Capitolo 15

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Alice's POV

La giornata in istituto si rivela incredibilmente produttiva, riesco a portarmi avanti con i compiti affidatomi dalla Wally e faccio persino in tempo a dare una sistemata al mio armadietto, in vista dell'imminente partenza.

Dopo essermi ritrovata costretta ad abbandonare lo studio di CC, in sala specializzandi ho trovato soltanto Paolone e da una parte mi sono sentita sollevata, dopo quel che è successo giusto questa mattina so che Lara mi investirà con le sue domande e prima di spiegarle tutto ho bisogno di chiarire definitivamente anche con Arthur, per evitare che si creino nuove incomprensioni.

Devo soltanto trovare le parole giuste ed oggi non è la giornata più adatta, visto il modo in cui io e Claudio siamo stati interrotti. Dalla sua espressione si poteva cogliere l'amarezza nel dover rimandare a questa sera, e detta in tutta onestà la mia produttività si è scatenata proprio al pensiero che prima avrei finito e prima sarei stata libera di dedicarmi unicamente a lui.

Per questo motivo una volta pronta mi avvio verso il suo studio. La porta è aperta, ma prima di entrare mi premuro comunque di bussare, una figuraccia colossale a giornata è più che sufficiente.

"Avanti"

Due passi e sono dentro al suo studio, di fronte alla scrivania in vetro colma di fascicoli impilati in un immancabile ordine. Ora che mi soffermo a darmi un'occhiata intorno noto che è effettivamente l'unico oggetto della stanza ad aver ripreso le sembianze di sempre, mentre tutto il resto è ancora incredibilmente vuoto dal giorno della festa in istituto.

Dietro alla scrivania, seduto comodamente sulla sedia in pelle nera, trovo il mio CC intento come sempre ad analizzare attentamente dei documenti, quasi sicuramente una perizia.

Mi avvicino lentamente a lui, finendo per sedermi sulle sue gambe. Soltanto ora sembra accorgersi della mia presenza, tanto era preso da ciò che stava leggendo scrupolosamente.

"Non ci credo Sacrofano, hai davvero imparato a bussare!"

Mi prende giocosamente in giro CSC, soprannome che gli ho affibbiato e che testualmente sta per Claudio Stronzo Conforti. Direi che gli si addice alla perfezione.

Gli do un piccolo pugno sulla spalla e lui simula una smorfia di dolore, anche se è palese che lo fa unicamente per continuare il gioco.

"Attenta Allevi, di questo passo mi toccherà andare alla ricerca di qualcuno che questa sera possa assistermi"

"Ah sì?" domando reggendogli il gioco, con un pizzico di divertimento.

Scuote il capo a mo' di assenso ed io mi sporgo appena verso di lui, in uno slancio di audacia scaturita dalla voglia che ho di mettere i piedi fuori da questo istituto.

Non vedo l'ora di uscire da qui e non soltanto per la stanchezza o per lasciarmi alle spalle il primo incontro con la nuova direttrice, talmente impeccabile che molte volte durante la giornata mi sono soffermata a pensare a quanto mi piacerebbe diventare come lei un giorno.

Più di tutto ho voglia di uscire di qui per passare del tempo con CC, senza pensare a nient'altro.

"E se per questa sera mi occupassi io di te?"

Claudio pare pensarci un attimo, poi chiude rapidamente il fascicolo che stava sfogliando e lo abbandona lì sulla scrivania. Mi rivolge un sorriso a metà tra il divertito e lo spensierato, facendo poi scivolare le sue dita al di sotto del mio mento, così da poter avvicinare il mio viso al suo.

L'Allieva 3 - Un'irreversibile consapevolezzaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora