«8»

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Louis non si aspettava che Harry sarebbe stato ancora lì una volta sveglio, ma non può fermare un pizzico di delusione dall'espandersi nel suo petto quando nota lo spazio vuoto accanto a sè. 
L'unica prova che induce a pensare il maggiore che la notte precedente non sia stata tutto un sogno, è un messaggio sul suo cellulare da un numero sconosciuto. 
"Grazie per stanotte. Sono dovuto scappare, scusa il disturbo, non risuccederà. -H xx" È davvero ridicolo il modo in cui il cuore del liscio perde un battito alla lettura delle due "x" alla fine del testo, ma non può davvero evitarlo. Lo ignora, però, e decide che sia meglio pensare ad una risposta sensata, piuttosto che perdersi all'immaginazione di una testa riccia che digita le due lettere con indecisione. "non preoccuparti, Haz. Ci sono quando hai bisogno. xxx", scrive ed invia. Poggia il telefono sul comodino, imponendosi di non rimanere ad aspettare una risposta fissando lo schermo, neanche fosse in prima media. Si sfila la maglia per iniziare a cambiarsi, ma nell'esatto istante in cui sente il tintinnio di una notifica, si fionda, ancora a petto nudo, a controllare la situazione. Deludendo un po' le sue aspettative, è Liam a scrivergli per avvisarlo del fatto che quel pomeriggio passerà a trovarlo. Strano, pensa Louis, non passa mai il sabato. Non che gli dispiaccia, ovviamente, a confermarlo il sorriso sul suo viso, ma è sicuramente più contento quando arriva la tanto agognata risposta del riccio, nonostante si tratti solo di un'emoji a forma di sole, che di sicuro non è abbastanza per giustificare il calore che gli cresce all'altezza del cuore, e che gli fa allargare il sorriso che rimane lì anche durante l'escursione con Zayn e l'ora di pranzo, in compagnia di Harry e del moro. Mangia anche un po' più di pasta del solito, nonostante se ne penta nel momento  in cui mette piede in camera sua e si guarda allo specchio.
Ignora la sensazione di nausea che lo assale e si appunta in mente di non mangiare niente a cena. Berrà una redbull più tardi per tenersi in forze. 

Quando Liam entra in camera sua, Louis è in bagno a cambiarsi dopo essersi fatto una doccia veloce.
«Hey, Lee.» Lo saluta camminando verso il proprio comodino, strofinandosi i capelli con un asciugamano, per prendere un sorso d'acqua da una bottiglietta poggiata lì.
«Hai scopato con Harry?» Non lo saluta nemmeno, lasciandogli a mala pena il tempo di finire quello che sta dicendo.
«Che? No! Ma sei scemo? Che cazzo di domande sono!» A questo punto non sa nemmeno se dovrebbe ridere o piangere della sfrontatezza del suo amico. Nel dubbio, gli tira una sberla dietro al collo e lo guarda esterrefatto.
«Ahia, stronzo! Se non avete scopato perchè Zayn l'ha visto uscire da qua sta mattina?» Alza le sopracciglia, con aria insolente, come se conoscesse già la risposta.
Il liscio sbuffa per poi sedersi accanto a lui sul proprio letto. «Non sono affari tuoi, e se proprio ci tieni a saperlo no, non abbiamo scopato.» Risponde con tono stizzito.
«Si, si. Certo, come no.» Louis sta già per riprenderlo, ma Liam tira fuori dalla tasca il telefono ed insieme a questo escono due foglietti.

«Oh, giusto! Me ne stavo quasi dimenticando. Quando ho aperto la porta questi cosi sono caduti dallo stipite, tieni.» Glieli porge, dopo averli raccolti da terra. 
Come Louis si aspettava, i due pezzi di carta ritraggono di nuovo dei fiori. Sono sempre gli stessi, e questa volta sono entrambi curati nei minimi dettagli. Sono di colore rosa, e il liscio nota che, accostandoli, i loro gambi sembrano agganciarsi. È davvero grazioso il modo in cui le uniche due parti verdi del disegno si intreccino, come a formarne uno solo. 
«Parlando sul serio, Lou. Lo sai che se dovesse piacerti Harry o qualsiasi altro ragazzo potresti parlarmene, vero?» Distoglie la sua attenzione dai disegni quando Liam parla.
«Si, certo che lo so.» Sorride distrattamente guardando ancora i foglietti, riponendoli poi nel cassetto dove tiene anche gli altri.
Ancora non ha capito di preciso cosa siano, o chi glieli lasci, ma lo fanno sentire speciale, quindi decide di riporre le domande in un angolo della sua mente e concentrarsi sul monologo che Liam ha iniziato riguardo Maya.

***

«Lou!» Esclama Harry entrando in sala da pranzo quella sera.
«Guarda qui chi si è fatto vivo finalmente.» Gli sorride Louis, una volta che il riccio si è seduto davanti a lui. A pranzo Zayn li aveva avvisati che non ci sarebbe stato per cena, poichè aveva finalmente chiesto a Gigi di uscire. Louis ed Harry si sono, quindi, dati appuntamento per mangiare insieme, ma il secondo è arrivato in ritardo per chissà quale motivo.
«Si, scusa per quello.- scuote una mano davanti alla propria faccia, come a scacciare il pensiero- Comunque, andiamo a Londra?» Chiede.
«Quando?»
«Domani. C'è una serata al bar del padre di Niall, ti ci devo assolutamente portare! Poi ci possiamo fermare di nuovo all'hotel di Desmond, se vuoi.» Louis non dice nulla sul fatto che il riccio chiami suo padre per nome, ma si concentra, piuttosto, sul sorriso entusiasta che ha stampato sul volto.
«Haz, domani è lunedì, non posso continuare a saltare corsi. In più, martedì abbiamo entrambi terapia di gruppo e potrebbero capire che l'abbiamo saltata insieme.» Sospira Louis. Gli piacerebbe davvero, ma non lo fa impazzire l'idea di sfruttare Harry per saltare i propri impegni.

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