Con la testa appoggiata al manubrio e, imprecando di quanto fosse sfigata in quel periodo,Aisha decise di uscire dall'auto e vedere il danno fatto.
La parte anteriore della macchina di Fatima era completamente distrutta e, a differenza dell'altra auto, si ruppe solo il parafango e la targa.
Il bello di avere le auto di grossa cilindrata!
Antonio scese dall'auto e vide Aisha con le mani tra i suoi lunghi capelli. Notó dalla sua faccia che era completamente dispiaciuta e disperata.
"Signorina, stia tranquilla!"-asserì Antonio avvicinandosi alla ragazza.
"Ma che tranquilla! Mia sorella mi ammazzerà!"
Grazie alla natura curiosa di Aisha, notó il Rolex indossato dall'uomo e poi annusó il suo profumo speziato di un brand molto costoso.
"Ecco! Ho fatto l'incidente con uno ricco!"-pensó fissandolo continuamente.
Antonio rimase a bocca aperta nel vedere nessuna reazione della ragazza.
Data la sua fama, anche le pietre sapevano chi fosse Antonio Conte.
"Stia tranquilla signorina. Non mettiamo in mezzo le assicurazioni o roba varia. Pagherò io tutto!"
Da buona sicula, nata sotto il segno della vergine, dal carattere puntiglioso e poco incline, si avvicinò ad Antonio con aria di sfida.
"Invece pagherò il danno fatto! Mettiamo in mezzo l'assicurazione! Non sono mica una poveraccia?!"
"Hai capito chi sono?"-l'uomo era davvero meravigliato. Se fosse successo ad un'altra persona, avrebbe preso la palla a balzo e magari avrebbe chiesto pure una foto o un autografo.
"Sei un politico? Oppure sei un ricco imprenditore?!"
"Non mi è mai capitato questa situazione! Signorina, facciamo una cosa di giorno perché io ho un appuntamento importante!"-cambiò il tono della voce perché stava diventando nervoso.
"Pure io ho un colloquio di lavoro. Anche noi lavoriamo, caro assessore!" -lo indicò sulla punta del mento.
"Assessore!?!?"-si fece spallucce e poi uscì un biglietto da visita-"Ho un biglietto da visita con il mio numero di telefono, quando si decida, mi chiami... Signorina?"
"Filomena Russo!"-mentì. Non volle sapere più nulla di lui e non voleva nemmeno sapere il suo nome.
"Io scappo. Attendo sue notizie!"
Aisha non rispose ma lanciò uno sguardo fulmineo. Antonio decise di non darle più corda e scappare dal suo carrozziere di fiducia.
Salì sull'auto e prese il suo cellulare. Cercó il numero di Giulia e chiamó per avvisarla del suo ritardo per colpa di una pazza squinternata.*****
La nuova avventura di Aisha nella città di Torino, non incominciò con il botto, anzi un botto c'era stato ma contro una Jeep di un tizio ricco. L'unica fortuna di quella giornata era che Andrea aveva la giornata libera e Fatima aveva fatto il turno di notte. Con il capo appoggiato al sedile e lo sguardo verso la strada, Aisha non fiató.
Andrea era concentrato alla guida e Fatima scrutó sua sorella attraverso lo specchio retrovisore.
"Aisha, sono sincera. Io avrei accettato l'aiuto di quel signore!"
L'ego di Aisha la fece sobbalzare e, con la testa fra i due sedili, guardò Fatima sbigottita.
"Noi siamo i Sorrentini. Siamo gente onesta, Fatima!"
"Aisha, siamo i Sorrentini e non siamo Berlusconi! Se ne andranno un sacco di soldi! Sei una testa dura!"-roteó gli occhi.
Andrea iniziò a ridere di gusto nel vedere Aisha con il broncio e le braccia conserte.
"L'hotel Trebaseleghe, giusto?" - l'uomo devió il discorso.
"Si Andrea!"L'hotel Trebaseleghe era uno dei hotel più lussuosi della città di Torino, conosciuto anche come luogo per congressi di lavoro e casting televisivi. Era un maestoso palazzo con delle grandi vetrate e, all'ingresso, c'erano due uomini della sicurezza che scrutarono Aisha maliziosamente.
Era una bellissima ragazza, si faceva notare da tutti ma lei odiava quel tipo di attenzioni, lanció uno sguardo fulmineo verso quei due uomini. Entrò nell'albergo spedita, era nettamente in ritardo ma Giulia Mancini rassicuró la ragazza dicendo che anche il suo "alunno" aveva avuto dei disguidi.
Si fece prima spallucce davanti alla porta del suo ufficio, un sospiro a pieni polmoni e poi bussò la porta.
Giulia Mancini era una donna sulla cinquantina d'anni ma molto curata. Capelli neri perfettamente in ordine, con una frangia che coprirono le sopracciglia, bassina e con un sorriso smagliante.
Aprì la porta e le strinse fortemente la mano.
"Salve, lei è Aisha Sorrentini? Si può accomodare! "
"Si, signora Mancini! Chiedo scusa per il ritardo ma ho subito un incidente stradale!"
"Oggi è la giornata degli incidenti! Torino è una città meravigliosa ma caotica!"-rispose mentre tornò a sedersi alla sua scrivania-"Si può accomodare!"
La ragazza si sedette fronte alla donna e uscì il programma da svolgere con il suo fantomatico alunno.
Aisha era più propensa che l'alunno avesse bisogno di studiare per il livello a2.
Bussarono nuovamente alla porta e Giulia abbozzó un sorriso.
"Sicuramente sarà Antonio!"
Antonio, nome comunissimo ma ad Aisha non venne in mente nessuno di personaggio noto con quel nome.
Appena la donna aprì la porta, Aisha ebbe un sussulto facendo cadere alcuni libri di testo. Era l'uomo dell'incidente.
"Aspetta, sono stato tamponato dalla mia futura interprete?!"-asserì Antonio togliendosi gli occhiali da sole.
La ragazza abbassò lo sguardo imbarazzata appena vide i suoi occhi celesti.
L'uomo si accomodó vicino a lei e la guardò dritta negli occhi.
"Aspetta,non ti chiami Filomena Russo?"
"No Aisha Sorrentini."-proferì guardando Giulia visibilmente confusa.
"Perché hai mentito sul nome?"
"Perché non mi fidavo di lei, la TV è piena di notizie per quando riguarda gli omicidi sulle donne!"
La donna si stupì del fatto che Aisha non avesse riconosciuto Antonio. Si fece il busto in avanti incuriosita.
"Ma lo hai riconosciuto, signorina Sorrentini?"
"Ehm no, signora Mancini. Non sono esperta di politica della regione Piemonte!"
"Politica della regione Piemonte?"-proclamò allargando le braccia. Lui era l'uomo del momento, chiamato in qualsiasi trasmissione televisiva.
"Signorina Sorrentini. Lui è Antonio Conte, allenatore della nazionale italiana di calcio!"
"Mai sentito nominare ma piacere di conoscerla, signor Conte!"-allungò la mano esile verso l'uomo.
"P-piacere mio!"-ricambió la stretta di mano con la faccia sconvolta.
Giulia si alzò velocemente andando vicino alla ragazza. Importava, semplicemente, le sue competenze nelle lingue straniere.
"Allora Aisha, diamoci del tu. Il tuo contratto arriverà a giorni ma per gli orari e le lezioni, dovrai metterti d'accordo con Antonio!"
"Il mio biglietto da visita ce l'hai. Così penserai alla mia proposta di stamane!"
"No. I Sorrentini sono gente onesta. Pagherà la mia assicurazione!"-affermò la sua tesi con decisione battendo le mani sui braccioli della sedia.
"Ok, mi arrendo! Quindi il mio numero servirà per mandarti la posizione di casa mia. Faremo lezioni lì!"
"Ora girerò il numero di Aisha!"
Nemmeno il tempo di terminare la frase, squilló il cellulare di Giulia e rispose scusandosi con i presenti.
Era il segretario della FIGC dove avvertì che il contratto di Aisha era già pronto per essere firmato nel suo ufficio.
La donna ringrazió chiudendo la chiamata.
"Aisha, il tuo contratto di lavoro è pronto per essere firmato. Può andare nell'ufficio accanto sulla destra!"
"Grazie mille per la disponibilità! Con permesso."
La ragazza si alzò velocemente scusandosi con i presenti.
Appena chiuse la porta, Antonio si avvicinò alla sua addetta parlando a bassa voce.
"Ma sicura che sia lei, l'interprete?"
"Antonio, si! È la migliore!"-prese il curriculum vitae di Aisha e l'uomo l'osservó attentamente.
"In effetti, sa parlare dieci lingue! Il fatto dell'auto è ancora irrisolto! È la macchina di sua sorella, se non erro!"
A Giulia venne un lampo di genio appena Antonio citó la parola sorella.
"Il curriculum di Aisha è stato inviato da sua sorella!"
"Quindi è possibile avere il suo indirizzo di posta elettronica?"
"Meglio, il suo recapito telefonico!"
"Chiamerò sua sorella velocemente!"
Antonio, dal temperamento forte e dal carattere determinato,decise di confermare Aisha Sorrentini fino alla fine dell'Europeo dell'anno successivo. Amava le sfide.*****
Visionó minuziosamente le immagini della sua macchina incidentata e sospirò.
Per fortuna, ad Aisha non era successo nulla di grave ma economicamente non potette affrontare una spesa del genere e si sarebbe dovuta spostare con i mezzi pubblici per andare al lavoro.
Si buttò a capofitto sul divano in cucina e, appena cercó di rilassarsi, squilló il cellulare con un numero mai visto in vita sua.
"Pronto?"
"Buon pomeriggio signora, io sono Antonio Conte!"
"Vabbé, io sono Belen Rodriguez!"-chiuse il telefono in faccia. Odiava gli scherzi da mocciosi.
Quel numero richiamò e Fatima stava perdendo letteralmente le staffe.
"Non mi chiuda il cellulare in faccia. Lei è la sorella di Aisha Sorrentini?"
"Eh si!"-asserì alzandosi dal divano preoccupata.
"Allora, Aisha è la mia insegnante di inglese e, soprattutto,per causalità o fatalità, stamattina mi ha tamponato. Sono davvero Antonio Conte, mi creda!"
"Chiedo umilmente scusa, signor Conte! Non è un evento quotidiano essere chiamati da un personaggio noto." -La donna era imbarazzata.
"Volevo parlare per quanto riguarda la questione auto. Sua sorella rifiuta costantemente il mio aiuto. A me costa realmente nulla!"
"Mia sorella è davvero orgogliosa su questo punto di vista. Siamo gente che vive alla giornata. Accetto con piacere il suo aiuto! Mi scuso per mia sorella, si è appena trasferita a Torino e un pó spaesata!"-cercó di giustificare Aisha, a volte esagerava troppo.
"Tranquilla. Sicuramente sarà un'ottima insegnante. Puoi salvare questo numero! Poi ci mettiamo d'accordo sulle questioni burocratiche."
"La ringrazio infinitamente per la sua disponibilità, signor Conte! Le auguro una buona giornata!"Fatima tiró un sospiro di sollievo.
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Lezioni e Psiche.
FanfictionCosa può avere in comune un famoso allenatore di calcio e una giovane comune interprete di lingue? Nulla fino al loro incontro. Antonio Conte, commissario tecnico della nazionale italiana, ricco di fama e di soldi, è descritto dal web come uomo dal...