14. La famiglia Sorrentini (parte uno).

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In quel primo pomeriggio freddo di metà gennaio, per la prima volta,Aisha e Fatima erano sole a pranzare perché Andrea e Barbara erano fuori per il lavoro.
L'interprete stava apparecchiando la tavola e aveva preparato dei buonissimi ravioli al ragù.
"Fatima! È pronto!" urlò la mora.
"Arrivo!" - ribadì la bella infermiera mentre usciva dal bagno in accappatoio, dopo aver fatto una doccia- "Uhm... Che buon profumino!"
Fatima notó sua sorella preoccupata e afflitta.
"Fatima, ehm... Non so come dirtelo!"
Aisha tergiversava il discorso per via della reazione della sorella. Fatima la incoraggió a parlare senza problemi.
"Ecco, i nostri genitori hanno avuto la brillante idea di venire qui a Torino assieme ai nostri fratelli!"
Fatima fece cenno di continuare il discorso.
"E arriveranno a Caselle stasera alle 18:00." espose l'interprete tutto in un fiato, cercando poi, di bere un bicchiere d'acqua.
"Che cosa??? Stasera??? Così all'improvviso?! Ma dove li facciamo alloggiare? Casa mia è piccola, casa tua idem e in più viviamo con i nostri amici! Loro arriveranno tutti??"
Fatima iniziò a blaterare qualcosa, alzandosi dalla sedia e camminò avanti e indietro in ricerca di una soluzione.
"Almeno Marika e Paolo hanno deciso di non venire! Immagina se si fossero aggregati anche loro, assieme ai due bimbi? "-scherzó Aisha nervosamente.
"Dove li mettiamo sette persone!?! Dove?? Mi sta scoppiando la testa!!"-blateró l'infermiera accendendosi una sigaretta.
La bella interprete fece cenno di calmarsi.
"Possiamo affittare un B&B, no?"
"In piena stagione sciistica? Costa troppo e non abbiamo la possibilità economica!"
Le due sorelle non avevano ancora percepito lo stipendio:lo avrebbero ricevuto entrambe nelle successive due settimane.
Squilló il cellulare di Aisha, era sul tavolo accanto al piatto di pasta ancora fumante.

"Ciao Antonio! Dimmi tutto!"
"Ehy pulcina, tutto bene? Ti sento molto strana ma è successo qualcosa?"
Antonio, ormai, intuiva gli stati d'animo di Aisha anche attraverso l'apparecchio telefonico.
"Antonio, stasera arriveranno a Caselle i miei genitori alle 18:00 e... - Aisha sospirò per poi riprendere il fiato -"Io e Fatima abbiamo saputo questa notizia all'ora di pranzo. Stiamo in panne, dove possiamo sistemare sette persone? Casa nostra è minuscola e i B&B di questo periodo sono carissimi. In più, Abbiamo pochi soldi che servono giusto per mangiare e pagare le bollette. Lo stipendio ci arriverà solo tra due settimane!" Antonio percepiva la disperazione di Aisha;non sopportava l'idea di sentirsi inutile e non poterla aiutare.
"Io ho un amico che lavora all'Hotel Svevia. Posso parlare con lui e far sistemare la tua famiglia lì! Serve solo un colpo di cellulare e il gioco è fatto!"
"Grazie Antonio ma non voglio accettare questa proposta, sei stato già fin troppo disponibile!"
Non voleva approfittare della fama e dei soldi di Antonio, anche se lui, lo avrebbe fatto per lei senza problemi.
Lo avrebbe anche fatto perché un sentimento stava nascendo e se ne stava rendendo conto. Avrebbe comprato persino la luna pur di vederla sempre felice.
Capì il suo punto di vista e volle trovare un'altra situazione.

*****

Mancavano solo un paio d'ore all'arrivo dei familiari di Aisha nella città sabauda e non aveva ancora trovato una sistemazione.
Stava facendo lezione ad Antonio ma non fu concentrata come il suo solito. L'uomo la scrutó dolcemente.
"Tesoro? ho la soluzione ai tuoi problemi!" proferì Antonio alla ragazza tutto fiero. Aisha lo incitó a parlare.
"La tua famiglia potrebbe alloggiare nella mia casa dove vivevo da ragazzo! Quando ero calciatore. È grande abbastanza da poter stare fino a dieci persone e, stavolta, non accetto un no! Voglio aiutarti Aisha,lasciami aiutare, ti prego!"
La mora guardò l'allenatore dolcemente e lo abbracció commossa.
"Grazie Antonio! Sei davvero speciale!"
Lui rispose a quel dolce abbraccio, stringendola forte a sé.
Era la sua pulcina, la sua amica speciale.
Antonio dovette affrontare l'ostacolo più grande:sua moglie Elisabetta.

*****

"Che cazzo ti salta in mente!?? Ospitare dei turchi in casa nostra? Gente che potrebbe rubare oggetti di valore! Potrebbero svaligiarci!"
Esordì Elisabetta piuttosto alterata. Sbatté la porta dell'ingresso con Antonio che camminava davanti a lei verso la cucina.
"Innanzitutto, non è casa nostra ma solo casa mia. La famiglia di Aisha poi è italianissima:Monica è cresciuta a Roma. Anche se fossero turchi, non vedo il problema!Perché cazzo sto qui a darti spiegazioni!" rispose alla donna parecchio scocciato.
Presa dall'ira, la donna prese il primo vaso che le capitò tra le mani e lo buttò addosso al marito con tutta la rabbia possibile e immaginabile. Antonio riuscì a deviare il colpo.
"Sei solo un buono a nulla! Dall'ultimo rapporto in doccia, non sei stato nemmeno capace di concepire!!" gridò la donna.
"Sai una cosa? Quel giorno venivo proprio da Istanbul, odoravo di spezie turche. Visto che non servo a nulla perché mi imploravi ad avere un rapporto sessuale rimanendo ammaliata dalla mia virilità? Di certo, non è avvenuto per merito tuo! Sono arrivato al punto di provare più piacere fisico nel "toccarmi" che nel fare sesso con te. Vuoi sapere la verità? Te lo dico subito: la mia memorabile prestazione era dovuta al fatto che mi stavo dando piacere da solo pensando ad Aisha prima che arrivassi tu!"- l'uomo era un fiume in piena-" Sognavo lei e ho goduto con lei nella mia testa! La immaginavo ansimante ad ogni mia spinta ed era bella da morire, devi solo dire grazie a lei se hai goduto anche tu!"
La donna cercò di mollare uno schiaffo ma Antonio prese il suo braccio.
"Non fare la parte della finta donna addolorata e tradita! Sappiamo benissimo che io ti sono sempre servito solo come un bancomat!".
Il CT molló la presa e uscì dalla cucina.
"Ti odio!"gli urlò.
"Sono io ad avere i coglioni pieni di te!"
Le litigate tra i due coniugi erano all'ordine del giorno ma quella fu diversa.
Antonio aveva avuto il coraggio di sbatterle in faccia la verità e si sentì libero per la prima volta dopo dodici anni di relazione tossica e nociva. Prese le chiavi della sua Jeep e sfrecció per le strade di Torino vagando verso la sua nuova metà di nome Aisha.
Mancava poco all'arrivo dalla sua famiglia e, stranamente, l'uomo era teso.

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