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È una settimana che Louis non vede Harry, e a questo punto è piuttosto sicuro che lo stia evitando. Di nuovo.
Salta tutti i loro corsi in comune, cosa che non lo sorprende più così tanto, e non si fa vedere nemmeno durante i pasti. 
«Hai visto Harry in questi giorni?» Sorseggia il suo Yorkshire tea, guardando Zayn, il quale scuote la testa. Bene.
«Ci siamo incrociati in corridoio lunedì mattina dopo che è sparito per tutto il week end. Poi ho visto Niall- aggrotta la fronte, riflettendo su quando sia successo- giovedì, credo.» Specifica.
«E basta?» Insiste, il moro annuisce.

«Non capisco. La regola non era qualcosa tipo "Sei rinchiuso qui e non esci finchè non lo decidiamo noi"?» Chiede, confuso su come Harry possa scomparire per giorni interi e non essere nemmeno ripreso.
«Beh, non quando sei figlio del tizio che possiede questo posto.» Ridacchia, guardandolo con fare ovvio.
«E chi sarebbe?» 
«Ma come chi è? Lou, vivi sulla luna o cosa?- ridacchia ancora, sfottendo il più grande- Desmond Styles, chi sennò?» 
A Louis va di traverso il thè, e si ritrova ad espellerne un po' dal naso. «Eh?»
«Che vuol dire "Eh?"? Pensavo lo sapessi, tutti ne siamo a conoscenza qui.» Alza le spalle Zayn, tirandosi in piedi con fatica e lasciando una pacca sulla spalla dell'altro per dirigersi verso la porta.
«Aspetta, aspetta!- gli si avvicina- Sei serio?» 
«Si, Louis. Perchè non dovrei esserlo? Puoi controllare su internet se vuoi.» Lo guarda per qualche breve istante, l'espressione ancora sconvolta sul viso dell'amico. «Scusa, ma devo proprio andare ora. Sai che il lunedì ho terapia di gruppo e se arrivo tardi quella mi rompe. Ci vediamo dopo.» Lo liquida velocemente.

Anche Louis si dirige verso l'aula del suo corso, ancora sconvolto dalla rivelazione che gli è stata fatta.
Insomma, Desmond Styles è uno dei più importanti imprenditori d'Inghilterra e dell'intero Regno Unito, la sua catena di hotel arriva persino in parte d'Europa! 
Perchè diavolo il figlio di una persona del genere è rinchiuso lì dentro, anzichè a rilassarsi nella vasca da bagno grande quanto le camere da letto di quel posto, nella sua suite di lusso nell'attico di un palazzo con vista sulla Tour Eifell?
E poi, da quando la Styles&Co. investe in centri di recupero?

Decide di smetterla di porsi domande a cui non ha risposta nel momento in cui arriva al piano giusto, sperando che Harry si trovi dall'altra parte della porta. I suoi desideri, però, non vengono esauditi.

***

«Sta sera ti fermi a dormire da me? Ci dovrebbe essere anche Haz.» Chiede Zayn ad alta voce, mentre Louis sta calciando la palla dentro alla porta, dove Steve cerca di pararla in vano.
«E Harry sa che ci sono anche io?» Si avvicina correndo verso di lui.
«No.» Mormora il moro, sperando di non farsi sentire dall'altro.
«Cosa?» Si piega verso l'amico, cercando di capire quello che ha da dire.
«No, Lou, non lo sa, ma che problema c'è? Lo saprà non appena ti vedrà.» 
«Il problema, Zayn, è che Harry mi sta palesemente evitando, e non credo sarebbe felice di passare un'intera serata con me.» Prende un sorso dalla sua bottiglietta d'acqua.
«Come fai a dire che ti sta evitando? Magari sono solo un paio di giornate no.» Alza le spalle, come se fosse una spiegazione esaustiva.
«L'altro giorno quando mi ha visto in corridoio si è letteralmente messo a correre, direi di poter dedurre che mi stia evitando.» Si siede accanto a Zayn ed aggiunge; «In più, visto che il suo odio per me sembra andare ad intervalli, non voglio fargli cambiare idea ed ignorarmi definitivamente.»

«Oh, andiamo, amico! Harry non ti odia e non ti ignorerebbe mai a vita.» Lo afferra per la spalla Zayn mentre l'altro fa per andare di nuovo da Steve, che è andato verso la panchina opposta, dove c'è la sua sacca, per riprendere un po' d'energia.
«No, Zayn, smettila di insistere. Se vorrà avvicinarsi a me lo farà di sua spontanea volontà, non sarò io a forzarlo.»
«Ma non devi forzare nulla! Vieni solo a passare una serata con noi, se non vuoi parlarci ignoralo e basta! Eddai, Louis!» Vedendolo sul punto di cedere, aggiunge; «Inoltre, il barista del primo piano mi ha procurato della buona roba, se capisci cosa intendo.» Una grande bugia che non gli resta sulla coscienza quando l'amico annuisce. «D'accordo, va bene. Ci sarò.»
«Vieni a pranzo?» Gli urla in fine, quando Louis si allontana verso il centro campo.
«Si, faccio due tiri e ti raggiungo.» Urla di rimando, scuotendo una mano per aria, salutandolo.

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