Capitolo 5:"Mi vuoi?"

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Bucky continua da giorni con questi dannati messaggi sul telefono, mio padre e mia madre per fortuna si sono fatti sentire tramite Tony.
Mi hanno detto che torneranno presto anche se io stento a crederci, sono già passati quasi 6 giorni.
Il telefono squilla, non ho voglia di alzarmi visto che è nell'altra stanza.
Poi però la curiosità prende il sopravvento e vado a vedere chi ha così tanta voglia di sentirmi, anche se già conosco la risposta.

•Bucky•

"Posso passare a casa tua? Devo parlarti."

Quindi e' stato lui a chiamarmi, quindi ha voglia di vedermi adesso? Non capirò mai gli uomini.

"Certo, vieni quando vuoi tanto oggi non c'è scuola."

Poso di nuovo il telefono sul tavolo e torno nella mia stanza, apro il mio cassetto cercando qualcosa di carino da mettere visto che non posso stare sempre e solo in pigiama, o almeno è mia madre che continua a ripetermelo sempre.
Alla fine sciolgo i capelli, certe volte fare sempre la coda mi porta un terribile mal di testa che non va via facilmente quindi voglio evitare.
Passano circa due ore da quando Bucky mi ha chiamato, strano che non sia ancora arrivato..
Che gli sia successo qualcosa?
Bussano alla porta, spero sia lui perché altrimenti non credo che qualcun'altro abbia voglia di vedermi.

"Chi è?"

"Apri la porta Josephine."
È proprio lui.

Appena apro vedo che è ricoperto di sangue, che cosa diavolo è successo?

"Bucky perché sei ferito?"

Sta barcollando, come se fosse ubriaco anche se in realtà non penso che lo sia davvero.

"Mi hanno aggredito degli uomini, non so chi fossero solo che.."

Chiudo subito la porta a chiave, noto che Bucky è già sul divano che si massaggia la testa.

"Puoi spiegarmi? Per favore non posso vederti così lo capisci?"

Mi sta solamente guardando, senza dire una dannata parola.

"Erano degli uomini molto pericolosi, non so se sono davvero la persona giusta per dirti chi sono davvero.."

"Io so già chi sei, o meglio non so proprio tutto ma questo non importa.."

Bucky si alza e si avvicina a me, prende il mio viso fra le mani e mi accarezza delicatamente entrambe le guance.

"Tu non meriti una persona così, sei così innocente Josephine e non voglio che questo mondo rovini l'unica cosa bella che ci sia davvero.."

"Io non sono più una bambina, lo sai bene. Sai anche che so cavarmela da sola? Non sono solamente una ragazza qualunque.."

"Io questo lo so bene."

"Allora lasciamelo dimostrare, a te o a chiunque altro."

Mi siedo perché ho bisogno di rilassarmi un po' e lui fa lo stesso, mi accarezza la mano ed io comincio a piangere.

"Perché piangi adesso?"

"Non so più cosa pensare, mi sento così sola a volte che non hai idea.."

"Io sono stato uno sciocco a credere che ad allontanarmi da te sarebbe cambiato qualcosa.."

Lo guardo corrucciando la fronte, che cosa intende dire?
Che anche lui prova quello che provo io?

"Bucky tu non devi starmi lontano se non lo vuoi, non ti farò pressione ok? Io so cosa prova il mio cuore quando mi sei così vicino.."

"E cosa potrebbe provare il tuo cuore se ti dicessi che ti voglio Josephine?"

In questo momento mi sento completamente diversa, il viso di Bucky è a pochi centimetri dal mio.

"Perché ti prendi gioco di me?"

"Non sto facendo assolutamente nulla Josephine."

"E allora perché prima mi chiedi di starti lontano e poi quello che non vuole starmi lontano sei tu?"

Bucky mi guarda ancora una volta e poi appoggia la fronte alla mia.

"Non voglio lasciarti andare, non ci riesco nemmeno con tutto me stesso Josephine ci credi? Io che ho una debolezza.."

"Debolezza? Io?"

"Non sei solamente Josephine Rogers, per me sei qualcosa di molto più bello.."

Cerco di avvicinarmi al suo viso e sfioro le sue labbra, mi provoca una scossa in tutto il corpo così indietreggio subito.

"Che ti prende Jos?"

"Non so, ho provato una strana sensazione.."

"Forse l'ho provata anche io.."

Quando Bucky sta per baciarmi qualcuno batte forte alla porta facendo girare entrambi.

"Aspettavi qualcuno?"

"No, chi può essere a quest'ora?"

Bucky prova a guardare dalla finestra poi mi fa cenno di salire di sopra e chiudermi a chiave.

"Io non ti lascio qui da solo, potrebbero essere gli uomini che ti hanno aggredito!"

"Sono loro infatti, stanno sicuramente cercando di arrivare a te Josephine ma l'unica cosa che ti chiedo è di non uscire dalla tua stanza per nessuna ragione al mondo ci siamo capiti?"

Prima di andarmene lo abbraccio, ho un terribile presentimento quindi spero non accada nulla di così grave.

Salgo di sopra e vedo che la mia stanza non ha la chiave così decido di chiudermi in quella dei miei genitori, così dopo sentendo alcuni passi provo a nascondermi sotto il letto.
Sento vari spari, persone che urlano e poi una strana voce.

"Trovate la ragazza, lei è mia."

Cristo si stanno avvicinando, sento che mi troveranno anche se sinceramente sapendo che c'è Bucky di sotto mi sento al sicuro ma allo stesso tempo ho paura per quello che potrebbero fargli.

"Non la troviamo signore."

"Barnes farai meglio a parlare! Altrimenti giuro che ti faccio pentire di essere nato."

Mi avvicino alla porta e sento che gli stanno facendo del male, pugni e calci e poi delle urla di dolore.
Ma non sono di Bucky, provo ad aprire lentamente la porta ma un uomo si para davanti a me.

"Tu devi essere Josephine."

"Lasciami andare e giuro che non ti farò niente."

"Tu pensi di potermi fare del male? Sei solo una ragazzina che ci farà fare tanti di quei soldi, il capo sarà contento del mio lavoro."

Dietro il cassetto trovo una pistola che è stata nascosta sicuramente da mia madre, la punto contro di lui ma continua a ridere ad ogni mossa che faccio.

"Hai paura?"

"Non ho paura di niente, sono una Rogers."

"Dovresti e sai perché? Non saremo così clementi con te o con il tuo fidanzato."

Chiudo gli occhi e poi premo il grilletto senza accorgermene, ho appena ucciso un uomo.

𝐑𝐨𝐠𝐞𝐫𝐬 |Loki.|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora