«10»

591 20 11
                                    

La terza volta che Harry e Louis passano la giornata a Londra, è proprio un'idea di quest'ultimo. È di venerdì e non ha nessuna voglia, già in quel momento, di andare di nuovo alla stupida escursione sempre uguale l'indomani.
Quando apre gli occhi il sabato mattina, però, forse avrebbe preferito camminare per i soliti sentieri per l'ennesima volta.

Il club è più affollato della scorsa volta, tanto che Niall ha dovuto fare un doppio turno per dare una mano agli altri camerieri e ha a mala pena avuto il tempo di salutarli al volo.  Quindi Harry e Louis sono rimasti da soli al tavolino all'angolo del club, e non avendo molto da fare, finiti i loro drink, è il liscio a trascinare l'altro in pista. 
Le canzoni che passano sono movimentate ed i due ballano uno davanti all'altro, forse un po' più vicini di quello che due amici dovrebbero essere. 
Ma entrambi ignorano la distanza ravvicinata, continuando a muoversi goffamente, cercando di stare a tempo, almeno non fino a che qualcuno nella folla di persone ammassate non spinge Harry che finisce ad un soffio dal viso di Louis. 
Passa solo un momento in cui tutto è confuso; le luci colorate ed abbaglianti si fanno improvvisamente più forti illuminando il volto del riccio, mentre la musica sembra offuscarsi e diventare solo un suono di sottofondo. Il blu degli occhi di Louis si perde nel verde di quelli di Harry per pochi secondi, prima che questo annulli le distanze tra di loro e poggi le proprie labbra su quelle dell'altro. 
È un bacio casto e non malizioso, non c'è nemmeno l'ombra di una lingua, ma Louis percepisce una scossa talmente forte lungo la spina dorsale che improvvisamente i suoi pensieri si fanno lucidi per un breve istante, in cui si stacca dal contatto e ridacchia, passando le braccia sopra le spalle di Harry ed iniziando a ballare.
«Ma che fai?» Urla per sovrastare il volume della canzone reggaeton che sta suonando.
«Niente, eri vicino.» Ride anche l'altro accanto al suo orecchio, tenendo le mani strette sui suoi fianchi, muovendo i loro bacini a tempo.
«E tu baci tutti quelli che ti sono vicini?» Alza un sopracciglio scherzando Louis.
«Solo quelli carini.» Risponde con un occhiolino, urlando poi il verso della canzone che sta passando.

L'ultimo ricordo che ha è uno sprazzo di conversazione avuta all'hotel;

«Sai, Haz.» Inizia, accarezzando uno zigomo di Harry, che, sdraiato affianco a lui, lo guarda con gli occhi lucidi di una luce che Louis non ha mai visto prima. 
«Cosa?» Chiede, quando l'altro non continua a parlare, troppo perso ad osservare i tratti perfetti del viso dell'altro.
«Anche io bacio quelli carini che mi stanno vicini.» Riprende, e senza pensarci troppo, gli si avvicina, spostando all'ultimo la traiettoria delle sue labbra verso il naso del riccio. 
Poi gli sorride e si addormentano entrambi con le mani incastrate tra loro ed i cuori pieni d'affetto.

La domanda che ha stampata in mente è una: perchè cazzo non l'ha respinto? 
Non ne ha idea, e la cosa lo spaventa parecchio. Per questo, scostandosi la coperta di dosso, non si ferma nemmeno un secondo a guardare l'espressione angelica di Harry, ancora dormiente accanto a lui, ma afferra i suoi jeans da terra- non sa come ci siano finiti e decide che non sia il momento adatto per pensarci- ed infilandosi la giacca scappa fuori dalla camera d'hotel il prima possibile. 

Ha una scarpa slacciata, il borsone ancora mezzo aperto e probabilmente anche le sembianze di uno zombie, ma riesce a salire sul primo treno diretto alla stazione vicino al centro, senza fare nemmeno il biglietto, sperando di non incontrare nessun controllore rompi coglioni.
Percorre la strada sterrata dalla stazione al centro con passo lento ed insicuro, ancora un po' traballante sui suoi piedi per la stanchezza e la sbronza non del tutto smaltita della sera precedente.
Non appena arriva nella sua camera lancia il borsone e le vans alla rinfusa nella stanza e si butta sul letto, la faccia sepolta nel cuscino e la testa fin troppo pesante.
Si sente anche in colpa per essersene andato senza dire niente ad Harry, ma probabilmente recuperare la distanza che non hanno tenuto la sera prima non è una cattiva idea.
È quello che si dice per rassicurarsi e riuscire a dormire ancora qualche ora, ma non è che ci creda nemmeno lui.

you make this feel like home || l.sDove le storie prendono vita. Scoprilo ora