia della stessa ragazza di prima, in mezzo a due candele su una specie di comò. La osservai per qualche secondo prima di sedermi sul sofà che aveva la stessa stanza, addormentandomici sopra mentre continuavo a tenere in mano la mia valigia. Mi iniziai a svegliare la mattina seguente avendo dei raggi solari sul viso, non riesco più a dormire come una volta. Mentre mi svegliavo, iniziai a sentire diversi richiami da quel signore. Mi alzai qualche secondo dopo aver realizzato che il signore mi stesse chiamando dal piano superiore, scesi dal sofà iniziando a salire le scale di fretta.
-"figliola! Figliola sei ancora qui?"-
-"hey! Si scusate stavo dormendo è successo qualcosa??"- dissi entrando nella stanza di fretta avvicinandomi dopo poco a lui, lui mi guardò dalla testa ai piedi iniziando a piangere.
-"Signore.. va-va tutto bene?"- dissi un po' spaventata credendo di aver fatto qualcosa di cattivo.
-"quello.. era il suo abito preferito.."- disse mettendosi una mano sul viso.
-"questo.."- dissi non capendo a cosa si riferisse, poi notai quello che stessi indossando.
-"oh.. scusate.. posso cambiarmi subito, vado a prendere subito qualcos altro"-
-"no no.. per favore, non voglio che i suoi vestiti vengano sprecati in un armadio.."- disse appoggiandosi al muro con il suo cuscino.
-"..ne siete sicuro?"- dissi dubbiosa.
-"si.. non preoccuparti mia cara.."- mi rispose sorridendomi con ancora qualche lacrima.
-"potresti darmi una mano ad alzarmi?"-
-"oh, ma certo.. vi sentite meglio?"- dissi aiutandolo ad alzarsi.
-"si.."- mi rispose venendo lentamente alzato, togliendo poi lentamente la presa da lui che iniziò a camminare, iniziammo a scendere poco dopo le scale.
-"ma non avete paura di me?"- chiesi dopo molto silenzio, lui mi guardò negli occhi.
-"di te? No.. perché dovrei avere paura di te?"-
-"beh.. non tutti hanno quello che ho io.. è una cosa che mi ha fatto capire una mia amica"-
-"dei capelli rosa?"-
-"no no.. intendevo dire più qualcosa di magico"- dissi in una smorfia.
-"figliola, soltanto perché tu hai qualcosa di unico, non vuol dire che sia malvagio, sei tu a decidere se essere cattiva o buona. E poi, come potrei mai avere paura di qualcuno che ha protetto me e miei nipotini."- disse facendomi perdere Nella sua ultima frase.
-"nipotini?"- dissi in modo perplesso non capendo a che cosa si riferisse.
-"ho sentito parlare di te, i miei nipotini non hanno smesso di parlare di te e di come tu li abbia fatti scappare, in quello che stava succedendo in un quartiere"- mi disse sedendosi su una sedia in cucina, facendomi tornare in mente quei tre bambini a cui feci quella scala.
-"erano vostri nipoti?"-
-"si, dovevano venire poche ore dopo qui a salutare il loro nonno, quando poi è successo quel che è
successo"- continuò;
Iniziò di nuovo ad esserci molto silenzio mentre lui sorseggiava la sua tazza di tè, ricordandomi un importante questione che dovevo chiedergli.
-"posso chiedervi un favore?"-
-"dimmi pure"-
-"aspettate un attimo"- dissi alzandomi ed andando nella stanza affianco raccogliendo la mia valigia e tornare di nuovo in cucina.
-"mi potrebbe tradurre tutti questi fogli nella mia lingua.."- dissi aprendo la valigia mostrandogli quanti ce ne fossero all'interno.
-"perché hai così tanti fogli in giapponese se parli inglese?"-
..non è..
-"per una questione molto urgente.."-
-"molto?"-
-"si.."- dissi facendo intendere di non volerne parlare, non voglio mettere a rischio anche questo gentile signore.
-"mhm.. ma se è così urgente credo che sia meglio fare quelli che possono sembrare i più importanti"-
-"mi va bene lo stesso.."-
-"mhm, va bene, allora credo sia meglio cominciare"- disse alzandosi prendendo una penna dal porta penne, iniziando a riscrivere ogni foglio.
-"Junko, Lucy si è fermata qualche ora fa"- dissi in cucina mentre la vedevo sorseggiare una bevanda calda.
-"dove si trova?"-
-"nella versione giapponese di central park"-
-"al centro di Tokio?"-
-"ma come mai ci sono scritti così tanti posti?"- mi chiese il signore mentre continuava a tradurre i fogli.
-"non lo so.. non li ho scritti io"-
-"mhm.. capisco"- mi rispose tornando a guardare i fogli, non so perché, però, mi sembrasse come se quello che stessi cercando io, lo stesse cercando anche qualcun altro.
-"tra i posti che sono elencati qui, il più vicino, è la versione di central park giapponese."-

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