Capitolo 3

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Alice's POV

Quando la mattina dopo vengo svegliata dai raggi di sole che prepotentemente si fanno spazio tra gli stralci delle tapparelle mi è alquanto difficile ricollegare tutto ciò che è accaduto il giorno precedente, per giunta in poche ore. La festa in istituto, la lettera di CC, la corsa verso l'aeroporto per fermarlo e poi l'ennesima prova a cui ci sottopone la vita: la notizia di Sergio e l'attesa, che tutt'ora non è ancora finita.

Ma tra tutti i ricordi più spiacevoli ne spicca sicuramente uno molto più gradevole che vede protagonista l'uomo che si è impossessato non soltanto della mia sanità mentale, inaspettatamente anche del mio cuore. Le sue mani, il suo tocco gentile che non esita mai ad esprimere il suo desiderio che riesce a farmi sentire inverosimilmente bella e desiderata come non mai, lo stesso desiderio che è direttamente proporzionale alla tentazione che lui rappresenta per me.

I ricordi della scorsa notte trascorsa insieme mi ritornano alla mente più vividi che mai, le sue labbra morbide a premere sulle mie, le ciocche dei suoi capelli castani sotto alle mie dita e le sfumature azzurre talvolta tendenti al verdastro dei suoi occhi che brillano anche con la luce fioca.

Non avrei mai pensato di riuscire ad affidarmi a qualcuno nel modo in cui mi affido a lui, mi chiedo davvero quanto mi ci sia voluto per comprendere che tutto ciò che desideravo è sempre stato ad un passo da me, ma io ero troppo impegnata a crogiolarmi nei miei mille interrogativi e nelle centinaia di paure che mi affliggono per accorgermene.

Tasto con la mano la porzione di materasso che trovo inspiegabilmente vuota accanto a me e sono già sul punto di allarmarmi, quando mi accorgo dello scrosciare lontano dell'acqua proveniente da dietro la porta del bagno, segno che il mio Claudio si sta dedicando alla sua solita doccia restauratrice che al suo risveglio non può mai mancare.

Ancora stento a credere che sia davvero rimasto qui a Roma, con me e forse anche un po' per me. Nonostante nessun discorso sia ancora stato affrontato fra noi, per la prima volta non sento l'esigenza di investirlo con le mie domande ricorrenti o almeno non subito, ho semplicemente bisogno di averlo accanto e sapere di poter contare su di lui, in particolar modo dopo ciò che è successo a Sergio.

Mi ritrovo a pensare che se mai avesse dovuto ritrovarsi Claudio al suo posto io mi sarei sentita smarrita, senza una guida a tracciare il mio percorso costantemente pieno di imprevisti e dimenticanze. Non avrei mai potuto sopportarlo. E quando ti confronti con realtà così dure capisci la vera importanza delle cose, distingui quali sono quelle che contano sul serio e quali invece assumono banalità di fronte alla lotta per la vita.

"Sacrofano, ti do dieci minuti per renderti presentabile" pronuncia l'oggetto dei miei pensieri, ritenendo importante rincarare poi la dose "non uno di più, non uno di meno"

La sua voce giunge dal bagno un attimo prima che la sua figura si riveli ai miei occhi, soltanto un asciugamano legato in vita a ricoprire il suo corpo per mettere a dura prova la mia capacità di resistenza di fronte ad uno spettacolo simile. Calma, Alice. Ce la puoi fare. Me lo ripeto come un mantra mentre impiego tutte le mie forze per alzarmi dal letto.

"Buongiorno anche a te, Claudio" sibilo sarcastica, ormai abituata ai suoi modi all'apparenza distaccati e freddi.

Me ne sono fatta una ragione, lui è fatto così: la notte riesce a trasformarsi nell'essere più dolce e rassicurante del mondo, ma la mattina che segue tutto quanto torna come prima, nessuna eccezione fatta per il suo cinismo e il suo essere burbero a cui, detto in tutta onestà, ormai mi sono persino affezionata.

In una fuga silenziosa da quella tentazione che è il mio CC mi dirigo a passi svelti verso il salotto con l'intenzione di andare a recuperare i vestiti che senza troppa cura sono stati abbandonati sul pavimento la notte precedente. Per mia fortuna in occasione della festa in istituto l'operazione rivestirsi risulta molto più facile del previsto e mi basta infilare il vestito azzurro che nonna Amalia si è premurata di sistemare personalmente.

L'Allieva 3 - Un'irreversibile consapevolezzaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora