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Appena mi alleai con Furlan riuscí insieme a lui a mettere le mani sui dispositivi che usavano i gendarmi e quelli della legione esplorativa.

I famosi movimenti tridimensionali.

In poco riuscì a spostarmi agilmente, non pensavo di saperlo utilizzare con così tanta facilità.

Anche Furlan non era da meno.

Rapidamente fummo ricercati per tutta la capitale, eravamo soprannominati come i "delinquenti", "criminali", e chi ne ha più ne metta.

Furlan mi consigliò di trasferirmi in un rifugio assieme a lui, se avessero scoperto dove vivessimo ci avrebbero sicuramente catturati e portati in prigione, e per noi era finita.

Ecco perché decidemmo di trasferirci in una piccola casa assieme, così da tenere entrambi alta la guardia.

Non era male, al centro della stanza c'era un tavolo di legno con davanti un piccolo divano; su un lato vi era un mobile in pietra per sorreggere qualche utensile.

All'angolo c'era un ulteriore tavolo rotondo e di fronte ad esso c'era una finestra.

C'era anche qualche scaffale con sopra varie pentole e caraffe; per illuminare la stanza, si era munito di una specie di candelabro pendente sostenuto grazie ad una catena.

Infine vi era purtroppo una sola stanza per dormire, ma bastava visto che non c'erano due letti, ma tre, anche se il terzo in realtà era quasi mal ridotto.

"Torno subito"

Dissi io a Furlan portando il mio pugnale dietro alla tasca dei miei pantaloni neri.

Furlan:Cerca di non farti scoprire.

Affermò lui poco prima che uscissi dalla porta scendendo poi i gradini che vi erano.

Camminai lungo le strade della capitale dove poi, in un vicolo a dir poco scurrile, vidi un gruppo di persone accasciate a terra, probabilmente erano stremate dalla fame.

Mi avvicinai ad esse, e come pensavo, erano tutte morte, eccetto una ragazza dai capelli rossi.

Mi accovacciai accanto a lei per vederle il volto.

Era visibilmente in punto di morte, era praticamente pelle e ossa.

Mi ricordava molto me di quando avevo smesso di mangiare aspettando invano il risveglio di mia madre.

"Tieni, mangia"

Passai alla ragazza una mela che avevo rubato ad un mercante; lei la guardò per svariati secondi per poi alzare lo sguardo sul mio.

(?):Chi sei?

Mi chiese con tono debole, io mi limitai a darle la mela alzandomi poco dopo.

"Non puoi aspettare che il cibo ti cada dalle mani, se vuoi sopravvivere fai qualcosa"

Risposi io spronando la ragazza; dopodiché, non appena vidi che la ragazza dai capelli rossi iniziò a mangiare con voracità la mela, me ne andai.

Tornai nel rifugio solo dopo qualche minuto, dove Furlan mi diede il bentornato.

Furlan:Passeggiata finita?

Mi chiese lui pulendo il tavolo.

"Già"

Risposi io osservando il ragazzo pulire.

Furlan:Ci hanno assegnato un lavoro, è semplice, dobbiamo solo rubare altre scorte di mele e ci pagheranno per bene.

Mi informò finendo poi di pulire.

"Quando iniziamo?"

Chiesi appoggiandomi ad un mobile di legno.

Furlan:Mai fermo tu eh?

Chiese lui accennando una risata.

"Sai che odio starmene con le mani in mano"

Risposi io con tono tranquillo.

Anche se da come mi atteggiavo non sembrava, Furlan mi stava iniziando a stare simpatico, e nonostante questo, lui lo sapeva.

Furlan:Beh, in realtà anche adesso, gli altri ragazzi penso abbiano già iniziato.

Rispose lui riferendosi agli altri membri.

Oltre a noi, c'erano anche tre ragazzi che rubavano merce; loro però non abitavano assieme a noi e di certo, non li frequentavamo neanche, erano semplicemente "colleghi".

Dopo qualche minuto iniziammo a prepararci per la missione equipaggiando i nostri movimenti tridimensionali.

Iniziammo così a farci notare subito dagli altri cittadini avendo iniziato a "volare".

I gendarmi, che ci avevano avvistati, si erano dati nuovamente al nostro inseguimento.

Erano terribilmente scarsi pure nel loro lavoro.

Sia io che Furlan riuscimmo a seminarli in un batter d'occhio, ed infine riuscimmo anche a rubare qualche cassa di mele.

Rientrammo dopo poco nel nostro rifugio stando attenti che non ci seguissero.

Furlan stava distribuendo le mance ai membri, facendoli successivamente uscire.

Furlan:Da quando siamo riusciti a prendere i movimenti tridimensionali le entrate di tutti sono aumentate!

Rispose lui soddisfatto.

"E sembra che una in particolare sia aumentata più delle altre...Come mai?"

Risposi io fissando il mio pugnale; avevo notato che Furlan avesse dato qualche mancia in più ad un ragazzo.

Furlan:Lo hai notato allora eh?

Rispose lui non sorpreso, ormai mi conosceva, sapeva che per me niente passava inosservato.

"Già"

Furlan:Devi sapere che quel ragazzo, Yan, ha un problema alla gamba, ma sicuramente avrai notato pure questo.

Affermò lui abbassando lo sguardo.

Furlan:Ha bisogno di soldi extra per permettersi le medicine, e i prezzi sono aumentati parecchio.

Quei dannati mercanti sotterranei.

Da quello che so avevano aumentato pure il pedaggio delle scale.

In questo modo i poveri avranno meno possibilità di vedere la luce del sole.

Dobbiamo riuscire a pagarci l'uscita in superficie a qualsiasi costo.

Furlan:A quanto pare la mancanza della luce del sole fa si che le gambe della gente peggiorino.

Rispose lui con tono basso.

"Anche per tua madre è andata così, vero?"

Chiesi io sapendo già la risposta.

Il suo sguardo mi confermò comunque la mia risposta.

"E quindi...È questo il motivo"

Affermai io capendo le sue ragioni.

Furlan:Spero che riesca a trovare un buon ospedale.

"Capisco"

Risposi io subito dopo.

Dopo poco sentimmo una botta alla porta.

D'istinto ci alzammo entrambi di scatto allarmandoci.

Che ci avessero trovato i gendarmi?!

Levi Ackerman | No regrets.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora