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Trascorsi con Kenny per altri mesi, sino a quando, un pomeriggio dei tanti decise di lasciarmi solo, abbandonandomi durante una delle tante risse.

Probabilmente aveva notato che oramai sapevo difendermi da solo, ma la solitudine che mia madre mi aveva lasciato era tornata.

Mi sentivo nuovamente abbandonato.

Le giornate trascorsero comunque in fretta, mi limitai a vivere semplicemente, nutrendomi con del pane che trovavo come avanzo in qualche bar e difendendomi sempre con il pugnale che mi aveva regalato Kenny.

Qualche anno dopo...

15 anni;

Con il tempo, capii meglio dove abitassi.

Dopo la comparsa dei primi giganti, gli umani avevano circondato il territorio che era rimasto con tre cinte murarie.

Wall Maria, Wall Rose e Wall Sina.

La più esterna era il Wall Rose, mentre la più interna era il Wall Sina.

La capitale si trovava nella regione più interna, ed era il centro di tutte le attività umane, dall'economia alla politica.

Nella periferia della capitale sorgevano palazzi eleganti, coloro che ci abitavano conducevano una vita abbastanza agiata.

Tuttavia, persino in una capitale così ricca esisteva una zona oscura e contorta, forse proprio perché era così ricca.

Nell'area che circondava la capitale sotto la periferia, c'era un ampio spazio sotterraneo abitato, la città sotterranea.

Secondo degli antichi manoscritti, un tempo si decise di nascondersi sottoterra per cercare di sfuggire ai giganti.

Eppure, alla fine, il piano venne accantonato e la città sotterranea abbandonata divenne un rifugio per criminali e poveri.

Si trasformò in bassifondi e fu abbandonata anche dalla monarchia.

Persino il corpo di gendarmeria esitava quando doveva addentrarsi in queste zone.

...

Mi alzai come sempre dal letto non appena intravidi quel poco di luce del mattino che usciva dal sotterraneo della capitale.

Con il passare degli anni, nonostante la mia giovane età, il mio nome era già noto a quelli che abitavano attorno a me.

Alcuni mi temevano, altri addirittura mi ammiravano, solo perché sapevo difendermi oppure perché non mi facevo mettere i piedi in testa da nessuno, anche se fosse una persona "importante".

Continuavo a custodire il pugnale che mi regalò Kenny qualche anno fa, non so il motivo per il quale quell'uomo mi avesse salvato la vita, so solo che in qualche modo, se fossi ancora qui era solo per merito suo.

Prima di seppellire mia madre, decisi di strappare un piccolo pezzo di stoffa dalla sua veste per tenerlo come unico suo ricordo.

Anche se con lei non ricordavo praticamente nulla, se non il periodo buio nel quale aspettavo un suo risveglio, ero affezionato a lei, d'altronde era pur sempre mia madre giusto?

Da quel che sapevo, ascoltando i vari discorsi della gente, mia madre si prostituiva, ecco perché forse non mi ha mai rivelato l'identità di suo padre, probabilmente non lo sapeva neanche lei.

Ma onestamente, era meglio così.

Senz'altro mia madre si dev'essere presa qualche malattia mortale, portandola così al decesso.

...

Qui la gente era spregevole, pensavano solo a se e ai loro beni.

Gli uomini che cercavano il potere, altri gli bastava semplicemente avere una donna come giocattolo, ed altri invece, pensavano solo a bere.

Ma d'altro canto, come potevi pretendere una bella vita onesta in questo distretto sotterraneo privo di vita, immerso nella spazzatura senza neanche vedere la luce del sole?

Questo era un posto sudicio, pieno di persone disgustose.

Pensavo a questo mentre vidi in un vicolo un gruppo di ragazzi prendersi a botte, non che fosse una novità ormai.

Stavo per proseguire avanti quando un ragazzo di giovane età, probabilmente del mio stesso anno, mi parlò catturando la mia attenzione.

(?):Hey tu, ti va una scommessa?

Chiese quest'ultimo facendomi voltare verso di lui; i suoi occhi erano di un grigio chiaro, aveva capelli di un biondo scuro, la frangia gli copriva la fronte tra gli occhi.

Notai che indossava una semplice camicia bianca a maniche lunghe con un giubbotto azzurro e stivali al ginocchio.

(?):Che ne dici di entrare nella mia squadra di criminali?

Mi chiese quest'ultimo indicando la sua squadra.

"E perché mai dovrei farlo?"

Chiesi io squadrandolo per bene.

(?):Semplice, ne ricaveresti del guadagno!

Rispose lui con tono fiero.

Soldi eh?
L'unico modo per uscire da questo buco infernale era appunto pagare una cifra alta, una cifra grazie alla quale poteva permetterti di vedere la luce del sole.

Ma anche se ci riuscissi, senza la cittadinanza ci farebbero tornare qui sotto, ma comunque, era già qualcosa.

"Dimmi, cosa devo fare?"

Chiesi io con tono tranquillo portando le mani all'interno delle tasche.

(?):Semplice, se eliminerai quei teppisti ti posso anche aggiungere.

Rispose lui indicando quattro ragazzi.

Mi diressi verso di loro, erano tutto fumo e niente arrosto.

Dopo solo qualche minuto, sconfissi con solo il pugnale, quei farabutti, lasciando così il ragazzo sorpreso.

(?):Però, mica male eh.

Rispose lui guardandomi, subito dopo mi affermò che ero ufficialmente entrato nel suo gruppo.

(?):Ah che sbadato, so che tu ti chiami Levi, il mio nome è Furlan, molto piacere!

Affermò il ragazzo porgendomi la sua mano, la quale gliela strinsi subito dopo.

Nonostante tutto, sembrava simpatico.



Spazio Autrice:

Ed ecco da come tutto ebbe inizio.👉🏻👈🏻

Levi Ackerman | No regrets.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora