fourteen

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Capitolo 14
"Che diavolo ci fa uno specchio qui dentro?"

Regulus rideva, rideva tanto, rideva forte, e le sue risate risuonavano in tutta la casa. Era strano anche solo poterlo dire perché dall'ultima volta che aveva sentito Regulus ridere davvero erano passati venti anni, eppure era così. Ma quella risata era più viva, più spontanea, più innocente di quella del Regulus che era vissuto anni prima, era musica per le orecchie di Sirius, una musica che non si sarebbe mai stancato di ascoltare. Era la risata di Regulus Sirius, del pestifero combina guai, casinista, rumoroso, gioioso e sempre sorridente Regulus, tanto simile a quel ragazzo da cui aveva preso il nome quanto diverso.
Sirius era steso sul lettone suo e di Marlene e lanciava in aria il suo bambino per poi riacchiapparlo al volo e il piccolo se la rideva come se quella fosse la cosa più divertente al mondo, come se in una mattinata di inizio novembre non ci fosse cosa migliore di giocare con il proprio papà, protetto dal calore della casa che teneva fuori l'aria gelida di fine autunno. E Sirius lo guardava, guardava le sue guance paffute arrossate dal troppo ridere, gli occhietti vispi che capivano più cose di quanto avrebbero dovuto, i ricci neri che svolazzavano nell'aria e il viso dannatamente uguale al suo e pensava che non ci fosse cosa più bella al mondo.
"D'accordo principe, basta così. Tra un po' andiamo a vedere la prima partita di Harry, sai?" disse facendolo sdraiare sul suo torace.
"Harry!" trillò lui, eccitato anche solo alla nomina del fratello più grande; Sirius lo guardò con gli occhi che brillavano di felicità e pensò che fosse davvero tenerissimo con solo il pannolino indosso.
Subito dopo entrò in stanza anche Dorcas con i capelli ricci e biondi più arruffati che mai e una vestaglia da notte rosa decorata con piccole puffole pigmee fucsia. Si arrampicò sul letto del padre e si accoccolò a lui senza dire niente e senza accennare minimamente alla presenza del fratello.
"Buongiorno anche a te, piccola Dory!" esclamò Sirius con un sorrisetto ironico tirandola a sé.
" 'Giorno pa' " borbottò lei con il viso spiaccicato contro le sue costole; a quanto pareva gli eredi Black avevano ereditato l'incapacità di alzarsi presto al mattino, tutti tranne Regulus ovviamente, che era attivo dalle sette di ogni giorno e si spegneva solo verso mezzanotte.
"Cassy, Cassy!" trillò infatti entusiasta non esitando un momento a buttarsi sulla sorella e a tirarle i capelli.
"REG, brutto troll, LEVATI DI MEZZO!" urlò scrollandoselo di dosso.
Sirius si riprese di nuovo suo figlio prima che potesse fare una brutta fine; le sue piccole donne la mattina sapevano essere piuttosto irascibili.
"D'accordo...che ne dite di andare a fare colazione?"
Dorcas mugugnò qualcosa di incomprensibile in risposta e Sirius fu costretto a chiederle di ripetere la frase.
"Ho detto che non mi va di camminare fino al piano di sotto." sibilò lei guardando il padre con gli occhioni azzurri ancora gonfi di sonno. Non fece in tempo a finire la frase che lui la prese con un braccio e, mentre manteneva Regulus con quell'altro, uscì dalla stanza diretto in cucina.

Un'ora dopo Sirius e Dorcas erano davanti al camino, più eccitati che mai e impazienti di vedere Harry volare sul campo di Hogwarts sulla sua nuova Nimbus2000. Sirius indossava la sua vecchia sciarpa di Grifondoro, su ogni guancia esibiva una striscia oro e una rossa ed era piuttosto ridicolo. Dorcas invece era più in tema che mai, con il vecchio e ovviamente rimpicciolito maglioncino rosso-oro di suo padre con tanto di scritta Black accompagnata dal numero 8. Inoltre, ci aveva messo più di mezz'ora ma ci era riuscito, Sirius aveva legato i capelli di sua figlia in due codini ai lati della testa e ne aveva dipinto uno di rosso così che anche i capelli fossero in tema con l'outfit e tutto il resto. Mancavano però Marlene e Regulus che ancora non accennavano a farsi vivi.
"Dai Lene, faremo tardi!" esclamò Sirius impaziente.
"Arriviamo!" rispose lei scendendo le scale. "Se tuo figlio non avesse incendiato le coperte a quest'ora saremmo già pronti da un pezzo."
"Ah quando combina qualche casino è solo mio figlio?" chiese lui ironico. "Ti devo ricordare di quando tu e le ragazze avete mandato a fuoco le tendine del letto e io e James siamo dovuti correre a spegnere l'incendio?"
"È stato un incidente, idiota." rispose Marlene lanciandogli un'occhiataccia. Anche lei indossava il suo vecchio maglioncino post allenamento, la scritta McKinnon sul retro e il numero 11 ben visibile. Regulus invece, che si dimenava tra le sue braccia non riuscendo a stare un attimo fermo, indossava una mini divisa da quidditch regalatagli da Ted e Andromeda e aveva il viso dipinto metà di oro e metà di rosso.
"Dobbiamo passare alla Tana a prendere Ginny." disse Sirius infilandosi nel camino insieme a Dorcas e venendo subito imitato dalla moglie. Sbucarono pochi istanti dopo nel salotto di casa Weasley e vi trovarono una Ginny più eccitata che mai con lo stesso maglione di Dorcas e Marlene e il viso dipinto come Sirius.
"Zio Sirius!" esclamò abbracciandolo. "Andiamo? Non vedo l'ora!" disse saltellando intorno a lui e a Marlene.
"Andiamo subito, tesoro. Dov'è Molly?" chiese Marlene guardandosi intorno e trovando la cucina e il salotto più silenziosi che mai.
"Eccomi, cara." esclamò la signora Weasley scendendo le scale. "È dalle sette di sta mattina che fa così." disse in tono grave indicando la figlia che continuava a saltellare emozionata.
"Vado ad Hogwarts, mamma, AD HOGWARTS!"
"Lo so che vai ad Hogwarts, Ginevra." rispose lei esasperata; la ragazza era talmente presa dal suo balletto da non rendersi conto nemmeno che la madre si era azzardata a chiamarla con il suo nome completo, Ginevra, che lei odiava come poche altre cose al mondo.
"Bene, allora noi andiamo. Te la riportiamo verso ora di pranzo."
Si smaterializzarono tutti e cinque a Hogsmeade e si guardarono intorno catturando con lo sguardo il preciso momento in cui Remus ed Emmeline stavano uscendo da Mielandia con in mano due sacchetti pieni di schifezze.
"Zio Moony!" esclamarono in coro Regulus e Dorcas correndo in braccio allo zio e ignorando momentaneamente la ragazza che gli stava dietro.
"Dovrei offendermi per questo." disse Emmeline mettendo il broncio prima che Dorcas abbracciasse anche lei.
"Indovinate che vi ho comprato?" disse Remus dopo aver abbracciato anche Ginny. Cacciò un sacchetto e diede delle Api Frizzole a Regulus, delle cioccorane a Dorcas e un enorme pacco di caramelle Tutti i Gusti +1 a Ginny.
"ZUCCHERO!" esclamò il piccolo Black iniziando a correre da una parte all'altra della strada sotto lo sguardo esasperato di Remus e quello divertito di tutti gli altri adulti.
"E a me non hai comprato niente, zio Moony?" chiese Sirius facendo gli occhi da cucciolo e imitando con scarsi risultati la vocina acuta della figlia.
"Devo essermene dimenticato, brutto sacco di pulci." rispose lui guardandolo male.
"Sirius, recupera tuo figlio e muoviamovi." disse invece Marlene indicando Regulus che continuava a correre avanti e indietro ridendo più che mai.
"Accio moccioso!" ordinò Sirius agitando la bacchetta nella sua direzione. Remus lo guardò malissimo e allora ritentò con un "Accio Api Frizzole!"
Le caramelle volarono dritte nelle sue mani e Regulus le guardò con gli occhioni spalancati rincorrendole e arrivando dritto davanti a suo padre.
"Eccoti, marmocchio." esclamò lui sollevandolo e tenendolo ben stretto per non farlo scappare.
"Sempre il solito troll." borbottò Dorcas scuotendo la testa e non specificando a quale dei due uomini di casa fosse rivolto l'insulto.

A better life || Harry James PotterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora