Capitolo 16

1.9K 83 16
                                    

Alice's POV

Mi abbandono completamente a lui, lasciando che le sue mani vaghino su ogni angolo del mio corpo. I suoi baci annebbiano la mia mente ma al tempo stesso sbloccano ogni mio freno inibitore.

Faccio scivolare giù dalle sue spalle la giacca elegante che è solito indossare quotidianamente, anche quando non ricorrono occasioni importanti. Le sue labbra premono delicatamente sulla base del mio collo, tracciando una scia leggera che mi provoca mille brividi.

Alla fine ho scelto quale strada percorrere, e questa volta definitivamente.

FLASHBACK

Gli occhi di Arthur sono fissi su di me e non accennano a voler cambiare direzione.

Quelli di Claudio invece sono lontani ormai da qualche minuto, precisamente da quando con nonchalance ha preferito salire sulla sua amata SLK e lasciare che fossi io a decidere cosa fare.

Seguirlo senza esitazioni, senza pensare ad altro?

Oppure rimanere qui con Arthur, rischiando di illuderlo e di creare tensioni con Claudio?

La resa dei conti è ormai arrivata ed è tempo di arrendersi alle volontà del mio cuore, cosa che peraltro avrei dovuto fare ormai da così tanto tempo, senza se e senza ma, senza trovare continue giustificazioni.

Mi fa male vedere quel dolore che si cela negli occhi di Arthur ed ora che mi ritrovo di fronte a lui è come se riuscissi finalmente a perdonarlo. A perdonare le sue assenze, le parole che non ci siamo detti, le bugie che mi ha raccontato quando mi ha promesso un futuro diverso, oppure tutti i tentativi di distruggere quel che io e Claudio abbiamo costruito a fatica.

Non riesco più ad avercela con lui per questo e mi rendo conto soltanto ora che non ero mai riuscita a perdonarlo davvero prima di questo momento.

E adesso che finalmente tutti i conti con il passato possono dichiararsi chiusi, sono libera di lasciarmi andare a ciò che desidero.

"Mi dispiace" mormoro appena, ma sono certa che sia riuscito a sentirmi.

Gli rivolgo un ultimo sguardo e spero possa credermi, ma adesso sono pronta a non guardarmi più indietro.

Apro lo sportello della macchina di Claudio e lascio definitivamente il passato alle mie spalle, questa volta per sempre.

Ho scelto Claudio.

Sono salita sulla sua auto con la consapevolezza che probabilmente Arthur non mi avrà creduto, ma nonostante tutto non ho fatto altro che confidargli la verità, sono stata sincera con lui per la prima volta.

E adesso non voglio più pensarci, voglio semplicemente godermi la bellezza di questo momento.

I sedili dell'auto di CC non saranno il massimo in fatto di comfort, ma pensare di dover arrivare ancora fino a casa sua era troppo anche per me. Tanto più dovendo sopportare il silenzio che stava accompagnando il nostro tragitto.

Era quasi come se Claudio fosse assorto in chissà quali pensieri, come se avesse la testa da tutt'altra parte. Era cupo e ancora non mi è chiara l'origine di questo suo improvviso malumore, ma ho deciso di non pensarci e di credere che fosse tutto legato all'incontro con Arthur.

E così, quando ha avuto la brillante idea di fermarsi ad una stazione di servizio del tutto isolata non ho resistito e l'ho bloccato prima che potesse ripartire, sporgendomi verso il suo sedile. Le mie mani sono finite immediatamente tra i suoi capelli e le nostre labbra sono unite in uno di quei baci che sa di quell'amore tutto nostro da quel preciso istante.

Claudio's POV

Mi sembra incredibile, ma questa volta Alice si è davvero lasciata alle spalle il suo passato.

Non l'ho mai sentita tanto vicina come in questo momento. Da quando ho accettato di provare per lei molto più di una semplice attrazione ha sempre gravato su di me l'idea che Alice potesse non essersi lasciata del tutto alle spalle quel che ha vissuto prima di noi. E invece ora è davvero qui tra le mie braccia, ed ha scelto me. Talvolta pensieri di questo tipo mi spaventano persino: io, Claudio Conforti, che mi lascio spaventare dalle intenzioni di una donna?

Prima di Alice non mi è mai importato. Anzi, ho sempre preferito le storie da una notte e basta, prima di tutto perché c'erano meno possibilità che l'altra persona potesse innamorarsi ed io dovessi così ritrovarmi in una di quelle situazioni scomode in cui non hai mai la minima idea di come tirartene fuori.

Eppure, adesso è tutto diverso. Da questa donna che stringo a me dipendono il mio umore, le mie scelte e quel senso di completezza che ho etichettato come la tanto ricercata felicità.

Avverto le gambe di Alice scivolare ai lati dei miei fianchi, si sistema rapidamente sul mio corpo mentre fa scorrere la sua mano calda dalla mia nuca fino a giungere al di sotto della camicia che ha già sbottonato e che senza tanti complimenti mi sfila, lasciandola finire esattamente dove giace anche la maglia che indossava fino a poco tempo prima.

Le sue labbra sono ancora fisse sulle mie ed il suo respiro è affannato quanto il mio, sorprendentemente anche il battito del suo cuore è piuttosto agitato, lo sento scalpitare contro il mio petto mentre traccio con l'indice il contorno del suo viso.

Con lei è come se fosse sempre la prima volta. La prima volta a perderci nei nostri sguardi che durano un'eternità, la prima volta che le mie labbra si poggiano sulle sue e danno vita ad uno di quei baci che non è un semplice bacio, perché dietro ad esso si celano mille parole che non abbiamo bisogno di dirci, non finché riusciremo a capirci con così poco. La prima volta che la stringo tra le mie braccia, che posso lambire ogni singola porzione del suo corpo con le mie labbra.

Anche fare l'amore con lei è sempre come se fosse la prima volta. E sicuramente è anche il nostro modo un po' speciale di fare pace, colmare le mancanze delle parole che non ci diciamo lasciandoci trasportare dai sentimenti che proviamo.

"Alice" mormoro nel tentativo di ottenere la sua attenzione.

C'è una domanda che sono stato sul punto di pronunciare fin da quando me la sono ritrovata seduta qui a fianco, nella mia auto.

"Alice" mormoro ancora, sviando la linea che stavo tracciando con le mie labbra sulla sua pelle e ritrovandomi così il suo viso a pochi centimetri.

"Perché non anticipiamo la partenza a questo weekend?" tento, cercando di capire dalla sua espressione quale sarà la sua risposta. Non riesco ad aggiungere nient'altro, probabilmente complice la mia mente che da qualche minuto a questa parte se n'è andata da ben altra parte.

I suoi occhi si illuminano di una luce nuova, ma contrariamente alle mie aspettative non dice assolutamente nulla. Si limita a rivolgermi un sorriso e non so dire con precisione se ciò che viene dopo possa definirsi un assenso con un cenno del capo o se sia soltanto frutto della mia immaginazione, sono completamente distratto da lei e dal suo modo incredibile di riuscire ad azzerare tutto ciò che ci circonda.

In un attimo non resta nulla nemmeno della preoccupazione che nutro nei suoi confronti dopo il colloquio con Calligaris. Improvvisamente quel senso di smarrimento legato agli avvenimenti delle ultime settimane lascia spazio ad una consapevolezza completamente opposta, come se dopo giorni trascorsi a temere di perderci avessimo  realizzato che nulla può realmente spezzare ciò che ci lega.

E adesso ci siamo soltanto noi: le mie mani che scorrono sulla sua pelle nuda e calda, le mie labbra che lasciano una scia di baci sul suo collo per arrivare fino alla base del suo seno, coperto dal reggiseno e dalla canotta bianca in pizzo che indossa.

A tastoni vado alla ricerca della manopola per far reclinare il sedile e lascio che Alice si sdrai sotto di me, posizionandomi su di lei in modo da non gravarle con il mio peso.

I nostri corpi sono a stretto contatto e ben presto non vi è alcun tessuto ad interporsi tra la mia pelle e la sua. Nessun impedimento affinché possa sentirla mia dopo aver temuto di perderla.

Potrei abituarmi a tutto questo. È la prima volta che riesco ad immaginare di poter convivere con qualcuno, condividendo la mia quotidianità in ogni singolo aspetto. E stranamente neanche mi spaventa.

L'Allieva 3 - Un'irreversibile consapevolezzaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora