«11»

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«D'accordo, ora mi sono stufato.» Zayn spalanca la porta di camera sua, prendendolo per un braccio e trascinandolo fuori.
«Ma che cazzo...?» Louis è confuso ed anche senza scarpe. «Senti, campione, che ne dici di lasciarmi il braccio e spiegarmi che ti prenda?» Chiede scocciato. Aveva sperato che almeno fino a lunedì nessuno l'avrebbe disturbato, ma a quanto pare l'amico ha altri piani.
«Mi avete rotto i coglioni, ecco che mi prende.» Sbuffa, continuando a trascinarlo per i corridoio.
«No, Zayn! Lasciami!» Esclama quando realizza dove il moro lo stia portando.
«No che non ti lascio! È tutta la settimana che vi ignorate ed avete l'aspetto di due cadaveri, quindi ora o vi chiarite, o giuro su Dio, vi chiudo in una stanza insieme finchè non avete finito di fare gli orgogliosi.» Procede a camminare fino alla porta della camera di Harry. «Senti, amico, non so cosa sia successo tra di voi e non sono affari miei, ma parlatene, perchè io rivoglio i miei amici indietro.» Spalanca la porta della stanza del riccio e ce lo butta, letteralmente, dentro.

«Ma che modi sono?» Borbotta Louis sistemandosi i vestiti, una volta aver recuperato l'equilibrio. «Oh, ehm, hey.» Farfuglia quando vede Harry guardarlo con occhi spalancati, sdraiato sul divano.
«Ciao.» Torna con lo sguardo sulla televisione accesa, il tono di voce freddo.
«Uhm, io...» Inizia, un vuoto in mente che non gli suggerisce niente da dire.
«So perchè mi stai evitando, non sono stupido.» Sospira l'altro quando non si decide a parlare. «Lo capisco se non ti piaccio, sai? Non c'è bisogno di farne tutto questo dramma. Ti ho baciato, ho sbagliato, non succederà più, non preoccuparti.»
«No! Non è questo, sul serio. È che io...» Cerca di mettere insieme una frase di senso compiuto, con scarsi risultati, non sapendo come esprimere quello che prova.
È convinto che Harry gli piaccia, ma non è capace di lasciarsi semplicemente andare, la testa affogata dalle mille domande che continua a porsi. «Senti, non è che, uhm, potremmo semplicemente rimanere amici come prima?» Chiede, non sicuro che sia la cosa giusta da dire.
Probabilmente no, considerando lo sguardo gelato che gli rivolge l'altro. «Va bene.» Risponde però con un sospiro, afferrando il telecomando e spegnendo la TV.
«Che ne dici se andiamo a fare colazione insieme?» Propone Louis, sperando di smorzare almeno un po' la tensione.
«No, ho altro da fare.» Si infila degli stivaletti camosciati e fa segno all'altro di uscire insieme a lui dalla porta. 
«Ci vediamo lunedì, quindi?» Riprova, odiando la bolla in cui sembra essersi rinchiuso Harry.
«Si, certo. Ciao Louis.» Tira le labbra in un sorriso a labbra strette che non ha nessuna intenzione di arrivargli agli occhi, per poi chiudere la propria camera a chiave ed andarsene, lasciando il liscio da solo.

Non sapendo cosa fare, decide di andare da Zayn. 
Bussa due volte alla sua porta e quando l'amico la apre, con lo sguardo addormentato ed i capelli arruffati, entra senza nemmeno salutarlo.
«Com'è andata con Haz?» Si butta sul divano accanto a lui.
«Di merda. Abbiamo "chiarito"- mima le virgolette in aria sull'ultima parola- ma è scappato in due secondi e mi ha mandato via.» Sbuffa.
«Posso sapere cosa è successo di così tragico?» Domanda gentilmente.
«In poche parole ci siamo baciati, io pensavo di essere etero, sono confuso come pochi e lui pensa solo che l'abbia evitato perchè non mi piaccia.»
«Ed è cosi? Non ti piace?»
«Non ne ho idea, Zay.» Sospira. «Potrebbe anche piacermi, ma al momento sono troppo confuso per buttarmi a capofitto in una cosa del genere senza sapere nemmeno io cosa volere. Vorrei solo che Harry capisse questo.»
«E tu hai provato a dirglielo? Questo che hai detto ora a me, intendo.» Aggrotta le sopracciglia.
«Si! Cioè, più o meno. Penso che il messaggio sia passato.» Ripensa a come non trovava le parole per spiegarsi, è ovvio che Harry lo abbia capito, no?
«Capisco.» Il moro si alza ed afferra una felpa buttata alla rinfusa sulla poltrona. «Non so proprio cosa consigliarti, Lou. Solo non dargli false speranze, okay?»
«Non avevo intenzione di farlo.» Risponde stizzito. Di certo non si aspettava di baciare Harry, e soprattutto era stato il riccio a baciare lui, che poteva farci?
«Lo so, lo so. Andiamo a fare colazione?» Chiede, dirigendosi già verso la porta.
Louis si limita ad annuire e seguirlo verso la mensa.

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