L'Allieva 3 - Un'irreversibile consapevolezza

Capitolo 13

Alice's POV

Le mani di Claudio sono poggiate sui miei fianchi e mi tengono stretta a lui, mentre le sue labbra sono distese in un sorriso che contagia anche me. Vorrei che questo momento non finisse mai.

Non ho ancora metabolizzato tutto quel che è successo in così poco tempo: Claudio mi ha davvero baciata proprio lì nei corridoi dell'istituto, dove avrebbe potuto passare letteralmente chiunque. Se n'è fregato dello sguardo della Suprema puntato addosso, piuttosto le ha rivelato la nostra relazione con una serenità impensabile per uno come lui.

Alla fine mi ha trascinato nel suo studio ed ora siamo qui, a scambiarci sguardi e sorrisi come due adolescenti alle prese con la prima cotta. Mi sento esattamente così, come se fossi una quattordicenne innamorata che si perde costantemente negli occhi del suo amato, tanto da estraniarsi da qualsiasi cosa intorno, persone, cose o situazioni.

Mi sento felice come mai prima d'ora. Incredibilmente e genuinamente felice ed è tutto merito suo. Alla fine non importa se con lui le cose succedono sempre nelle situazioni o nei modi più impensabili, perché realizzo ora più che mai che senza di lui al mio fianco non potrei davvero essere felice. Perché amo lui, con i suoi pregi ed i suoi difetti. Lo amo per quel che è, per quel che riesco ad essere io quando lui mi sta accanto.

"Devo ancora darti una cosa" mormora all'improvviso, accendendo la mia curiosità.

Si allontana da me e lo osservo mentre va a recuperare qualcosa dal primo cassetto della sua scrivania, per la precisione un pacchettino bianco chiuso con un punto di pinzatrice.

Me lo porge ed io non esito nemmeno un istante ad afferrarlo tra le mani, nella fretta di aprirlo la carta si rompe e rivela un portachiavi a forma di "A". Attaccato ad esso noto poi una serie di chiavi. Cerco lo sguardo di Claudio e resto in attesa che sia lui a dire qualcosa in grado di chiarire la mia confusione.

"Allora, questa verde è per aprire il portone d'ingresso, mentre quella blu apre la porta di casa. Quella piccola è per la buca delle lettere, ma sicuramente l'avrai già capito"

"Claudio, ma che.."

Non mi lascia terminare, è di nuovo di fronte a me quando poggia l'indice sulle mie labbra per farmi rimanere in silenzio ed io assecondo la sua richiesta unicamente per sentire cos'ha da aggiungere.

"Diciamo che affittavano un appartamento poco lontano dall'istituto lì a Washington ed ho pensato che sarebbe stato perfetto.."

Il suo tono sul finire è quasi incerto, come se stesse cercando le parole giuste prima di continuare. Il mio sguardo nel frattempo ricade sul pacchettino bianco e vedo spuntare due biglietti aerei, destinazione Washington. La data riportata però non è quella che mi aspettavo, ovvero tra due settimane come anticipato alla Manes poco fa. La data stampata sui biglietti è riferita a questo weekend.

"Perfetto per te che fai sempre ritardo, intendevo" completa la frase lasciata in sospeso, ma la sua espressione si fa più intensa quando riprende "Se poi decidessi di venirlo a vedere con me questo weekend, sappi che potrei optare per l'idea di non andarmene più"

Ed è in momenti come questo che mi ritrovo a sorridere senza nemmeno avere il tempo di accorgermene. Claudio è fatto così: sa come sorprenderti nei modi più assurdi al mondo, e questo è uno dei lati che più amo di lui.

Forse sarà assurdo, aver una voglia incredibile di partire con lui e scoprire cosa il futuro può riservare per noi, seppur lasciando qui a Roma gli affetti che più mi sono cari e la sicurezza dell'istituto.

Sicuramente qualcuno penserà che sono pazza a volerlo seguire senza avere idea di cosa succederà in questi mesi, ma d'altro canto quando mai ho seguito la ragione? Ogni decisione presa è sempre stata dettata dal mio cuore, ed è proprio quest'ultimo a suggerirmi di provarci, di vedere cosa potrà riservarmi quest'occasione con Claudio.