5. Incomunicabilità.

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Un mese dopo...
20 ottobre 2015


L'appartamento di Fatima e Barbara, quella sera, sembrava un campo di guerra:vestiti sparsi sul pavimento, i trucchi aperti sulla toeletta e la musica a palla.
Barbara era vicino allo specchio a mettersi il mascara facendo delle faccine strane.
Fatima, seduta sul letto e di fronte allo specchio posto sulla cassettiera,stava facendo la piega con la spazzola e il phon.
Aisha, infine, si guardó allo specchio dell'armadio, stava decidendo che tipo di tacco indossare.
Andrea sorrise davanti a quella scena. Si appoggiò sul telaio della porta e le scrutó. La bionda notó il suo atteggiamento.
"André, grazie per l'aiuto! Abbiamo il make up artist a casa e ci stiamo truccando noi!"-esordì guardando l'uomo dallo specchio.
"Vi ho lasciato il mio kit di lavoro, non è la stessa cosa?"-l'uomo entrò in camera e andò vicino ad Aisha-"Amore, sta meglio il tacco gioiello! Hai bel piedino!"
"Grazie tesoro ma perché non vieni alla festa? Ci saranno personaggi illustri!"
"Ho un appuntamento importante! Poi capirete! Vi presto la mia auto, ho il passaggio di ritorno!"
"Che appuntamento?"-puntualizzó Fatima mentre fissò la sua piega con la lacca.
"Sorpresa! Poi vi aggiorno!"-abbozzó un sorriso.
Vennero interrotti dal cellulare di Fatima, quest'ultima sorrise davanti allo schermo e rispose alla chiamata uscendo dalla camera.
"Ciao Antonio, tranquillo! Noi siamo quasi pronte..."
Barbara si avvicinò con il passo felpato ai suoi amici. Notó Aisha nervosa e poi lanciò sul letto la scatola dai tacchi.
"Cioè, io sono stata invitata e chiama mia sorella? Si può essere così deficienti? Quel Conte provoca tutto il mio sistema nervoso!"
"Qui gatta ci cova!"-le sfuggì Barbara.
L'uomo roteó gli occhi e con il labiale disse di stare zitta. Aisha prese il suo vestito e andò dritta il bagno.
Era meglio calmarsi, non voleva rovinare la serata o peggio, provocare un tentato omicidio.

*****

Le tre ragazze rimasero sbalordite davanti alla villa. La scalinata era Illuminata da piccole luci poste sul passamano e le grandi colonne erano avvolte da fili dorati.
Salirono lentamente le scale per via dei loro tacchi vertiginosi e, giunte davanti all'ingresso, si avvicinò un signore vestito con un abito nero semi lucido e con un taccuino tra le mani.
"Buonasera signorine, cognome?"
"Buonasera, Sorrentini!"
"Potete entrare. Vi auguro una buona serata!"-accennó un sorriso.
Non lo diedero corda perché erano colpite dalla bellezza di quella villa stile reale.
C'erano personaggi illustri del calcio:da Marcello Lippi a Roberto Mancini, da Francesco Totti a Paolo Maldini.
"Non ho mai visto tanti personaggi famosi assieme!"-sussurrò Barbara guardando le due sorelle.
"Nemmeno io!"-rispose Fatima toccandosi i capelli.
"Ragazze, non potevo rifiutare. Mi ha invitata il presidente della FIGC e..."
Aisha non finì la frase e si avvicinò Giulia Mancini. Era elegantissima:indossava un abito nero lungo alle ginocchie tempestato di perline nere e una pochette sgargiante rossa. Finalmente un viso amico.
"Ciao ragazze, siete bellissime! Aisha vestita così sei pazzesca, complimenti!"
Le ragazze sorrisero davanti a quel complimento e Giulia fece un accenno verso qualcuno. Arrivò Antonio con un bicchiere di champagne tra le mani.
"Buonasera ragazze!"
"Ciao Antonio!"-Fatima rispose rapidamente e la sorella la guardò in cagnesco.
"Buonasera signor Conte,le presento Barbara, una nostra cara amica!"-Aisha serró i denti appena la bionda diede la stretta di mano.
"Piacere mio, signor Conte!"
"Comunque ragazze, se volete bere, potete andare al bancone!"-indicò Giulia l'angolo cocktail.
"Fatima, ho provato la crema che mi hai consigliato per i gomiti secchi, mi sto trovando bene!"-esordì Antonio avvicinando alla donna.
"Posso fare pure la dermatologa."
"I famosi segreti di Fatima, aggiungerei!"
Entrambi scoppiarono a ridere di gusto ma Aisha era stizzita e tirò Barbara verso di sé.
"Barbie, andiamo a bere! Mi è venuta sete!"
"Va bene Aisha ma Fatima?"
"Sicuramente andrà con il suo amico del cuore!"-scrutó la scena mentre si diressero verso l'angolo cocktail.
Le due ragazze, con un sorriso smagliante, chiamarono il barman per un drink. Aisha optó un "Sex on the beach" e Barbara invece un "Cosmopolitan". La bionda spalancò la bocca appena vide Fabio Cannavaro e diede una botte sul fianco dell'amica.
"Aisha, Fabio Cannavaro! Quant'è bello! Secondo me oggi è solo!"
"No Barbara, sua moglie è con le altre WAGS."-indicò il gruppo delle moglie e delle fidanzate dei calciatori e allenatori mentre ridevano assieme.
"Per caso volete far parte del club?"
Una voce maschile esordì alle spalle delle ragazze e lentamente si voltarono.
Graziano Pellé, in compagnia di Simone Zaza, sorrisero alla loro visione, pressoché meravigliata.
"Ma voi non siete Graziano Pellé e Simone Zaza?!"-esordì Barbara mentre sorseggió il cocktail.
"Certo bellezza, come ti chiami?"-Simone si avvicinò alla bionda guardandola con malizia.
"Mi chiamo Barbara!"
Graziano scrutó Aisha, indossava un abito sopra al ginocchio abbastanza aderente nero e con la schiena tutta aperta. Era già pazzo di lei.
"Tu sei l'insegnante del mister. Volevo conoscerti già a Coverciano!"
"Si, sono Aisha Sorrentini. Piacere mio!"-allungò la mano per presentarsi ma Graziano diede un baciamano.
"Piacere, ragazza dai bellissimi occhi da cerbiatta!"
"Se continui così, ti faccio ragazzo dagli occhi neri!"
Antonio era sempre sul pezzo, tirò l'orecchio al ragazzo e quest'ultimo fece un gemito di dolore.
Fatima era in sua compagnia e si avvicinò alle ragazze.
"Tutto bene ragazze?"
"Certo, stavamo semplicemente parlando!"-asserì Barbara facendo l'occhiolino a Simone che andò via con Graziano a gambe levate.
Aisha fu infastidita dall'atteggiamento di Antonio e lo guardò molto irata.
"Signor Conte, non credo che sia rispettoso passare la sera con mia sorella piuttosto che con sua moglie!"
"Cosa?"-l'allenatore non capì il senso di quella frase e incurvó le sopracciglia dallo stupore.
Barbara sventoló le mani dal panico, mancava solo di rovinare la serata per colpa di un litigo tra Aisha e Antonio e trascinó l'amica verso il centro sala.
"Aisha, andiamo a mangiare qualcosa. Mi sta venendo fame!"
Nemmeno il tempo di finire la frase,Fabio Cannavaro si avvicinò alle due ragazze e Barbara, a momenti,stava avendo un infarto.
"Salve, lei è Aisha Sorrentini? Ho sentito parlare di lei. Complimenti per il curriculum! Parlare dieci lingue è una qualità di pochi!"
La ragazza era davvero lusingata da quelle parole, specialmente dette da una leggenda del calcio.
"Sono grata delle sue parole, signor Cannavaro. Mio padre è juventino e mi ricordo molto bene i due anni giocati alla Juve e, soprattutto, gli anni al Real Madrid. Complimenti per il suo spagnolo impeccabile!"
"Davvero? Per me è un onore! Peccato non averti conosciuto prima! Oltre ad essere molto brava, sei molto bella!"
"Ero ancora una laureanda, signor Cannavaro. Poi ho intrapreso il lavoro da hostess!"
"Chiamami Fabio, diamoci del tu!"
"Ok Fabio!"
Antonio stava origliando la conservazione e non potette credere alle sue orecchie. Non capì perché Aisha fosse così ostile nei suoi riguardi ma lei, con altri, era tutt'altra cosa.
Si avvicinò a loro e Cannavaro sorrise alla presenza dell'uomo.
"Ciao Antonio. Stavo facendo i complimenti alla sua interprete."
"Ciao Fabio, sai una cosa? Aisha non si ricorda di me da calciatore, nonostante suo padre fosse un tifoso juventino!"
Aisha si avvicinò ad Antonio guardandolo dritto negli occhi e Barbara deglutì terrorizzata. Era una testa dura e senza peli sulla lingua,qualità non erano sempre positive.
"Signor Conte, non capisco perché ci tenga tanto a sapere se io fossi a conoscenza della sua persona. Tanto la tua migliore amica sa vita, morte e miracoli!"
Fatima alzò le braccia al cielo, certe volte sua sorella era davvero esagerata.
"Scusatemi, mia moglie mi sta chiamando... Devo congedarmi! È stato un piacere conoscervi, ciao Aisha e Barbara!"-salutó con enfasi le due ragazze che ricambiarono il suo saluto-"Magari Aisha, se si trova a Coverciano o Torino, ci vediamo per un caffè!"
"Certo Fabio, è un onore!"

Doveva essere una serata indimenticabile e speciale ma per Aisha non fu così.
Per colpa del suo malcontento interiore, la ragazza si sentì a disagio, nonostante abbia stretto amicizia con i commensali.
Uscì sul balconcino e voleva accendersi una sigaretta.
Il cielo quella notte era incredibilmente magico. Il chiaro di luna illuminò il viso della giovane e uscì dalla sua pochette, il pacchetto delle sue Camel e appena mise la sigaretta in bocca, udì un pianto sonoro di un bambino.
Si voltó alla sua destra e vide una bambina piangere. Era seduta sul pavimento con la schiena appoggiata al muro.
Aisha non ci pensó due volte e andò vicino.
"Piccola che ti prende?"
"I miei genitori sono cattivi! Non posso giocare! Papà non mi da mai corda e mamma pensa sempre alle amiche."
"Come ti chiami, tesoro?"
"Vittoria!"-alzò lo sguardo con tristezza
"Chi sono i tuoi genitori?"-asserì la ragazza asciugando le lacrime della bambina con il fazzoletto.
"Il mio papà si chiama Antonio e la mamma Elisabetta!"
Aisha ebbe un sussulto e sgranó gli occhi. Capì che quella bambina era la figlia di Antonio Conte.
Nemmeno il tempo di nominarlo, Antonio uscì fuori e, appena vide la bambina, tirò un sospiro di sollievo.
"Amore, stavo impazzendo!"
Uscì anche sua moglie preoccupata.
"Vittoria, che ci fai fuori?"
"Papà, Mamma, questa ragazza mi stava tranquillizzando."
La ragazza, in maniera del tutto spontanea, allungò la mano verso la donna.
"Che circostanza buffa, io sono Aisha Sorrentini, piacere, sono l'insegnante di inglese di suo marito!"
"Piacere. Sono la signora Conte. Purtroppo non è tempo di fare le conoscenze, Vittoria vieni! Andiamo a mangiare!"
La bambina si alzò velocemente e sorrise ad Aisha.
"È vero che ci vediamo? Visto che conosci papà!"
"Certo bambolina! Vai a mangiare!"-diede un bacio volante.
Appena la donna e la bambina rientrarono dentro,la ragazza si accese la sua sigaretta. Antonio la guardò con gli occhi vitrei.
"Aisha, il fumo fa male. Ai miei calciatori faccio vedere i sorci verdi appena li becco!"
"Io non sono un suo calciatore, signor Conte!"-fece un tiro di sigaretta.
"Il fumo fa male!"
"Lo so bene,papà!"-roteó gli occhi scocciata.
"Papà?"
"Signor Conte, sono grande e vaccinata, per il momento, voglio fumare."

Per la prima volta, Antonio capì che Aisha viveva dentro a sé, un forte disagio. Si era creata una corazza. A malapena sapeva solo il suo cognome e nome.
Non fece nemmeno metà sigaretta e la spense nel posacenere esterno.
"Io entro, signor Conte!"
"Ok Aisha!"-rimase di sasso.
Antonio decise di capirci chiaro. Il rapporto con Fatima, a differenza di Aisha, andava sempre a gonfie vele. Una donna deliziosa e molto simile a lui.
Era sicuro di aver trovato una grande amica.
L'uomo alzò gli occhi al cielo e la luna evidenzió i suoi occhi celesti.
Il loro rapporto era davvero tanto disastroso.

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