10. Incontri ravvicinati.

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Stretta nel suo lungo cappotto nero e scrutando a destra e a sinistra, Fatima cercó Elisabetta nel bar più gettonato di Torino ossia il "white sugar glam".
"Fatima! Fatima! Sono qui tesoro, voltati!" disse Elisabetta sfoggiando un sorriso raggiante verso la mora e quest'ultima ricambió l'espressione.
"Scusa per il ritardo cara ma, tra la fine del turno di lavoro e arrivare qui all'orario di punta, ho fatto tardi!"
"Tranquilla tesoro, siamo appena arrivate!" - rincuoró la donna e poi si voltó verso le amiche- "Ragazze, vi presento Fatima Sorrentini, infermiera all'ospedale Don Bosco di Torino. Fatima, loro sono Gisella, Gloria e Irina,le mie care amiche d'infanzia!"
"Piacere mio di fare la vostra conoscenza!"disse la Sorrentini abbozzando un sorriso.
Le amiche di Elisabetta ricambiarono con un sorriso falso, tipico delle donne snob e con la puzza sotto il naso.
"Allora Fatima, parlaci di te. Sappiamo che sei un'infermiera rinomata e che collabori con Betta e Antonio per progetti importanti come onlus di cui loro sono i testimonial ma dicci... Da dove vieni?" prese la parola Gisella mentre degustó il caffè appena servito dal cameriere.
"Sono siciliana e vengo da Catania. Vivo a Torino da quando avevo 18 anni e sono anche per metà turca:mia nonna materna è di Bursa e mia madre è nata a Istanbul. Sono italo-turca!"
Elisabetta sbiancó alle parole della donna:"Sei turca?"
"Per metà..." replicò Fatima visibilmente confusa.
"Ah."proferì freddamente Elisabetta sorseggiando il ginseng.
"Che risposta è ah?Sai dire solo questo, Betta?"-la ragazza iniziò ad innervosirsi.
"Non fai per noi. Non sei degna del nostro rango!"Dichiaró Irina con la faccia nauseata,ricordando alla perfezione le sorellastre di Cenerentola.
"Aveva ragione mia sorella Aisha. Che stupida che sono stata! Meglio le mie umili origini di cui vado fiera, che la vostra falsità che vi si intravede dalla testa ai piedi. Ah tranquille... pago io! Tenete pure il resto, razza di vipere mantenute!"
Fatima sbattete una banconota da 100 euro sul tavolo e le donne rimasero basite.

*****

Era una mattinata piena di impegni per Barbara, aveva un'appuntamento con la moglie di un ricco imprenditore edile per l'organizzazione dei diciotto anni delle loro figlie gemelle.
"Doppie 18enni, doppia festa e doppio stipendio!" pensò la bionda sorridendo mentre camminò con il passo svelto.
Mentre giró l'angolo della strada, si scontró con un tizio molto distratto.
"Ehi,stai attento! Ma porca miseria! Si cammina così,strattonando la gente?"-strilló guardando il tacco rotto-"Oh no! Ci mancava pure il tacco rotto della mia amata Swami beige, coglione! Scappa pure gran pezzo di codardo!"
Dalla rabbia funesta, la bionda continuó ad urlare incurante di chi potesse averla sentita.
"Signorina, ce l'hai con me?"
Si voltó un ragazzo alto, ben palestrato, biondo, con occhi azzurri e barba incolta.
Capì di aver fatto un errore madornale. Poi si avvicinò a Barbara con grazia.
"Scusami davvero tanto, hai ragione! Ti ho strattonata senza rendermi conto, ti sei fatta male?Come posso sdebitarmi?Posso offrirti un Campari? O un caffè o anche un pranzo, una bella donna come te non si lascia mai scappare!"
Barbara lo guardò con occhi maliziosi. Era un bellissimo ragazzo.
"Che farfallone!"
"Diciamo che sono sensibile al fascino delle belle donne! Comunque parli bene l'italiano ma immagino che tu sia di quelle parti della Scandinavia!"
La ragazza scoppió a ridere ma l'uomo non capì e corrugó la fronte confuso.
"Me lo dicono tutti ma sono italianissima, sono precisamente di Siena!"
"Che cosa?!?"
L'uomo sgranó gli occhi. Conosceva benissimo quella città per via del lavoro del fratello ma non disse nulla perché se l'avesse detto che,era il fratello di Antonio Conte, avrebbe approfittato della situazione.
Non aveva molta fortuna con le donne, si mettevano con lui perché "fratello di..."
"Piacere mio, io mi chiamo Barbara Lombardo!"
"Io Gabriele! Ehm...Arcangelo Gabriele!"
"Ok signor Arcangelo! Certo che i tuoi genitori sono stati davvero originali a chiamarti Arcangelo Gabriele!"
L'uomo scoppiò a ridere ma Barbara incroció le braccia lanciando un'occhiata provocatoria.
"Allora? Questo Campari me lo offri? Tanto l'appuntamento che avevo è saltato! Non posso andarci con il tacco rotto! Eh sai, mi hai distrutto 119 euro di tacchi, sei consapevole?" puntualizzó lei facendo la finta arrabbiata.
Lui finse un broncio e Barbara sfoderó un bellissimo sorriso.
"Certamente! Siamo vicino al mio lounge bar, il "three Apple"! È dietro l'angolo!"
"Che galantuomo! Ti ringrazio Arcangelo!"
"Non sai che ti farei. Fosse per me ti trascinerei subito in bagno!"-pensó l'uomo guardando il suo fisico slanciato.

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