Brooklyn 1924
James Buchanan Barnes era un ragazzetto di sette anni, dinoccolato e magro, una zazzera di capelli scuri e occhi azzurri.
Steven Grant Rogers aveva un anno in meno di James ed era davvero piccolo per la sua età. Emaciato, biondo e con occhi blu/verde.
Amber Lily Doyle era da poco arrivata in America dall'Italia con la sua famiglia. Una delle tante famiglie di immigrati partite in cerca di fortuna.
Suo padre è irlandese mentre la madre è italiana. Una bimba di 4 anni con i codini, occhi di un color indefinito parecchio vivace.
Le loro tre vite si "scontrarono" un giorno in uno dei parchetti del quartiere.
**Steve e Bucky erano già amici, Bucky aveva subito provato un senso di protezione verso Steve che veniva spesso bersagliato dai bulli. Erano diventati migliori amici, confidenti. Fratelli.
Amber Lily giocava con le altre bambine ma molto spesso veniva preso in giro perché "italiana". Le dicevano che era sporca, puzzava e tante altri simpatici epiteti. Fu Steve il primo ad attaccare bottone con lei "Ciao..." "Ciao..." "Parli davvero bene la nostra lingua..." "Grazie. Come ti chiami?" "Steve, Steve Rogers e tu?" "Amber Lily Doyle" "Ehi Steve, che fai?" "Buck, lei è Amber, sai che vive proprio sopa di te?" lui alzò un sopracciglio squadrandola. Una mocciosa dallo sguardo sicuro di se e che non ha paura di niente.
"Sei la nuova... io sono Bucky piacere..."
**
Fu così che li conobbi, in un parchetto di Brooklyn e diventammo amici inseparabili. Spesso, io e Bucky difendevamo Steve, a volte Bucky ci difendeva entrambi. Eravamo un trio affiatato. Spesso Bucky e Steve venivano a mangiare a casa mia, adoravano la cucina di mia madre.
Insieme al luna park, a scuola. Credo di essermi infatuata di te allora. O comunque, avevo una tremenda cotta, sì, sono una stupida forse ma sei stato il mio cavaliere dall'armatura splendente. Era quasi sera una volta quando restammo bloccati sotto la pioggia fuori dal luna park di Coney Island. Ci riparammo alla bene e meglio e ricordo la tua giacca sulle mie spalle "Tutto bene?" risposi di sì.
**
1934. 10 anni dopo.
Stavano accadendo grandi cambiamenti nel mondo e anche a noi. Dopo la Grande Guerra, c'erano tensioni in Europa, si vociferava di una nuova guerra imminente.
Anche noi stavamo cambiando. Bucky era un eccellente studente e atleta, Steve zoppicava in alcune materie e io spesso lo aiutavo. Io avevo scelto la mia strada, sarei diventata infermiera. Bucky era diverso, notavo subito il suo notevole ascendente sulle ragazze merito dell'altezza, di quel viso che era cambiato, l'arai da sbruffone e quei penetranti occhi azzurri.
Il mio cavaliere non mi avrebbe mai guardata nel modo in cui guardava le altre. Mi sentivo "invisibile". Il giorno del compleanno di Steve, eravamo andati a vedere i fuochi d'artifici dato che era il 4 luglio.
Steve aveva tre bracciali, uno per ognuno di noi. Disse che era un modo per ricordare quanto fosse speciale la nostra amicizia e di quanto ci volesse bene. Abbracciai Steve. "Sei il mio Capitano, Rogers... sei TENERO..." lui arrossì. Spesso usavo parole italiane che loro avevano imparato grazie a me.
"Abbracci lui e non me? Mi sento offeso..." "Hai 17 anni Barnes, non sei un po' grandicello per gli abbracci?" "Non c'è età per gli abbracci Lilian..." "Mmmm... non ti ho ancora perdonato per avermi tirato le trecce Barnes..." "Avevi sei anni!" "Ricordo tutto, ho un'ottima memoria io..." "Io sto canora aspettando quell'abbraccio..."
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Hearts of Steel - Love through the centuries Bucky & Amber Lily
FanfictionSiberia 2016 Quinjet, post scontro contro Iron Man "Come va?" "Il sedativo ha funzionato, per ora... Steve, c'è bisogno di un posto sicuro..." "Ci penso io, tu tienilo d'occhio." Ah, lo avrei fatto da qui all'eternità. Non gli avrei tolto gli occhi...