39. All I want for Christmas is you

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"Vediamo un po' cosa sta facendo il papà..."

Con il dorso della mano, Giuseppe si scostò il ciuffo dalla fronte e poi mandò un bacio volante verso me e Fabrizio. Il piccolo se ne stava tra le mie braccia e non ne voleva sapere di dormire. Era come se anche lui riuscisse a percepire l'elettricità delle feste nell'aria.

Avevo raggiunto Giuseppe in cucina mentre era impegnato a fare i biscotti di Natale. Una tradizione che non poteva mai mancare ad ogni Vigilia. Di solito me ne occupavo io. Amavo tirare fuori gli stampini natalizi e darmi da fare, ma quest'anno sarebbe stato diverso. Quell'iperprotettivo del mio compagno aveva insistito per farlo al posto mio e in effetti gliene ero molto grata. Mi sentivo davvero troppo stanca per mettermi all'opera.

"Il papà è molto occupato," rispose mentre pressava lo stampino di un alberello sull'impasto steso sulla spianatoia in silicone.

Mi avvicinai alle sue spalle e gli posai un veloce bacio sul collo. "Ma che bravo il mio amore."

Era troppo concentrato per rispondermi, ma mi regalò comunque uno dei suoi soliti sorrisi pieni d'amore e io presi posto sulla sedia vicino al tavolo da lavoro.

"Meglio non disturbare. Io e te stiamo qui seduti buoni buoni, eh Fabri?" dissi accarezzando con delicatezza la sua testolina. Il mio angioletto indossava una tutina rossa dominata dal faccione di una simpatica renna, accompagnata dalla scritta dorata Il mio primo Natale.

Mi emozionava così tanto l'idea di essere una vera famiglia che passava per la prima volta il Natale insieme. Era così incredibile pensare che l'anno precedente, io e il mio compagno non eravamo nemmeno una coppia e ora ci ritrovavamo ad avere persino un figlio insieme. D'ora in avanti non mi sarei più stupita di nulla.

"Non ne vuole proprio sapere di dormire?" domandò Giuseppe mordendosi le labbra preoccupato.

"Per niente. Dopo la poppata, ho camminato un po' per farlo digerire e di solito subito dopo si addormenta. Ma oggi no," dissi guardando Fabrizio con le sopracciglia aggrottate. "Eppure si vede che ha sonno. Vorrà dire che ti faremo compagnia finché non cede."

"Va bene. Ma tu non distrarmi o non farò in tempo a finire i biscotti per l'arrivo di Babbo Natale," disse con tono divertito.

Mentre Giuseppe si apprestava ad infornare i biscotti, finalmente Fabrizio si addormentò e andai in camera da letto per metterlo nella sua culla.

Quando tornai in cucina, il mio chef preferito era chino verso il forno ad apprezzare il lavoro appena portato a termine. Aveva un'aria così assorta. Metteva tutto il suo impegno persino in un compito così semplice come fare i biscotti.

Iniziai a pregustare l'invitante profumo di pasta frolla ben cotta che da lì a poco avrebbe riempito la stanza. Poggiai il mento sulla sua spalla e gli misi una mano sul fianco. "Ma lo sai che sei molto sexy con questo grembiule da Babbo Natale?" sussurrai al suo orecchio.

Avevo acquistato un grembiule verde da elfo per me e uno rosso da Babbo Natale per lui. Ricordava in tutto e per tutto l'inconfondibile vestito di Santa Claus, con tanto di cinturone nero cucito sopra e bottoni. Per mia fortuna, a Giuseppe questa festività piaceva almeno quanto a me e non aveva fatto troppe storie nell'indossarlo.

"Grazie," disse coprendo la mia mano con la sua.

Da dietro la schiena tirai fuori un rametto di vischio e lo feci dondolare sopra le nostre teste. "Guarda un po' su."

Giuseppe alzò lo sguardo e sorrise malizioso nel vedere le tonde bacche bianche. Si girò verso di me e mi posò le mani sulle guance. "La mia romanticona."

"È una tradizione importante..."

"E va rispettata," disse terminando la mia frase. Mi osservò con dolcezza e avvicinò lentamente le sue labbra verso le mie. Quando sentii il suo respiro sfiorarmi, iniziai a lambirle senza nessuna fretta.

The key of my heart - Giuseppe ConteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora