Taehyung e Jimin stavano parlando tranquillamente, il sole era già tramontato e di lì a poco sarebbe spuntato di nuovo quel gatto strano, e la mia risposta a lui quale doveva essere?
Ero ancora indecisa su cosa avessi dovuto rispondere ad Ernesto, stavo valutando tante cose, stavo valutando i vantaggi e gli svantaggi. Sulla vita umana non sapevo quasi nulla, come mi sarei comportata. Però la cosa che mi spaventata ancora di più, è come avrebbe reagito Jimin nel vedermi in carne ed ossa, mi avrebbe riconosciuta?
Certo che no.
Jimin- (t/n)?
Jimin entrò in camera e mi chiamò, Taehyung era dietro di lui guardando curiosamente la camera del mio padroncino. Io nascosta sotto il letto continuavo a farmi domande su domande.
Vidi i loro piedi davanti al letto, poi uno dei due si sdraiò per terra e di lì vidi gli occhi di Jimin, dolci e luminosi mentre mi guardava sorridendo.
Jimin- Vieni qui, Taehyung ti vuole salutare.
Indietreggiai, negando di non voler uscire da lì sotto.
Jimin- Andiamo non fare la timida.
Allungò una mano e mi accarezzò una zampa, al tocco mi sentí in fiamme, una sensazione strana mi pervase facendomi rizzare il pelo.
Allora in preda a quella sensazione mi avvicinai al suo volto e struscia la mia testa sulla sua guancia.Taehyung- Ah, sembra proprio innamorata di te, Jimin.
Jimin rise prendendomi in braccio e alzandosi da terra, per poi mostrarmi a Taehyung. Esso cercò di accarezzarmi ma gli soffiai, ero un sacco gelosa del fatto che un'altra persona mi potesse toccare, non mi ero mai fatta toccare da nessun'altro oltre a Jimin.
Taehyung- Wow... Hey calma.
Taehyung rise e guardò Jimin.
Taehyung- Non c'è proprio speranza, non vuole essere toccata da nessuno oltre a te. Che strano.
Jimin- Per questo la adoro. È la mia batuffola preferita. Vero?
Disse infilando il volto sulla mia pancia, facendomi il solletico.
Tu- Miao.
Dissi spingendo un po con le zampe, facendogli capire che doveva smetterla. Taehyung sorrise vedendo l'amico così contento.
Jimin prima di avermi in casa aveva passato momenti brutti, mi raccontò di una ragazza che ci si sentiva, era uscito con lei di nascosto parecchie volte, ma quando ha saputo che lo stava usando soltanto perché era famoso lui ci è rimasto così male che ha chiesto persino una settimana di ferie. E in quella settimana arrivai io alla sua porta.
Mi prese con sé subito, mi curò tutte le ferite e mi puli, per poi nutrirmi per bene e coccolarmi fino ad adesso. Ero la gattina più fortunata del mondo.
Taehyung- Ci vediamo tra due giorni, Jimin. E ciao anche a te gattina gelosona.
Lo guardai male mentre Jimin se la rideva e Taehyung ci rimase ancor più male nella mia risposta di sguardo assassino, ma d'altronde io non ero abitata ad avere ospiti in casa, tanto meno altri umani.
Jimin- Ah, ho bisogno di una doccia.
Disse mettendomi in terra e dirigendosi in camera per prendere il cambio e poi dirigersi nel bagno, dove anche oggi lasciò la porta semi aperta per me.
Io come il giorno precedente entrai e questa volta rimasi lì fino a che non ebbe finito. Quel calore del vapore mi fece persino addormentare dentro la vasca, Jimin alla vista rise e poi mi prese in braccio, io stanca misi la mia testolina sul suo petto e mi portò con lui sul divano, per guardare un film, anche se io non capivo niente di quello che succedeva, ma tanto la maggior parte del tempo dormivo.
Jimin mi accarezzò il pelo dalla testa fino in fondo, prendendo qualche volta persino la mia coda bianca perla, tra le dita e giocherellarci un pochino.
Sulle sue gambe mi misi a pancia in su, le sue dita passarono la mia pancia facendomi fare le fusa. Come se la sensazione di queste dita mi facessero risentire quella sensazione di calore in tutto il mio corpicino. Era strano, una cosa mai provata prima...
Poche ore dopo Jimin spense la TV e camminò con me in braccio fino al suo letto, dove ci si stese e si coprì con le coperte. Ripensai alla notte scorsa, il gatto Ernesto era apparso proprio nel bel mezzo della notte, mi domando quando sarebbe riapparso per sapere la mia risposta.
Jimin- Buonanotte, piccolina.
Disse accarezzando un'ultima volta la mia testolina, per poi cadere in un sonno profondo.
Io rimasi sveglia, avevo una sensazione strana in corpo, una sensazione di paura forse?
Non lo so, so solo che non aspettavo altro che quel gatto apparisse per darmi ciò che volevo.Ero convinta di dargli qualche hanno della mia vita, purché mi lasciasse vivere con il mio amato padrone in una vita umana.
Però avevo paura della reazione che avrebbe avuto non appena mi avrebbe vista, ma chissà magari mi avrebbe anche riconosciuta.Come ieri notte il gatto apparve quando il buio si faceva più intenso nel cielo.
Ernesto- Allora? Sei disposta a darmi un po della tua vita? In cambio del tuo desiderio?
Esitante mi tolsi da sotto le coperte e con le mie zampette andai davanti a lui e mi misi seduta.
Tu- Sicuro che mi puoi dare ciò che voglio?
Ernesto- E tu sei sicura di volerlo?
Tu- Ho fatto prima io la domanda.
Ernesto- Io posso darti quello che vuoi, mi devi dire soltanto un semplice "si", e il tuo desiderio diventerà realtà.
Tu- Quanta vita mi leverai?
Ernesto- Quattro anni di vita.
Non sono molti, poiché gli umani vivono fino a cento anni, se non di più, avrei avuto tutto il tempo del mondo per viverla con il mio padroncino amato.
Tu- D'accordo, si.
Ernesto- Bene! Allora ti darò ciò che vuoi!
Volteggiò su se stesso poi mise una mano sulla mia testa e qualcosa di luminescente uscì da essa e venne messa in un vaso. Dopodiché mi spruzzò della polvere addosso e prima che potesse andare via lo fermai.
Tu- Grazie.
Ernesto- Di niente!
Disse scomparendo nuovamente in una nuvoletta di fumo.
Mi guardai il corpicino da gatto e non vidi cambiamenti, dedotti che avrei dovuto aspettare questa notte per vedere un cambiamento, quindi ritornai sotto le coperte sopra il petto di Jimin e mi addormentai.
<Pronte a vedere la reazione di Jimin? Secondo voi come la prenderà?>
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sᴇʀᴇɴᴅɪᴘɪᴛʏ- ᴘᴀʀᴋ ᴊɪᴍɪɴ
أدب الهواة[COMPLETATA] [ATTENZIONE QUESTA STORIA CONTIENE CONTENUTI +18.] Serendipity: sensazione che si prova relativamente al fare una felice scoperta non pianificata e dunque, una sorpresa piacevole. Dedico questa storia a una mia amica conosciuta qui pr...