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Dopo la missione, rientrammo senza farci scoprire, a casa, dove poi ci sfilammo via il dispositivo, nascondendolo sempre dentro ad una cassapanca in legno chiaro.

Furlan:Isabel quante volte te lo dobbiamo dire che se siamo in missione non dobbiamo distrarci?

Chiese Furlan alla ragazza, la quale abbassò leggermente il capo.

"Lascia stare, abbiamo risolto"

Risposi io sorpassando la ragazza; Furlan sospirò appena, capendo che la ragazza era troppo impulsiva, ormai avevamo imparato a conoscerla e ad accettare anche i suoi difetti, come del resto, aveva fatto anche lei.

Isabel:Cercherò di non rifarlo più!

Rispose lei riprendendosi dal suo leggero dispiacere.

Furlan:Si si, chi ti ferma se vedi un animale in difficoltà.

Affermò lui facendo spallucce e scuotendo il viso con aria divertita.

Subito dopo fummo pagati come previsto dall'uomo il quale aveva fatto partire l'ordine.

Di soldi ne mancavano davvero molti.

Isabel:Qui mi sto annoiando, andiamo a farci una passeggiata?

Chiese la ragazza da sopra il divano, era in una posizione alquanto strana.

Furlan:Mi spiace, ma io qui ho del lavoro da fare, sarà per la prossima volta!

Rispose lui dirigendosi poi verso la camera, dove come sempre andò a compilare diversi fogli; erano da lì che prendevamo le missioni.

Ci scrivevano delle lettere per passare inosservati, e noi, a seconda delle nostre possibilità, le accettavamo firmando semplicemente.

La ragazza, avendo subito un rifiuto da parte del biondino, si voltò verso di me pronta a chiederlo anche a me.

"Scordatelo."

Risposi io prima che lei potesse fiatare, raggiungendo poi il terrazzo, respirando come sempre quell'aria pesante dei sotterranei.

Non so il motivo, ma mi tornò in mente quell'uomo che mi salvò la vita, Kenny.

Chissà se fosse ancora vivo.

Ne dubito fortemente, a quanto mi aveva detto, voleva uccidere vari gendarmi, ma non ricordo il motivo preciso.

Mi chiedo però, tutt'ora, perché mai mi avesse salvato per poi abbandonarmi.

Chissà se riuscirò mai a chiederglielo.

Fui interrotto dai miei pensieri da Furlan, il quale si appoggiò anche lui verso il muretto affacciandosi così verso le altre case.

Furlan:A che pensi questa volta?

Mi chiese lui guardandosi davanti.

"Niente di importante"

Risposi io guardando il mio pugnale estraendolo dalla tasca.

Furlan:Isabel è uscita, spero che non combini nulla di che.

"Andrà a giocare con qualche insetto"

Risposi io facendo ridere il biondo.

"Tu invece a che pensi?"

Chiesi io dopo pochi minuti avendo notato che Furlan si fosse perso nei pensieri.

Furlan:Solita roba.

"Intendi tuo padre?"

Furlan:Si.

Mi aveva raccontato qualche mese fa, che suo padre voleva obbligare la madre a prostituirsi, lei rifiutò ovviamente, ma lui non la prese bene e tentò infatti di ucciderla.

Fortunatamente i due riuscirono a scappare.

"Che gente repellente"

Risposi io con tono ripugnante; dopo poco sentimmo la porta sbattere, dovrebbe essere tornata Isabel.

Furlan:Che ci vuoi fare.

Replicò lui staccandosi dal muretto rientrando così in casa.

Restai lì ancora per qualche secondo, decidendo poi di rientrare anche io, dove sentì i due discutere.

Isabel:Non importa!

Furlan:Sono stati loro vero?!

Chiese Furlan con tono leggermente furente, la ragazza però lo sorpassò bloccandosi poi alla mia presenza.

Era messa male, aveva segni sul viso e sulle braccia, i capelli arruffati e per di più le mancava una grossa ciocca, come se qualcuno glieli avesse tagliati.

"Che hai fatto ai capelli?"

Chiesi io guardando la ragazza, la quale riprese con passo svelto verso la sua camera.

Isabel:Tanto prima o poi ricresceranno!

Urlò lei sbattendo la porta della camera.

Tsk.

Sentimmo i suoi singhiozzi sino a qui insieme a delle frasi come "li ucciderò" oppure come "mi vendicherò" e cose simili.

Furlan:Dove vuoi andare?

Mi chiese il biondo avendo visto che mi stavo dirigendo fuori dalla porta.

"Torno subito"

Affermai io uscendo poco dopo.

Mi dava fastidio il fatto che degli uomini potessero prendersela con una ragazzina.

Sapevo chi fosse stato, erano di certo quelli che trasportavano quel cane; avendolo perso per colpa di Isabel, dovevano essersela presa con lei poco fa.

Li vidi dopo pochi minuti in un vicolo a ridere e a bere; mi avvicinai a loro interrompendo così la loro chiacchierata.

"È stato soddisfacente prendersela con una persona sola in quattro?"

Chiesi io con le mani in tasca.

Uomo:Ma che vuoi, smamma da qui!

Rispose uno avvicinandosi a me, io tirai fuori la mano dalla tasca assieme al pugnale tagliando poi quel tizio.

Dopo pochi minuti, ne uccisi solo tre, uno di loro era riuscito a scappare, si era impaurito parecchio, non penso che lo avrei più rivisto.

Mi sedetti su una piccola roccia pulendo il mio pugnale sporco di sangue, dopo qualche minuto vidi Isabel e Furlan raggiungermi.

Furlan:Levi avevi detto che saresti tornato subito.

Disse Furlan ormai davanti a me.

Isabel:..Che hai fatto fratellone

"Ho sistemato una cosa"

Furlan:Li hai uccisi?

Chiese il ragazzo sapendo la risposta.

"È probabile"

Risposi io portando poi il pugnale dentro alla mia tasca.

Isabel:Sei il fratellone migliore del mondo!

Esclamò lei abbracciandomi poco dopo, io la allontanai portando una mano davanti alla sua spalla.

"Non metterti più in casini simili, mi sono stancato di lavare questo pugnale"

Risposi io facendo però sorridere la ragazza.

Decidemmo di cenare qui fuori, nessuno dei tre aveva voglia di tornare in casa.

La ragazza mi passò un altro pezzo di pane, sapeva che io molti anni fa rischiavo di morire di fame, e da quando lo ha saputo, stava attenta a me, anche se lei era nella mia stessa situazione poco tempo fa.

Isabel:Mangia ancora fratellone, tieni!

Rispose passandomi un pezzo di pane, io però mi voltai di poco portando la mia mano sopra alla sua testa accarezzandogliela.

Furlan accennó un sorriso guardandoci.

Era strano anche per me mostrare affetto, ma con loro era diverso, forse perché sapevo che di loro potevo fidarmi.


Spazio Autrice:

Quanto amo quella foto🥺
(foto all'inizio)

Levi Ackerman | No regrets.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora