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Jimin non appena fummo davanti ad un negozio mi portò a vedere dei pantaloni e delle magliette, guardando per bene la misura di esse, e infine mi portò verso delle cabine.

Non riuscendo a mettermi niente, Jimin entrò nel camerino con me, mi aiutò a svestirmi, aiutandomi a mettermi anche i pantaloni.

Jimin- Metti una gamba qui e poi qui.

Disse mettendosi in ginocchio, io misi le mie mani sulle sue spalle e cercai di non cadere, non appena entrai dentro quei jeans stretti mi sentí strana, Jimin me li tirò su e abbottonò essi e in fine mi fece girare verso lo specchio.

Solo in quel momento mi vidi per la prima volta in uno specchio, ero veramente umana, avevo i tratti come tutti gli altri, i capelli mi cadevano sulla schiena lunghi e bianchi. Jimin guardava altrove, poiché mi ero levata la maglia, e non indossavo niente per coprire le mie due tettine. Me le coprí con le mani e richiamai l'attenzione di Jimin su di me.

Tu- Mi piacciono.

Jimin- Allora li prendiamo anche neri, così almeno ne hai due paglia. Ora prova questa maglia.

Disse passandomi una maglia rossa a maniche lunghe anche essa piuttosto aderente. Faticai un po a metterla, e chiesi un piccolo aiuto a Jimin, ma infine mi piacque ancor di più il risultato della mia figura.

Jimin- Ora sei molto più femminile. E molto più carina. Non che i miei vestiti ti stiano male.

Per la prima volta mi ritrovai ad arrossire sulle gote e mi toccai subito la faccia non capendo la mia reazione.

Jimin- Ti ho messa un po in imbarazzo, scusa. È come quando lo fai con me dicendo cose inappropriate.

Tu- Oh, quando parlo del tuo pene?

Jimin- Okay, non dirlo mai più.

Annuì osservandomi un'ultima volta e provando altra roba.
Non appena Jimin andò alla cassa io rimasi ad osservare la roba che disponeva il negozio e osservai anche gli umani come guardavano essi con felicità.

Un uomo e una donna mi passarono davanti, si tenevano per mano, lei non distoglieva lo sguardo dalla roba mentre lui non distoglieva gli occhi da lei, sembravano così vicini, un affetto indescrivibile l'uno per l'altra, l'uomo si avvicinò alla donna e le cinse i fianchi per avvicinarla a sé e farla ridere, poi fece una cosa hai miei occhi bellissima, posò le sue labbra sulle sue, e mi chiesi se anche io avrei potuto farlo con Jimin.

Jimin tornò da me e osservò quello che ero intenta a guardare, e mi risvegliò dalle mie fantasie.

Jimin- Andiamo?

Tu- Si...

Dissi camminando con lui, mentre mi teneva la mano, Jimin mi temeva la mano come quella coppia, ma noi lo eravamo? Avrei potuto fare lo stesso con lui, come quella coppia?

Tu- Jimin?

Ero curiosa di saperlo, di sapere cosa avrebbe risposto.

Jimin- Mh?

Tu- Noi due siamo una coppia?

Per poco non cadde a terra, e io rimasi a guardarlo con volto serio, aspettando una risposta.

Jimin- Siamo degli amici, Micetta. Per definire due persone una coppia, l'uno per l'altro devono provare sentimenti forti, come l'amore. Amore l'uno per l'altra.

Tu- E tu non provi questo amore per me?

Jimin- Lo provo, ma in modo diverso. Fino a ieri l'altro eri la mia gattina, e verso di te in versione felina provavo un'immensa felicità, ora che sei umana devo ancora capire le mie emozioni per te.

sᴇʀᴇɴᴅɪᴘɪᴛʏ- ᴘᴀʀᴋ ᴊɪᴍɪɴDove le storie prendono vita. Scoprilo ora