Capitolo 9

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Claudio's POV

Non me l'aspettavo. Mai avrei potuto immaginare una tale arrendevolezza proprio da parte di Alice, che senza esitazioni ha accettato di seguirmi in una città che le è sconosciuta, con una tesi di specializzazione ancora da perfezionare e gli affetti di una vita qui a Roma, partendo da nonna Amalia per arrivare a suo fratello Marco.

Eppure, nonostante tutte queste ragioni che avrebbero potuto portarla a scegliere di rimanere, ha scelto me. E mi sembra incredibile, o forse più semplicemente troppo bello per essere vero.

È strano per me sentirmi così sereno, in pace con me stesso e per la prima volta non è una sensazione legata ai successi in ambito lavorativo. Anzi, se dovessi calcolare solamente quelli avrei seriamente da preoccuparmi per gli standard a cui ormai ero abituato.

Ma non me ne importa un bel niente, non finché posso avere Alice qui tra le mie braccia, proprio come in questo momento in cui siamo seduti sulla poltrona del salotto. Lei se ne sta comoda sulle mie gambe, ha gli occhi appena socchiusi ma è sveglia, lo capisco dal suo respiro e dal modo in cui di tanto in tanto solleva appena le palpebre, probabilmente convinta che io non me ne accorga o forse per controllare se non sono già bellamente crollato.

Mi perdo a guardarla, ha le gote leggermente arrossate per il caldo e i capelli le ricadono morbidi sulle spalle, sotto agli occhi si intravedono degli accenni di occhiaie e le sue labbra rosee sono curvate in un piccolo sorriso. È bellissima, lo è sempre stata.

In the garden of our past
something's changing,
something's changing

Le parole di una canzone trasmessa alla radio che Alice ha voluto accendere a tutti i costi prima di accomodarsi riflettono alla perfezione i miei pensieri: prima di incontrare lei non ho mai provato emozioni tanto forti, le donne con cui mi sono frequentato si innamoravano di me, mentre io no. E tantomeno avrei mai potuto immaginare di arrivare ad innamorarmi così profondamente di qualcuno.

'Cause if you love me tonight my heart won't be a lonely stranger

È proprio in questo istante che Alice riapre gli occhi e subito ritrovano i miei.

And if you love me tonight
baby I'll be ready to surrender

Mi avvicino al suo viso silenziosamente e senza chiedere alcun permesso prima di far collidere le nostre labbra in un bacio dapprima delicato, ma che ben presto si trasforma in un bacio intenso, bisognoso. Non sono necessarie parole, l'urgenza di quel contatto che è impossibile nascondere parla da sé.

Le mie mani finiscono irrimediabilmente al di sotto della camicia rossa che indossa, la sua pelle vellutata ora è a diretto contatto con le mie dita che scorrono lungo la sua schiena.

Sbottono il primo bottone, poi il secondo e avanti così, fino ad arrivare all'ultimo, quello che mi concede di far scivolare giù dalle sue spalle esili il tessuto di quell'indumento che distrattamente lascio cadere da qualche parte lì intorno.

Alice è molto più lenta di me a sbottonare tutti i bottoni della mia camicia, ma ci vuole giusto un attimo in più affinché anche quest'ultima vada a finire sul pavimento. Il calore dei nostri corpi si unisce, facendomi perdere quel briciolo di controllo che mi era rimasto.

Vado alla ricerca delle sue mani per stringerle tra le mie, per far intrecciare le nostre dita e condurla nella nostra stanza, dove abbiamo trascorso insieme così tante notti, le stesse che sembrano non bastare mai.

Ma c'è un particolare che mi distrae e mi impone di fermarmi, seppur controvoglia. Punto gli occhi sulla sua figura e sono certo che ora la mia espressione risulti tanto divertita quanto arresa all'idea che non cambierà davvero mai, nemmeno nelle sue imperfezioni che la rendono tanto perfetta ai miei occhi.

L'Allieva 3 - Un'irreversibile consapevolezzaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora