15. La famiglia Sorrentini (parte due).

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La donna emanó un urlo di disperazione dalla sua cabina armadio. Lanció il suo smartphone contro la porta;la famiglia Sorrentini erano già arrivati nella casa di proprietà di Antonio.
La colf,tutta preoccupata, corse a vedere l'accaduto pensando che la donna si sentisse male.
"Signora tutto bene?"
"Togliti dai piedi, serva!"
Spinse la donna facendola sbattere contro il muro. Prese le chiavi della sua auto e uscì sbattendo la porta.
"Io a questa dannata famiglia, la voglio proprio vedere! Vado a cacciarli fuori da casa mia! Tutta colpa di mio marito!"
Con la sua Audi A3, sfrecció velocemente tra le strade di Torino e arrivò immediatamente all'appartamento situato poco fuori città, dove Antonio ci viveva quando era calciatore.
Salì le scale arrivando fino al terzo piano e pigió il dito al campanello senza toglierlo un secondo.
"Mi sentiranno questi trogloditi qui! Non avranno nemmeno la televisione a casa per aver concepito un ammasso di figli!"-continuò a blaterare altre eresie simili.
Si sentì una voce di un uomo sui 53 anni, uscire mezzo nudo dalla doccia: aveva dei pettorali scolpiti, occhi glaciali, capello lungo e un accenno di barba. Era il classico uomo bello e selvaggio.
"Arrivo! Non sono mica sordo! Un attimo! Ma l'educazione dove sta?"
Claudio Sorrentini partì spedito ad aprire la porta ancora gocciolante e volle vedere chi fosse. Non poteva essere sua moglie Monica, aveva le chiavi di scorta.
Elisabetta era spedita per partire con tutti gli insulti ma, appena Claudio aprì la porta, non fiató.
"Eccomi! Salve, come posso aiutarla?" esordì l'uomo con un sorriso penetrante. Si rilassó le braccia, rimanendo a fissarlo imbambolata.
"S-Salve!" la lingua divenne asciutta e la gola secca.
Rimase folgorata e soprattutto, qualcuno inconsapevolmente, era riuscito a zittirla.
"Allora voi turchi vi lavate!"
"Come scusi?"annuì l'uomo con aria accigliata.
"Mi offre un caffè? Mi spetta di diritto. Io le sto dando vitto e alloggio!"
"Ah! Lei è la signora Conte? Prego entri, le offro un caffè e un cannolo alla ricotta!"
"Io amo da matti i cannoli" disse mentendo cercando di inumidirsi le labbra con la lingua.
Cercava di flirtare? Con lei, il peggio, era sempre in agguato.

*****

La meticolosità di Claudio Sorrentini in cucina, fece sorprendere Elisabetta. Curava ogni minimo dettaglio in ogni singola pietanza.
Un menù tipicamente siculo e, come dessert, il suo cavallo di battaglia: la "Red velvet".
La donna osservò attentamente il cuoco:si fece un codino nella parte alta del capo e con il torcione sempre nella tasca del pantalone.
Aisha asserì che,gli amici di Claudio, lo definivano il "Bradley Cooper" italiano.
"Beh si, cara! Pensavo che fosse realmente un suo gemello!"-replicò Elisabetta sorridendo all'uomo.
Monica contó fino a dieci, non voleva rovinare la cena ma quella donna stava troppo alle sue calcagne.
"Ma, a differenza sua, io ho una moglie molto più bella!"-rispose l'uomo osservando Monica.
"Maledetto prosciutto davanti agli occhi, Claudio! Ma ti capisco perfettamente perché dicono la stessa cosa anche a me!"-Elisabetta si avvicinò a Claudio che stava pulendo la seppia-"Cosa stai cucinando?"
Anche Aisha guardò la donna con occhi vitrei; tutto si poteva dire di Antonio ma sulla bellezza no. Era davvero un bellissimo uomo.
"Spaghetti al nero di seppia, signora Conte!"
"Chiamami Betta, tranquillo!"
Antonio entrò in cucina e notó l'imbarazzo di Claudio. Si avvicinò alla moglie e sussurrò all'orecchio.
"Elisabetta, potresti aiutare le figlie di Claudio a mettere la tovaglia?"
"Ma no. Siamo già tanti in sala da pranzo!"
"Quindi potresti lasciare in pace il povero Claudio?!."-replicò l'allenatore con la voce più decisa.
Elisabetta incurvó le sopracciglia dalla rabbia e se ne andò senza dire nulla dalla cucina.
Claudio, in maniera del tutto spontanea, fece un sospiro di sollievo.
"Claudio, davvero non dovevi!"
"Antonio, io ti stimo tantissimo come professionista ma ora ti stimo anche come persona. Volevo sdebitarmi e farvi assaggiare la mia cucina!"
Il cuoco diede una pacca sulla spalla ad Antonio e Aisha sorrise dolcemente.

Un sostantivo che associava perfettamente alla famiglia Sorrentini era collaborazione.
I fratelli e le sorelle di Aisha e Fatima si erano prodigati a sistemare la tavola in maniera impeccabile.
Monica, da grande appassionata, mise al centrotavola delle candele dalla profumazione legnosa.
Aisha assieme al padre, servivano le pietanze nei piatti. Antonio tentó di aiutarli ma con scarsi risultati.
Claudio si sedette vicino a sua moglie e con Aisha a suo fianco.
Elisabetta era già seduta vicina a suo marito ma poi si alzò velocemente e andò vicino all'interprete.
"Aisha cara! Puoi sederti vicino ad Antonio? Io devo parlare con il tuo babbo per qualche ricetta!"
"Ok!"-ribadì stranita dal suo atteggiamento ma fu contenta perché Antonio era sempre di ottima compagnia.
"Ma se andiamo a mangiare sempre nei ristoranti!"-pensó Antonio piuttosto nervoso. Non fu geloso della moglie ma bensì dal suo atteggiamento infantile.
La donna, con il sorriso malizioso, osservò il cuoco.
"Sai Claudio! Anch'io sono siciliana e siamo gente di buon cuore! Infatti mi definiscono una santa donna. Anche i giornali lo dicono!"
Il silenzio di Monica era la conferma di quanto amasse Aisha e Fatima perché, se Elisabetta avesse continuato a parlare, avrebbe fatto il macello e insultata pesantemente.
Claudio era un uomo serio e rispose semplicemente per educazione finché rimase di sasso quando Elisabetta sminuì suo marito.
"Amo gli uomini come te, Claudio. Mio marito è fissato solo per il calcio. Non lo ammetterà mai ma, a volte, è molto egocentrico.
Il volto di Antonio era rosso dalla rabbia e incominciò a sudare dal nervoso.
Aisha notó il suo atteggiamento e, senza farsi vedere da nessuno, prese la sua mano e la strinse.
Automaticamente si calmó, a differenza del suo cuore che incominciò a battere forte. Non riuscì a capire il motivo o fece finta di non capire.
"Elisabetta, mi dispiace contraddirti ma una persona egocentrica non si prodigava a prestarci casa sua e farci perfino la spesa. Si è dimostrato di essere altruista e cordiale!"-asserì il cuoco sorseggiando il vino bianco e poi guardò Antonio-"È davvero un uomo di buon cuore!"
"Grazie Claudio. È il minimo che potessi fare. Aisha mi ha salvato l'esistenza."
Quella risposta fece stizzire Elisabetta e guardò Antonio con occhi vitrei.
Appena la serata sarà terminata, farà due conti a casa.

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