Flashback
Era dall'età di 14 anni che non prendevo più in mano un foglio e una matita. Ho trovato l'occorrente ma sento la mancanza di strumenti professionali.
Disegnare mi rilassava e in qualche modo mi distrae dalle fitte allucinanti alla testa. Era come se avessi continue scariche elettriche del lavaggio del cervello ma era impossibile! Respiro per calmarmi e disegno.
Disegno come un tempo, il tratto però è più sicuro, più fermo. Disegno lui. Avevo disegnato tanti soggetti 70 anni prima, Steve, i miei genitori, i genitori dei miei amici e Bucky. Lui era un soggetto assai interessante, con il tempo la sua struttura ossea era cambiata, i lineamenti fino a trasformarsi nell'uomo che avevo davanti. Ed era un piacere disegnarlo. Addormentato, tra le lenzuola sfatte, i capelli sugli occhi, la barba incolta e le labbra perfette.
Disegnare era l'unico metodo ce avevo per fissare i ricordi e per non impazzire.
***
Mi sveglio allungando la mano per cercarla, nulla. Mi siedo di scatto guardandomi attorno, ok calma e ragiona. Scendo dal letto infilando i boxer e mi accorgo dei fogli sparsi sul tavolo. Sorrido. Era da tanto tempo che non vedevo più un suo disegno. Ricordo che sapeva disegnare bene, ma non che fosse così brava. Mi soffermo su un foglio dove c'erano i miei genitori, quelli di Steve e i suoi. Li ricordava ancora, io avevo perso ogni ricordo. E poi... aveva disegnato me mentre dormivo. Aveva colto ogni sfumatura, imperfezione o altro. Mi vedeva così? Era talmente ben fatto da sembrare vero.
Il tuo canticchiare mi fa capire dove sei così salgo verso la luce del faro. Affacciata, mi dai le spalle indossando la camicia della mia uniforme che le arrivava a metà coscia. Inspiri, espiri e osservi il sole sorgere così ti abbraccio da dietro baciandoti il collo. "Buongiorno Barnes..." "Babochka" ti stringo a me e guardiamo l'orizzonte "Hai ripreso a disegnare..." "Sì – riesco a vedere un lieve rossore sulle guance – ti piacciono?" "Certo che mi piacciono, ricordo che sapevi disegnare molto bene..." "Era tanto tempo fa Buck, non sapevo se ero ancora in grado di farlo..." "Sei bravissima Lil' – ti volti leggermente, le tue dita sfiorano la mia mascella – bellissima e mia..." sorridi per poi baciarmi piano "Ne hai messo di tempo sergente..." "Che vuoi farci, sono lento a capire... non ti perderò mai più, è una promessa..."
Ci baciamo ancora e il sole sorge. Ma potevo mantenere la promessa che le avevo fatto?
Fine flashback
***
Al nuovo quartier generale degli Avengers, la mappa venne scannerizzata e portata in proiezione olografica. Tutto era cambiato dopo la morte di Tony per salvarci da Thanos. Steve era rimasto nel presente anche se aveva pensato di tornare indietro da Peggy. Lui e Bucky avevano parlato molto ma non sapevo quello che si erano detti. Non volevo saperlo in effetti, se Steve aveva scelto di restare per me andava bene. La sua vita era qui, con noi e magari avrebbe trovato qualcuno con cui stare.
Noi venivamo qui perché ci servivano gli strumenti analitici che Friday aveva. Quella era una mappa del mondo e le stelle simboleggiavano i posti dove si trovavano i libretti. "Quanto possono essere attendibili questi dati?" "Non possono... la mappa è del 1948 se non erro, la data è sbiadita. Friday, compara la scrittura con i campioni che ti ho fornito..." impiegò qualche secondo e poi apparvero le foto di persone che conoscevamo tutti e tre. "Strucker" disse Bucky. Già, Von Strucker, il pupillo di Teschio Rosso. "Stiamo parlando dello stesso uomo di settant'anni fa?" "Sì Steve ma lui sarà morto e sepolto... questa mappa è strana" Bucky la osserva "C'è qualcosa di strano in questa mappa, Lil' ha ragione. Friday cambia spettro ottico per favore..." sorrido, avevo visto giusto!
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Hearts of Steel - Love through the centuries Bucky & Amber Lily
FanfictionSiberia 2016 Quinjet, post scontro contro Iron Man "Come va?" "Il sedativo ha funzionato, per ora... Steve, c'è bisogno di un posto sicuro..." "Ci penso io, tu tienilo d'occhio." Ah, lo avrei fatto da qui all'eternità. Non gli avrei tolto gli occhi...