[Dopo molto tempo Steve e Natasha si sono sposati, sono ufficialmente marito e moglie, sono fuori dalla squadra degli Avengers però si sentono e vedono come sempre.
Qualche anno più tardi hanno una figlia, una bellissima ragazza dai capelli rossi e...
Entro all'università con un po' di ansia in corpo, però sono anche contenta visto che finalmente potrò chiarire le cose con Chris una volta per tutte o almeno così spero da qualche giorno.
"Chris ciao!"
Mi sta evitando, ecco perché gira subito lo sguardo quando mi vede arrivare. Lo prenderei a pugni però ho promesso a me stessa che sarei stata in grado di chiedergli scusa, infondo non ha fatto chissà quale cosa strana anzi ha solo cercato di baciarmi contro la mia volontà. Niente di che insomma. Ci sto ripensando sul fatto di perdonarlo.
"Che vuoi Rogers?"
"Volevo parlarti, in privato.." I suoi amici fanno uno strano verso di sottofondo, come se gli stessi chiedendo un appuntamento al buio. Ma per favore.!
"Certo."
Porto Chris fuori da scuola e ci mettiamo seduti in una panchina proprio di fronte l'università, questa mattina sembra diverso come se fosse più freddo nei miei confronti il che non lo biasimo, ho rovinato tutto.
"Mi dispiace se mi sono comportata in quel modo, non volevo assolutamente ferirti."
"Sei consapevole di stare con un uomo molto più grande di te?"
"Chris quello che provo per Bucky è più che sincero, non ho intenzione di farmi fare la predica da te intesi?"
Lui mi guarda e poi si avvicina, sussurra al mio orecchio qualcosa che non riesco a capire subito.
"Tu mi piaci piccola, ma se credi che lui possa farti stare bene più di me allora mi dispiace dirti che ti stai perdendo il meglio."
Si allontana nuovamente e mi fa l'occhiolino, è disgustoso il modo in cui ci sta provando a tutti gli effetti di sedurmi perché pensa di arrivare davvero al dunque con me? Si sbaglia di grosso, detesto i palloni gonfiati come lui ma cerco di mantenere la calma.
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"Sei tanto carina quanto testarda, ad ogni modo ottengo sempre quello che voglio e non potrai proprio sfuggirmi." Mi da un bacio sulla guancia e poi con la mano alza il mio mento facendo scontrare i nostri sguardi.
"Non sono un trofeo Chris."
"Io dico solo che sono quello giusto per te e forse un giorno lo capirai, io ti aspetterò e non sto scherzando."
Mi lascia qui seduta in questa panchina a riflettere su quello che ha appena detto. Davvero mi aspetterà? È tornato dai suoi amici, si gira verso di me ancora una volta e sorride. Non so perché ci perdo tempo a parlare con Chris, non capirà mai quello che dico quindi non ne vale proprio la pena.
Entro in classe poco dopo, trovo Peter che mi aspetta come al solito con un sorriso sulle labbra che mi fa venire voglia di abbracciarlo forte. È un ragazzo meraviglioso, sono molto fortunata ad averlo nella mia vita infatti spero davvero che non il nostro rapporto non cambi mai e resti sempre così.
"Hai fatto tardi oggi, che è successo?"
Per fortuna abbiamo chiarito dopo la nostra ultima discussione, oggi porta gli occhiali di Tony il che lo rende più intellettuale.
"Diciamo che ho dovuto chiarire delle cose in sospeso con una persona.."
Peter corruccia la fronte e poi mi chiede se voglio pranzare con lui oggi, accetto anche perché Bucky ha delle questioni sicuramente da sbrigare quindi non voglio disturbarlo.
"Sei bella stamattina, hai una luce diversa negli occhi sai?"
"Davvero? Non ci ho fatto caso, allo specchio mi vedo sempre così..UGUALE." Alzo la voce per dire l'ultima parola attirando l'attenzione nell'aula, il professore fa finta di niente e continua la lezione senza problemi.
Peter appoggia la mano vicino alla mia, il contatto mi fa venire i brividi e non capisco perché.
"Scusa, sono nervoso quindi credo di averti trasmesso il mio malumore."
"Perché nervoso?"
"C'è qualcosa di sospetto in quel ragazzo che non riesco a capire.."
"Parli di Chris? Allora mi hai visto!" Peter sembra non ascoltarmi, ha gli occhi chiusi.
"Mi spieghi che ti prende? Mi fai paura.." Ad un certo punto si alza dalla sedia e mi trascina fuori dalla classe.
"Professore è una questione di famiglia." Quando usciamo Peter mi sbatte vicino gli armadietti e poi mi blocca al muro.
"Che ti succede si può sapere? Mi hai letteralmente trascinato fuori Peter!"
"Tu hai dei poteri Josephine, lo sento anzi i miei sensi di ragno lo percepiscono.."
Poteri? Com'è possibile una cosa del genere?
"Ti sbagli, i miei genitori non hanno strani poteri Peter lo sai.."
"Dobbiamo capire perché e come sei riuscita ad averli, forse quando sei nata non li avevi mentre adesso.."
Mi sento confusa, mio padre è un semplice essere umano così come mia madre ma perché io ho dei poteri? C'è qualcosa che non so?
"Devo andare a casa, parlarne con Bucky e-"
"Aspetta da quando racconti tutto all'uomo con il braccio di metallo?"
"Peter non e' il momento di replicare, vado a casa."
"Stai attenta, la situazione non è delle migliori ma quel ragazzo Chris trama qualcosa me lo sento."
Esco dall'università in fretta prendendo la metro per tornare a casa, lui non c'è quindi ne approfitto per chiamare mio padre. Solo che ha il telefono staccato, così poi riprovo ma nessuna risposta.
"Diavolo perché hanno nascosto tutto questo proprio a me?"
Mi siedo sul divano e cerco di rilassarmi per non pensarci troppo, quando i miei occhi si chiudono lentamente dopo qualche secondo li riapro e davanti a me vedo una figura strana, un uomo piuttosto magro con dei lunghi capelli neri che ricadono sulle sue spalle e gli occhi che mi scrutano attentamente.
"Ciao ragazzina, che bello rivederti."
"Chi sei? Che ci fai in casa mia?"
"Sono Loki da Asgard."
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