Capitolo 23

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ALICE'S POV

Sono sempre la solita Alice. La solita combina guai che si ripromette di migliorare, ma puntualmente continua a commettere gli stessi errori.

Sono passati giorni dal mio diverbio con Claudio, e la verità è che non è cambiato assolutamente nulla. Durante il giorno entrambi siamo impegnati con il lavoro, mentre la sera a stento ci incrociamo: CC fa sempre tardi in istituto ed io sto sfruttando tutte le mie energie per la tesi di specializzazione.

Mi manca. È così difficile far finta di nulla quando tutto ciò che vorrei è che tutto tornasse a qualche giorno fa, quando le cose tra noi andavano così bene. È sempre così, non ci rendiamo conto di quanto le cose stiano andando bene fino a quando non crollano precipitosamente, esattamente com'è successo anche questa volta.

Col senno di poi sono pentita per essermi comportata in quel modo con il "bel dottorino", così come lo definisce sempre nonna Amalia. La stessa che non ha trattenuto la sua immancabile ramanzina rivolta a quanto accaduto, la parte peggiore è che in questo caso non posso dirle nulla, ha assolutamente ragione.

Ho sbagliato. Ma non so come rimediare, un po' perché ogni idea mi sembra banale ed un po' perché ho una paura infinita che Claudio abbia cambiato idea su di noi. Magari non è più così convinto di voler condividere la sua quotidianità con me. Magari avrà pensato che sono troppo matura, e forse, a forza di straordinari, finirà per preferire la professoressa di questo istituto. La stessa che io odio profondamente.

Odio il suo savoir faire, il modo in cui si atteggia girando tra i corridoi dell'istituto, odio persino la scia di profumo che lascia ovunque lei si trovi, lo puoi sentire anche a metri di distanza per quanto è accentuato.

Vorrei davvero riuscire a trovare qualcosa in grado di smuovere le acque tra me e CC. Non per niente sono qui in cucina, alle prese con i fornelli, nonostante non sia assolutamente il mio forte. E lo si può giudicare benissimo dagli schizzi di sugo sparsi un po' ovunque tra le piastrelle ed il piano cottura.

Me ne occuperò più tardi, ora l'importante è sfornare la lasagna al forno per cui nonna Amalia si è impegnata a fornirmi la ricetta, sostenendo testualmente che "nessuno è in grado di resistere di fronte ad una prelibatezza simile". Beh, personalmente non posso che darle ragione.

Una volta aperta la portina del forno vado a sedermi sul divano, lasciandomi andare ad un sospiro. È ancora presto e sto giusto pensando che Claudio non arriverà prima di un paio d'ore, quando inaspettatamente sento la serratura scattare.

Vorrei voltarmi ed incrociare il suo sguardo, ma è come se fossi paralizzata, non riesco a muovere un singolo muscolo.

Sento i suoi passi farsi vicini e socchiudo gli occhi. È dietro di me, riesco a distinguere il suo respiro sul mio collo.

Il rumore della sua immancabile valigetta poggiata a terra riesce finalmente a smuovermi, ma quando rivolgo il mio sguardo a lui ecco che non riesco a dire nulla, complice anche la sorpresa che le sue mani sulla mia schiena provocano.

Claudio Conforti, eccolo l'uomo in grado di sorprendermi ogni singola volta. Le sue mani si muovono lentamente sulla mia schiena ed io mi lascio andare al suo tocco, godendo la delicatezza e la decisione che lo contraddistingue da sempre.

Penso che non avrei problemi a rimanere così per sempre, beandomi della serenità che riesce a trasmettermi attraverso un semplice gesto.

"Sarai stanca, penso proprio che tu ne abbia bisogno" sussurra a poca distanza dal mio orecchio, passando le mani dalla mia schiena alle mie spalle che si rilassano sotto al suo tocco.

Parlando in tutta onestà, questa volta non ho intenzione di pormi domande, di chiedermi il motivo per cui è stato lui a riavvicinarsi a me dopo giorni trascorsi quasi ad ignorarci.

La verità è che Claudio mi manca, mi manca immensamente. E non potrebbe importarmi meno del motivo che lo ha portato a questo, a lasciarsi andare nuovamente con me.

"Scusa" pronuncio in un soffio.

Vorrei spiegarmi, elencare tutti i motivi per cui mi dispiace perché sono consapevole di aver esagerato. Ma CC non me ne dà il tempo.

In un attimo lo ritrovo prima di fronte a me e subito dopo accanto a me, inaspettatamente afferra la mia mano e mi trascina verso di lui, facendomi adagiare sulle sue gambe.

Ora che posso concentrare lo sguardo sul suo viso riesco ad intravedere finalmente il suo viso da cui traspare tutto ciò che ha sicuramente provato in questi giorni, che alla fine è lo stesso che ho provato anche io: riesco a decifrare il suo rammarico e la stanchezza di questa distanza che abbiamo tracciato tra di noi per fin troppo tempo.

Probabilmente non si scuserà mai con le parole, ma il suo sguardo vale più di qualsiasi discorso, più di qualsiasi scusa pronunciata ad alta voce.

"Credo che il modo migliore per farti perdonare sia rimediare ad un mancato festeggiamento, Sacrofano"

Ci metto un attimo a capire a cosa si stia riferendo. Il giorno in cui sono arrivata qui ho notato lo sguardo che mi ha rivolto una volta aperto la porta: ero uno sguardo ricco di aspettative, che io ho frantumato in un battito di ciglia.

Per questo, stavolta non ho intenzione di deludere la sua prospettiva. E sono certa che sia la stessa che sta accompagnando i miei pensieri.

Ecco una delle ragioni per cui posso affermare con assoluta certezza che CC ha ufficialmente preso possesso di quel briciolo di sanità mentale che ancora mi era rimasta: è incredibile come riesca a farmi cedere con un niente, ma è dannatamente bello il modo in cui riusciamo a fare pace con una scioltezza tale da lasciarmi senza parole ogni volta.

Mi lascio andare completamente a lui, ai suoi tocchi che accompagnano i suoi baci e le sue carezze, le stesse attenzioni che tanto mi sono mancate in queste giornate trascorse distanti.

E giuro che nonostante tutto, nonostante il nostro rapporto sia imperfetto e spesso incostante, non potrei chiedere niente di meglio.

Non finché mi tiene stretta tra le sue braccia e riesce a farmi sentire la persona più importante per lui, ma soprattutto non finché riesce a trasmettermi amore con ogni gesto che mi rivolge.

La sicurezza che mi trasmette mi porta a realizzare che solo accanto a lui riesco a sentirmi al sicuro, le sue mani e le sue labbra sanno di casa e questo è innegabile anche di fronte alla peggior discussione che potremo mai avere.

Probabilmente la vita ci metterà ancora di fronte a delle difficoltà che sul momento ci sembreranno insormontabili, ma d'ora in poi voglio impegnarmi affinché questo pensiero vada sfumando.

Nessuna difficoltà è realmente insormontabile, e questo momento non può che confermarlo.

Mi sento esattamente come quel giorno nel suo ufficio a Roma, il giorno in cui ci siamo ritrovati dopo continui momenti trascorsi a farci la guerra.

Ed il bello è che questo è soltanto l'inizio.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 10, 2022 ⏰

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L'Allieva 3 - Un'irreversibile consapevolezzaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora