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La prima mattina al centro, Louis viene svegliato da due colpi secchi alla porta della sua camera.
Con aria svogliata e lasciando la sua bocca spalancarsi per sbadigliare, sposta la coperta pesante dal suo corpo e si prende tutto il tempo del mondo per mettersi seduto.
L'orologio sul comodino alla sua destra segna le otto, e si chiede chi possa essere a quell'ora.

La luce del sole mattutino si scontra con la sua pelle ancora abbronzata, che con l'avvicinarsi dell'inverno impallidisce ogni giorno di più. 
Strofinandosi un occhio col pugno chiuso e passandosi poi le mani sulla faccia per svegliarsi, si infila un paio di pantaloncini ed una vecchia maglietta, giusto per non andare ad aprire in boxer.

Spera vivamente che non sia l'infermiera che la sera prima gli ha urlato dall'altra parte della porta. 
"Louis, esci! Devi essere presente per cena." Aveva esclamato lei alla fine, con tono disperato, dopo che l'altro l'aveva ignorata e aveva fatto scattare la serratura.
Louis sapeva che molto probabilmente, se avessero voluto, avrebbero potuto aprire la porta con una chiave di riserva, ma la donna aveva per fortuna preferito lasciar perdere per quella volta, ma avvisare Louis che se dal giorno dopo non si fosse presentato ai pasti lo sarebbe andato a prendere con la forza.
"Solo perchè è domenica." Aveva detto, per poi lasciarlo in pace.

Con un giro della chiave ed un cigolio fastidioso, Louis si ritrova davanti un ragazzo della sua età, poggiato allo stipite della porta e che con sguardo annoiato legge uno dei poster motivazionali attaccato alla parete.
«Posso aiutarti?» Gli rivolge la parola Louis, lasciando un sospiro di sollievo. Non avrebbe retto un'infermiera urlante di prima mattina.

«Dubito che tu possa aiutare me, e sinceramente non credo di poter aiutare te, ma sono stato obbligato, quindi mettiti un paio di scarpe e seguimi, devo farti fare un giro del posto.» La voce pacata e dall'accento marcato del moro prende Louis alla sprovvista, che deve metabolizzare per qualche secondo le sue parole, prima di recepire il messaggio, annuire e rientrare in camera per infilarsi le sue vans.

«Vuoi entrare due minuti mentre mi lavo i denti e mi sciacquo la faccia? Ci metto cinque secondi, giuro.» Il moro annuisce e si siede sul letto ancora sfatto, mentre l'altro entra nel piccolo bagno collegato alla sua stanza.

«Io sono Zayn, comunque.» Dice il ragazzo in questione dopo alcuni istanti.
«Louis, piacere di conoscerti.» Mormora in risposta prima di sputare il dentifricio.
In seguito rientra in camera, afferra la bottiglietta d'acqua dal comodino e ne prende un sorso, la rimette a posto e si gira verso Zayn.
«Andiamo?» Chiede Louis. L'altro si limita ad annuire e fare strada.

«Amy mi ha detto che ti ha già spiegato più o meno come sono divisi i piani e in generale come funzionano le attività ed i pasti- si ferma per chiamare l'ascensore- quello che non penso ti abbia detto, è che puoi cambiare stanza per i pasti quando ti pare, nessuno controlla sul serio, e gli inservienti nella sale non ricordano i visi di tutti. L'importante è che tu faccia passare il badge- allunga una mano verso Louis, per passargli una carta magnetica blu- a chi c'è di turno, una volta che vedono che hai del cibo non controllano cosa ci fai, puoi anche buttarlo, nessuno se ne accorge.» 

Quando le porte di metallo davanti a loro si aprono, entrano uno dietro l'altro e Zayn schiaccia il pulsante per il secondo piano. 
«Con questo non ti sto incoraggiando a non mangiare, dico solo che qua dentro siamo tutti sulla stessa barca, e se c'è qualche consiglio che posso darti non ho intenzione di tenertene all'oscuro.»
«Grazie amico, lo apprezzo.» Louis lo guarda con vera riconoscenza, per poi seguirlo quando arrivano al piano desiderato. 

«Figurati, è il minimo. Io sono nella sala 7, non l'ho mai cambiata perchè ho stretto amicizia con un paio ragazzi che già erano lì, ma se vuoi puoi unirti a noi durante i pasti.» Il moro continua a camminare per il corridoio fino a raggiungere la sala in questione. 
Cinque tavoli da quattro sedute sono posizionati sulla parte destra della stanza, mentre sul lato opposto si trova un buffet pieno di cibi di tutti i tipi, ai suoi lati dei distributori di bevande ed una macchinetta del caffè. 

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