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La serata passò in fretta, prima che Isabel potesse andare nel suo corretto dormitorio la fermai per farci aiutare a pulire il nostro.

Non dovevamo dare nell'occhio giusto?

Una volta finito di pulire, lei se ne andò lasciando il nostro dormitorio leggermente più decente.

Furlan posò la sua valigia sul letto superiore, io quindi avrei dovuto dormire in quello sotto.

Come sempre non dormì più di due ore, ma riuscí comunque a dormire tranquillo.

Il mattino seguente, mi mandarono a testare le mie abilità con le lame contro i giganti, anche se quelli erano solo giganti in cartone.

Ad Isabel le testarono le sue abilità a cavallo, ma in quello non vi erano problemi dato che lei aveva un bel feeling con gli animali.

...

Impugnai le mie lame come meglio credevo.

Flagon:Cosa credi di fare?Queste spade non sono fatte per essere impugnate così. Vuoi morire a due passi dalle mura?

Rispose lui notando la mia impugnatura.

"Magari sarai tu a morire"

Risposi io voltandomi.

Flagon:Cos'hai detto?!

Chiese lui con tono nuovamente irritato.

"Devo solo affettare il collo dei giganti, no? Lo farò come dico io."

Risposi con tono sicuro voltandomi con il capo verso di lui; dopodiché mi allontanai di poco ed attivai il movimento tridimensionale cominciando così a spostarmi tra gli alberi.

Continuavo a spostarmi fino a quando non spuntò un pezzo di cartone-gigante davanti a me.

Riuscì a reagire in tempo posizionandomi con agilità sopra su un ramo sopra di lui, e in pochi secondi impugnai le lame dirigendomi così verso il suo punto debole tagliandoglielo successivamente.

Era stato anche sin troppo facile.

Mi diressi poi nuovamente verso di loro riportando le lame al loro posto.

Flagon:Si si non sei male, ma ti muovi con superficialità, in questo modo sprechi troppo gas.

"Pazienza"

Risposi io sorpassandolo, potevo sentire un suo impreco.

Dopo qualche minuto tornai dentro l'edificio principale raggiungendo così i miei amici.

Isabel:Eccoti fratellone!

Esclamò lei con tono leggermente alto.

"Vuoi farci per caso scoprire?"

Chiesi io guardando la ragazza, la quale mi guardò imbronciata.

Poche ore fa, prima di uscire, avevamo deciso di rivederci qui dentro per tentare di prendere dall'ufficio di Erwin quei documenti.

Isabel fece la guardia da una seconda entrata, mentre io in quella principale.

Furlan si occupò invece di prendere il documento.

Passarono svariati minuti e finalmente ritornò ma a mani vuote.

Ci dirigemmo così verso la stanza centrale, dive vi erano tutti gli altri.

Mi portai con la schiena appoggiata su una grande scatola di legno, sulla quale vi era seduta Isabel a gambe incorniciate, mentre Furlan era in piedi di fronte a noi.

Furlan:Probabilmente non è in quella stanza.

Isabel:Allora dove può essere?

Furlan:Cosa faresti con qualcosa che vuoi tenere nascosto a tutti i costi?

Chiese Furlan dopo poco.

Isabel:Lo terrei in un bustino!

Rispose lei con tono fiero.

Furlan:Non credo che Erwin indossi un bustino, più che altro penso che se lo porti dietro.

Affermò lui abbassando lo sguardo.

Furlan:Potremmo magari usare la prossima spedizione a nostro vantaggio. Fuori dalle mura Erwin e gli altri saranno concentrati sui giganti...Dobbiamo solo aspettare un'occasione.

Rispose lui facendomi così pensare.

Isabel:Ho capito, bell'idea!

Furlan:E tu Levi? Cosa ne pensi? Ti va bene?

Mi chiese voltandosi verso di me.

"Certo"

Risposi io staccandomi dalla scatola di legno per guardare i due, mettendomi così di fronte a loro.

"Ma andrò da solo."

Isabel:Cosa?!

Furlan:Che stai dicendo?!

"Voi due cercate una scusa per starvene in disparte."

Isabel:Fratellone...Perché?!

Chiese lei con tono confuso.

"Non abbiamo mai visto un vero gigante, e sarà la nostra prima volta fuori dalle mura. Probabilmente saremo impegnati a rimanere in vita, ma se me ne occupo solo io, mi inventerò qualcosa."

Risposi io portando le braccia conserte.

Isabel stava per rispondere ma fu interrotta da Furlan, il quale portò un braccio davanti a lei.

Furlan:Stai dicendo che non ne siamo all'altezza?

Chiese lui con tono tranquillo.

"Esatto, più o meno quello."

Affermai io, dopodiché Isabel si avvicinò a me con sguardo turbato.

Isabel:Come fai a saperlo?! Non lo potrai sapere finché non ci avremo provato! Che ti prende?! Non è da te!

Rispose lei non capendo il mio comportamento.

Strinsi leggermente le mani alla sua domanda ed abbassai anche lo sguardo.

"Se non volete farvi da parte, è meglio che smettiamo di parlarne!"

Risposi io con tono leggermente alto.

"Aspetteremo un'altra occasione."

Fu la mia ultima risposta, dopodiché sorpassai i due andandomene poco dopo.



Spazio Autrice:

Lui che cerca di non metterli in pericolo>>>>>>>>>>>>

Levi Ackerman | No regrets.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora