La mattina seguente Jimin non si alzò come tutte le mattine per andare a lavoro, il che mi fece curioso.
Alzai la testa dal cuscino e mi voltai con il corpo verso di lui, stava dormendo beatamente, e avrei voluto svegliarlo strusciandomi a lui facendo le fusa, ma scommetto che gli umano non lo fanno. Ma lo feci lo stesso, andai sotto le coperte e misi tutto il mio corpo su di lui, iniziando a strusciare la mia testa sul suo petto.
Lui mugolò e infine vidi un piccolo sorriso spuntargli sulle labbra. Quelle labbra carnose a me sempre piaciute, che ora avevo voglia di toccare. Con le dita percorsi il suo viso facendole poi fermare hai lati e strusciare il pollice su quelle labbra invitanti.
Jimin- Buongiorno, Micetta.
Istintivamente miagolai causandogli una risatina roca. Il suo petto si abbassava e si rialzava facendomi vibrare la cassa toracica, dalle sue vibrazioni.
Jimin mi accarezzò i capelli e rimasi a guardarmi per un piccolo momento.
Jimin- Sono sparite, le orecchie.
Toccai con la mia mano la mia testa e non senti niente, Jimin mi scosse o capelli dai lati della testa e sorrise.
Jimin- Ora sei umana al 100%. Insomma dobbiamo lavorarci su, ma ce la farai.
Tu- Non dovevi essere a lavoro?
Jimin- Domani ci ritorno, ci hanno dato un giorno di riposo.
Annuì, per poi alzarmi con il busto e stiracchiarmi. Jimin se ne stava disteso davanti a me con le braccia sotto la testa e mi osservava, con occhi brillanti, tutto era tornato come prima, appare la mia parte umana.
Dopo aver finito di stiracchiarmi misi le mani sulla sua pancia e lui rabbrividí al mio tocco, cosa che non scappo hai miei occhi.Tu- Hai freddo?
Jimin- No, è che stai toccando troppo vicino laggiù.
Tu- Oh, ti da fastidio?
Jimin- No, ansi mi piace, ma sai bene cosa può causare.
Tu- Oh, ingrossamento ovvero l'eccitazione del pene.
Dissi spontanea senza vergognarmi, ma a quanto pare lui si vergognò.
Tu- Perché ti vergogni?
Jimin- Perché non mi è mai capitato una ragazza così spontanea come te.
Disse mettendo le mani sulle mie cosce, e sussultai anche io, ma non mi vergognai per quel tocco, poiché lui aveva toccato parti di me, quando ero un gatto, molto intime. Come le mie sei mammelle o addirittura quando mi puliva dopo che ero stata in bagno, mi sembrava tutto così caldo quando lo faceva.
Tu- Sono contenta di averti come padrone...
Jimin- Detto così è un po buffo, non sei più la mia gattina.
Tu- E ora che sono per te?
Jimin- Un'amica. Una dolce e cara amica.
Tu- Che vuol dire?
Jimin- Avere amici è qualcosa di fondamentale per un umano, per averli devi parlarci e sapere più cose possibili l'uno dell'altra. Così che tu possa contare sempre su di lui o lei.
Tu- Hai tanti amici?
Jimin- Non mi mancano.
Tu- Io ho solo te.
Jimin- Ti prometto di farti conoscere dei miei amici, ma prima devi imparare tante altre cose.
Annuì e lui si alzò con il busto, facendosi sempre più vicino a me.
Il mio cuore batteva ancor più veloce di prima, e una sensazione di calore pervase il mio basso ventre.
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sᴇʀᴇɴᴅɪᴘɪᴛʏ- ᴘᴀʀᴋ ᴊɪᴍɪɴ
Fanfiction[COMPLETATA] [ATTENZIONE QUESTA STORIA CONTIENE CONTENUTI +18.] Serendipity: sensazione che si prova relativamente al fare una felice scoperta non pianificata e dunque, una sorpresa piacevole. Dedico questa storia a una mia amica conosciuta qui pr...