"Come aveva osato a baciarmi? Dopo tutte quelle offese che mi ha rivolto in macchina fino a cinque minuti prima, ma che razza di persona è?"
Continuava a ripetersi Aisha tra sé e sé correndo a più non posso, senza meta all'una di notte e con il viso rigato di lacrime.
Lei aveva lottato tanto per diventare quella che era riuscita ad essere e all'improvviso si vedeva crollare tutte le sue certezze per colpa di un allenatore presuntuoso che aveva la sfacciataggine di giudicare la sua dignità di donna senza conoscerla. Certo era che, anche lei aveva dato giudizi un pó affrettati sul suo datore di lavoro, però se le cercava, aveva sbagliato anche lei!"Mi sono meritata quelle parole?" pensó la ragazza seduta sul ciglio della strada.
"Pronto Fabio?"
"Aisha, che succede tesoro?"
"Non so dove mi trovo"- disse lei tra le lacrime -"ho paura, ti prego vienimi a prendere". "Dimmi esattamente in che via ti trovi, riesci a leggere dov'è la via, se c'è una strada alberata oppure trafficata, così magari riesco a raggiungerti"
"Via degli Appennini"-asserì Aisha osservando la zona-"di fronte a me vedo una grande villa con un giardino immenso, sarà la villa comunale"
"Ho capito, arrivo subito"-concluse Fabio la chiamata, era piuttosto preoccupato.L'uomo si fiondò subito a prendere Aisha. Quest'ultima appena lo vide, si buttò subito tra le sue braccia e si lasciò andare in un pianto liberatorio.
"Tranquilla tesoro, mi racconterai tutto con più calma" assicurò l'uomo accarezzandola.
Aisha annuì e quel silenzio provocarono in loro, una fiamma ardente,i loro sguardi si incrociarono e piano piano avvicinarono le bocche, sfiorandosi delicatamente, fino a diventare più profondo, lento e passionale, le loro lingue iniziarono a cercarsi, a rincorrersi, a volersi, proprio lì fermi in quella macchina.
Aisha tolse il giubbotto a Fabio, presa dalla foga senza staccarsi dal bacio, lei non appena reclinò il suo viso verso destra per far spazio a lui di poterle baciare il collo, aprí gli occhi e un sussulto la fece destare.
Non era purtroppo un brivido di piacere ma di tensione! La donna vide che l'uomo, avendo la maglietta a mezze maniche, aveva tatuato "Daniela", il nome di sua moglie! Come poteva far sesso con uomo che aveva tatuato sul braccio il nome della moglie!? Ma che succedeva quella sera? Erano tutti impazziti? Avevano deciso tutti di prendersi gioco di lei? "Buonanotte Fabio!"
"Mah..."strombazzó lui incredulo mentre la donna scendeva dalla macchina, non capiva cosa fosse successo.
Da quel momento in poi di Aisha non si ebbero più tracce.*****
Il rituale serale di Barbara era prepararsi la tisana allo zenzero e guardare gli episodi di "Gossip Girl" in estrema tranquillità. Quella sera non fu proprio così.
La mente della bionda era fissa su Aisha.
Dopo la triste vicenda con Antonio e Fabio, decise di andare dai suoi nonni materni a staccare un pó la spina e ritrovare energie positive.
Non vedeva la sua migliore amica da quasi un mese e sentiva profondamente la sua mancanza.
Andrea, assieme a suo padre, sapevano di Aisha ma Fatima era all'oscuro di tutto ma, visto il suo atteggiamento superficiale, non pensava minimamente a sua sorella.
Il suo rapporto con Antonio era irremovibile...quasi veemente.
Barbara guardò la tazza rosa fumante e diede un pugno sul tavolo.
"Basta, vado a parlare con Fatima!"
Quella sera Fatima era impegnata. Era stata invitata al compleanno della moglie di Antonio e quest'ultima, desiderava tanto la sua presenza.
I festeggiamenti erano al Vuitton Luxury Resorts, il locale più lussuoso del Piemonte.
Andrea, da bravo professionista del settore, curò l'immagine della donna con trucco e parrucco nella sua abitazione adiacente.
La bionda aprì la porta con prestanza.
"Tu stai andando ad un compleanno di gente che hanno trattato male tua sorella! Come si fa, Fatima?"-spiattelló mettendosi di fronte alla donna incrociando le braccia.
Andrea, che stava facendo l'acconciatura, spalancò gli occhi. Barbara era davvero furiosa.
"Barbara, innanzitutto si bussa alla porta e poi sono fatti che non ti riguardano!"-replicò mentre passó le forcine all'uomo.
"Tu Andrea, la prepari pure? Non le dici nulla?"-alzò lo sguardo verso l'uomo.
"Ho già parlato Barbara e la risposta è stata la medesima!"-assentì infilando una forcina.
"Aisha doveva farsi i fatti suoi! Non doveva mettersi in mezzo alla vita di Antonio!"-espresse tranquillamente la donna-"Poi se Antonio volesse andare a letto con me, io accetterei volentieri. Se si vuole puntare in alto, bisogna fare così!"
Barbara si mise le mani tra i capelli dopo quella affermazione scioccante. Da quando Fatima aveva incominciato a lavorare in quel rinomato ospedale e dopo aver conosciuto Antonio , si stava montando la testa e trattava tutti con superficialità.
"Aisha è tua sorella, dannazione! Ha insultato tua sorella! Sangue del tuo sangue!"
"Aisha è una cosa ed io sono un'altra. Lei ha problemi con Antonio ma non di certo io. Siamo persone adulte, cara Barbara!"
"No Fatima, io sono una persona con sani principi e difendo a spada tratta le persone che amo! Scendi dal piedistallo, Fatima Sorrentini!"
La bionda se ne andò via con i nervi a fior di pelle sbattendo fortemente la porta.*****
"Benvenuta cara" esordì Elisabetta con un sorriso a Fatima. Chiamò l'attenzione di un cameriere e disse di prendere il cappotto dell'amica per depositarlo nell'appendiabiti.
"Grazie mille per l'invito, tesoro! È un onore per me essere qui alla tua festa di compleanno, 40 anni poi portati splendidamente! "
Se c'era una cosa che Fatima sapeva fare, era quella di essere un pó troppo leccaculo per attirare consensi, a differenza della sorella Aisha che era troppo schietta.
Per lei stare a contatto con gente altolocata era un sogno. Da quando aveva avuto modo di diventare amica dei coniugi Conte, sfruttava ogni minima possibilità per farsi strada facile...si era montata la testa. "Vittoria, saluta Fatima" proferì Elisabetta alla figlia Vittoria. La bambina era triste in volto, mancava la sua amica speciale Aisha.
"Ciao Fatima, ma Aisha dov'è? Perché non c'è? Io voglio Aisha! Voglio lei!"
La bimba era troppo legata alla giovane interprete, da quando aveva litigato animatamente col padre era sparita completamente.
"Amore mio, c'è Fatima" replicò Antonio, origlió la discussione e si avvicinò alle donne.
"Non è la stessa cosa, papà!"
"Non ti sembra di mancare di rispetto a Fatima?! è sempre stata tanto gentile con te! Chiedile scusa subito e non fare la bambina capricciosa!". Fatima si girò verso Antonio mettendogli la mano in viso.
"Non c'è bisogno,Antonio! È solo una bambina, posso capire la situazione è... "
"Siete cattivi! Tu e la mamma siete cattivi! Vi odio! Vi odio! Non sono mai stata una bambina felice in questa casa! Quante volte vi ho chiesto una sorellina o un fratellino e mi avete sempre detto che non è il momento giusto, rovinate sempre tutto! Non volete che io sia felice! Io sono felice solo quando sto con Aisha!".
Ci fu sgomento in tutta la sala e grande mormorio, a completare il tutto. La bambina era arrabbiata e, con gli occhi pieni di lacrime, si avvicinò ad Antonio.
"Sei il peggior papà."-la voce di Vittoria si fece più sottile-"Fai soffrire tutti, fai scappare tutti, non ti voglio più come papà! Sai, zio Gianluca è meglio di te!"
Per Antonio fu una fucilata, quelle parole lo fecero morire dentro, si sentì debole, mancare l'aria.
Si scusó con i commensali e si allontanó per andare in bagno a rinfrescarsi, forse un pó le idee.
Fatima colse l'occasione, sperava di poter sfruttare la debolezza di Antonio per poterlo consolare, era attratta fortemente da lui...lo desiderava!
Lo seguì preoccupata e vide l'uomo appoggiato al muro del bagno sofferente. Lo aiutó ad asciugarsi il viso bagnato di lacrime e,senza dire nulla, lo baciò.
Antonio entrò in trance ma qualcosa lo risvegliò. Un flashback nella sua mente, riportò alla pesante litigata con Aisha. Fatima lo bació sempre più con ardore e, appena cercó di massaggiare la sua intimità, lui di getto la respinse.
"Che cazzo sto facendo!? "
"Antonio, calmati!"
la donna cercò di tranquillizzarlo-"Lasciati travolgere, io ti desidero fortemente!"
"Non posso farlo Fatima, mi dispiace! Non posso e non voglio, questo non sono io, io non sono un mostro!"-si sfregó gli occhi dalla tensione.
"Antonio ma non ti piaccio?"Replicò la donna con il malcontento.
"Fatima tu sei davvero bella! Credimi, non è quello che voglio ora! Non è quello che cerco, non mi va!"
L'uomo uscì dal bagno e tornó alla festa.
Fatima prese una bella cantonata, si congedò alla festa dicendo alla festeggiata che era arrivata un emergenza in ospedale e si scusava a per l'accaduto.
Era una bugia,non poteva stare più lì a quella festa dopo la magra figura e il rifiuto di Antonio Conte a fare sesso con lei.Antonio, nel contempo, pensó alle parole pesante di sua figlia.
Come padre, si sentì fallito.
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Lezioni e Psiche.
FanfictionCosa può avere in comune un famoso allenatore di calcio e una giovane comune interprete di lingue? Nulla fino al loro incontro. Antonio Conte, commissario tecnico della nazionale italiana, ricco di fama e di soldi, è descritto dal web come uomo dal...