Capitolo 8☆

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-Dedicato a Zayn Malik from One Direction-

TANTI AUGURI A ZAYN MALIK, IL MIO SORRISO, LA MIA GIOIA E LA MIA FORZA. LA SUA VOCE OGNI VOLTA CHE LA SENTO MI PENETRA NEL CUORE. È TUTTA LA MIA VITA GIURO. HAPPY B-DAY IDOL,+ 22 CICCIO.

Il giorno dopo andai a scuola con 'le mani e i piedi', non avevo dormito per niente e i miei occhi ne sapevano qualcosa. Entrai a scuola dopo aver parcheggiato la mia macchina, salutai alcuni miei compagni nell'atrio e salii le scale.  Entrata in classe mi misi seduta nel mio banco, vicino ad Eleonora.

"Nottataccia?" Chiese.

"Si, non ho dormito per niente" dissi sbadigliando.

"Ti  capisco" disse, concludendo il discorso visto che il prof di matematica era entrato. 

***

"Mamma sono a casa" urlai entrando in cucina, era seduta a tavola con mille carte sparse dinanzi a lei.

"Ho da fare amore, dimmi" rispose, con ancora gli occhi puntati sulle carte.

"Volevo dirti che oggi non devo andare a lavorare" dissi, con un pizzico di delusione nella voce.

Amavo il mio lavoro e, mi piaceva stare con Allison.

"Oh, farai qualcosa pomeriggio?" Chiese, puntando gli occhi sui miei.

"Si, andro' a correre al parco" dissi sorridendo.

"Dove vai?"

Sentii una voce alle mie spalle e vidi mia sorella guardarmi con una smorfia.

"A correre ho detto" risposi, ricambiando la smorfia.

Rise soltanto, prima di salutare e sparire per andare alla sua stupida lezione di zumba.

Stupida ragazza.

***

Non c'è la facevo più stavo correndo per il parco da un'ora e mezza e i  miei piedi bruciavano dal dolore. Mi fermai per riprendere fiato e tolsi le cuffiette dalle orecchie, le misi nella tasca della felpa e poggiai il braccio sinistro sulla corteccia dell'albero. Una luce attirò la mia attenzione, Mi girai e vidi una luce azzurra illuminare il mio volto, guardai confusa e spaventata il panorama che  si trovava dentro l'albero ormai aperto a metà, era un isola. Mi  scorsi in avanti per vedere meglio ma una forza dal nulla mi spinse dentro.

*legolas povs *

Quella mattina la maggior parte degli abitanti erano nella foresta che ricopriva l'isola per raccogliere alcuni frutti maturati nella stagione, io invece ero nella parte nord dell'isola per parlare con gli elfi, i miglior fornitori di spade da essi forgiate. Le nostre spade dovevano avere un metallo apposta, non erano spade comuni, ma spade speciali. Arrivato nel grande Castello ricoperto di foglie e fiori, un elfo dai capelli marroni mi apri' il cancello,controllo' il mio marchio sul braccio e mi lascio' entrare.

"Quale bisogno vi porta qui da noi mio guardiano" disse, Raphael, il re' degli elfi.

"Mio signore, la mia spada non è più leggera e agile come una volta, e il  metallo è rovinato" dissi, togliendo la spada dalla sua custodia per poggiarla nelle mani di Raphael.

"Mio guardiano, capisco la vostra, chiamiamola così, sofferenza, così vi doneró una nuova spada, forgiata questa notte." Disse.

"La ringrazio mio signore" dissi,  prendendo la spada dalla custodia bianca con dei disegni in oro.

*Cassie povs*

Dove mi trovavo?  Ero nel bel mezzo di una foresta. I raggi del sole filtravano attraverso i rami degli alberi, e gli uccelli si inalzavano in volo appena udivano un rumore. Questa era sicuramente un isola, sentivo l'odore del mare e l'aria era calda. Prima di continuare a camminare senza meta, mi sciolsi i capelli e mi misi il cappuccio, avevo paura dei ragni.

Ormai esausta mi misi seduta su un tronco, presi il telefono e notai che non c'era linea, così sbuffando lo rimisi in tasca.

Un rumore di passi si faceva sempre più vicino alle mie spalle, le foglie scricchiolavano al suo passaggio, mi girai e vidi un viso non conosciuto dinanzi a me. Feci per alzarmi e scappare via, ma una mano mi afferrò il braccio.

"Tranquilla, non ti mangio mica eh" disse. Era un ragazzo dai capelli neri e gli occhi marroni, aveva un viso bellissimo.

"Dove sono?" Chiesi preoccupata. Il ragazzo si limitò a ridere per poi squadrarmi dalla testa ai piedi.

"Rispondimi" dissi con tono fastidioso.

"Da come sei vestita, presumo che tu sia una dell'altro mondo" disse "non capisco come tu possa essere qui"

"Non lo so neanche io,  voglio solo tornare a casa" dissi con le lacrime agli occhi.

"Di solito solo con una spada si può accedere a Golden sands"  disse, prendendo la spada "vedi, questa è una spada, certo non è speciale come quella dei Guardiani dell'Oceano, ma sicuramente è più affilata" rise, per poi rimettere la spada apposto.

Questo tizio non mi piaceva, era bello ma molto strano. Così senza pensarci due volte mi misi a correre per la foresta senza sapere dove andare. Sentivo le sue urla che mi dicevano di fermarmi, ma senza farci caso continuai a correre più veloce che potevo.

Dove stavo andando? Dove mi trovavo?  Chi era quel ragazzo?  E che razza di paese è Golden sands? Stavo andando in crisi, ma continuai comunque a correre con mille domande in testa.

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