E un'altra missione era andata.Rientrammo tutti e tre a casa rimettendo come al solito, i dispositivi dentro alla cassapanca.
Furlan:Ahh, oggi ci hanno sperato fino all'ultimo eh.
Rispose il ragazzo alludendo al fatto che oggi i gendarmi ci avevano inseguito lungo le strade per quasi due ore di fila.
Se hanno tanto tempo da perdere significa che non avranno molto da fare lì sopra.
"Già"
Risposi io chiudendo poi la cassapanca.
Furlan:Ci daranno il denaro stasera, appena la consegna arriverà al destinatario.
Rispose lui poco dopo.
Notammo sia io che Furlan il comportamento strano di Isabel.
Di solito era lei quella a parlare sempre, o a continuare le conversazioni, oggi invece non aveva spiaccicato parola, sin da quando ci eravamo alzati per prepararci alla missione.
Anche durante l'incarico non fiatò.
Furlan:Vado a preparare il pranzo, fatevi trovare qui tra un quarto d'ora intesi?
Chiese il biondo alzandosi dalla sedia.
Isabel:Io non ho fame, scusami.
Affermò lei con tono basso alzandosi poi dalla sedia dirigendosi così in camera.
Questa era la conferma che ci fosse qualcosa che non andasse.
Furlan:Levi le hai detto qualcosa?
Alla sua domanda lo guardai male, rispondendo così alla sua stessa domanda.
Furlan:Che cosa le prende allora?
"Non saprei...Magari è-
Non feci in tempo di finire la frase che Furlan mi interruppe parlandomi sopra.
Furlan:Non dire battute.
Rispose lui sapendo ormai che avrei detto una delle mie solite battute.
Sospirai alzandomi così anche io dalla sedia.
"Andrò a parlarle"
Risposi io posando sul tavolo il mio solito pugnale.
Mi diressi in camera dove trovai Isabel seduta su una piccola panca.
"Hei mocciosa"
Richiamai la sua attenzione facendole così alzare lo sguardo verso il mio.
Isabel:Levi! Non ti avevo sentito..
Rispose lei abbassando nuovamente lo sguardo verso terra.
"Che cosa ti prende?"
Isabel:..Nulla.
"Non mentirmi, sai che lo odio"
Affermai io con tono tranquillo; rimase in silenzio per circa un minuto, io nel frattempo mi appoggiai sullo stipite della porta di fronte alla ragazza.
Isabel:..Oggi sono tre anni da quando mio fratello è morto.
Confessò la ragazza con tono e viso malinconico.
Isabel:Scusatemi se oggi non riesco ad essere felice come tutti gli altri giorni, ma vedi, proprio non riesco a sorridere in questo giorno.
Alla sua risposta, mi staccai dallo stipite raggiungendo così la ragazza sedendomi su una scatola di legno davanti a lei, portando le braccia appoggiate sulle mie ginocchia.
"Va bene non essere felici per un giorno"
Risposi io guardando la ragazza.
"Però mangia qualcosa, altrimenti Furlan potrebbe preoccuparsi troppo"
Alla mia frase entrò proprio lui.
Furlan:Ma guarda come mi usa per dirti che anche lui è preoccupato!
Rispose lui portando le braccia conserte; notai un piccolo sorriso da parte della ragazza.
Isabel:Sei preoccupato anche tu fratellone?
Chiese lei leggermente più felice.
"Tsk, non esageriamo"
Risposi io non molto convincente, difatti la ragazza sorrise ancora di più"
Isabel:Andiamo a mangiare su!
Ci alzammo pronti per andare a mangiare, fortuna che eravamo riusciti a convincerla.
Andammo a mangiare dove tutti e tre ci sfamammo come era più possibile.
Insomma, il cibo era quello che era, ancora grazie che qualcosa avevamo.
"Adesso esco, torno tra qualche minuto"
Affermai io alzandomi dalla sedia per poi uscire poco prima che i due mi salutassero.
Non appena scesi i gradini mi ricordai del pugnale che avevo lasciato nel tavolino, così tornai davanti alla porta pronto per riaprila, ma mi fermai sentendo Isabel e Furlan parlare.
Furlan:Intendi Levi?
Isabel:Si...Vedi, Lendon, mio fratello, era molto premuroso nei miei confronti, era l'unico affetto che avevo. Poi però venne ucciso da delle persone, solo perché aveva detto che un giorno avrebbe voluto uscire fuori dalle mura.
Rimasi sorpreso alla rivelazione del fratello.
Non pensavo che una persona che non facesse parte della legione esplorativa, ambisse ad uscire fuori dalle mura.
Furlan:Ho capito, ecco perché allora chiami Levi "fratellone"
Isabel:Già! Nonostante il carattere sia diverso, anche lui come Lendon mi protegge, mi sgrida quando serve e mi vuole bene come lui, io lo so.
Furlan:Si, a suo modo te lo fa capire!
Isabel:Non gliel'ho mai detto perché non voglio dargli troppe responsabilità e pressione, ma considero lui come un fratello maggiore perché oltre ad essere forte mi ricorda molto Lendon, conto molto su di lui!
Non sapevo che pensasse tutto questo di me, pensavo che mi chiamasse "fratellone" solo perché le avevo salvato semplicemente la vita.
Mi appoggiai al muro di casa portando lo sguardo in alto, in realtà mi sentivo responsabile di entrambi già da tanto ormai.
Sapevo anche che mi considerassero come una sorta di leader per loro; non me lo hanno mai detto perché sanno che non mi piace sentirmi come un "capo" ma lo sapevo.
Ecco perché mi sentivo responsabile delle loro vite tutti i giorni.
Spazio Autrice:
Fatemi sempre sapere eh!💞
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Levi Ackerman | No regrets.
Adventure[COMPLETA] Chi oramai non conosce il famoso e noto Levi Ackerman? Lo si conosce come "l'uomo più forte dell'umanità", "quello che non sorride mai", "quello fissato con la pulizia". Insomma, lo si conosce per vari motivi, ma avete mai pensato a cosa...