26. Bagno di mezzanotte

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Sabato sera. Uno di quei rari momenti in cui io e Giuseppe potevamo starcene insieme come una normalissima coppia. L'unica differenza, era che la nostra normalità era molto limitata.

Guardavo con ansia al momento in cui finalmente non avremmo più dovuto nasconderci. Una semplice uscita insieme in pizzeria o al ristorante erano cose che ci erano negate.

Cercando di non pensarci troppo, me ne stavo con il cellulare in mano, aspettando che Giuseppe mi raggiungesse sul divano. Come sempre, aveva insistito per cucinare e dopo aver finito la cena, stava anche sistemando tutto.

"Che fai?" chiese sedendosi al mio fianco.

"Ho trovato qualche account carino su instagram che parla di mamme e gravidanze. Cerco di entrare nella parte..."

"Ok. Allora io guardo un po' di tv."

Giuseppe accese il televisore e io appoggiai la testa sulla sua spalla per stare più comoda. Stavo guardando tranquilla qualche post ironico, quando all'improvviso, mi ritrovai ad aprire un video che mostrava come avveniva un parto cesareo. Il dottore faceva l'incisione e poi con estrema lentezza iniziava a tirare fuori la testa del neonato, che vista così, sembrava enorme. Cominciai a farmi prendere dall'ansia. Il filmato continuava a mostrare come il piccolo veniva tirato fuori poco alla volta.

"Giuseppe..."

"Sì, amore."

"Guarda questo video," dissi mezza terrorizzata da quella visione. Gli avvicinai il cellulare proprio mentre venivano mostrati gli ultimi passaggi della nascita.

"Che cosa dolce..."

"Dolce? Hai visto che taglio hanno fatto alla madre? Oddio, non lascerai che lo facciano anche a me, vero?"

Giuseppe mi strinse meglio fra le sue braccia. "Emma, se potessi farlo al posto tuo lo farei, credimi... il pensiero che tu debba soffrire mi distrugge."

Deglutii nervosa e allarmata al pensiero che il piccolo che portavo in grembo, sarebbe dovuto uscire in qualche modo. Il dolore era sicuramente da mettere in conto e al massimo potevo sperare in un epidurale e in un parto naturale senza cicatrici.

"Magari sarò tra quelle fortunate e non soffrirò troppo..."

"Farò in modo che tu abbia tutte le migliori cure possibili. Non devi preoccuparti," disse lasciandomi un tenero bacio sulla fronte.

"E vorresti esserci nel momento del parto?"

"Mi piacerebbe molto, ma solo se lo vuoi anche tu."

"Ci ho pensato a lungo e decisamente sì. Voglio che tu ci sia. Durante questi mesi sei stato il compagno di viaggio migliore che potessi mai desiderare e sono sicura che continuerai ad esserlo. Non potrei farcela senza di te," dissi passandogli le braccia intorno al busto.

Sempre così premuroso, attento ad ogni mia necessità. Era la mia roccia quando mi sentivo stanca, persa o anche solo preoccupata per la gravidanza.

Giuseppe mi massaggiò la schiena mentre lo abbracciavo. "Allora speriamo che sia un parto naturale...."

"Sicuro che non ti impressionerà vedermi in quello stato?"

"Ma no. Sono pronto a farmi stritolare una mano o magari vorrai insultarmi in preda al dolore. Chi può dirlo..."

"In effetti, in sala parto può succedere di tutto. Comunque è il dopo che mi spaventa ancora di più. Chissà come sarò diversa in versione mamma..." affermai in preda all'ansia.

"Tu sarai sempre la mia Emma. La mia Emma, solo un po' più matura."

Giuseppe poggiò la sua fronte sulla mia in un tentativo di tranquillizzarmi, ma non riuscì completamente nel suo intento.

The key of my heart - Giuseppe ConteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora