4D classe scomparsa

Capitolo 12

Ricambiò il bacio. All'inizio sembrava un bacio tranquillo di pochi secondi, ma poi Sammil iniziò a darci dentro facendo cenno di sedermi su di lui.

Adoravo le sue braccia attorno al mio corpo. Era il bacio più bello che mi avessero dato, si capiva che aveva molta esperienza.

Ad un certo punto lui si staccò dalle mie labbra per passare al seno.
«Rilassati Stef, ti sento tesa. Non preoccuparti, ci sono io.Ti  sorprenderà il sesso in questo mondo.»
Mi strinse forte a lui, fin quando sentii qualcosa cambiare in me.
Dopo una decina di minuti iniziai a sentire la mia e sua energia, era strano e piacevole. Si alzò in piedi tenendo le mani ben salde sulla parte dietro delle mie ginocchia per non farmi cadere, chiuse le ali e in pochi secondi si sollevò da terra. Rimanemmo sospesi.
Sentivo che ogni singola molecola del mio essere stesse esplodendo in questa bellissima sensazione di beatitudine e piacere. Quello era il mio limite.

Il  tutto non sembrava un atto di lussuria ma solo qualcosa di estremamente puro. Non so spiegare.

«Già venuta?» disse Sammil con un sorriso.
«In che senso?»
«Non credevo che fossi così eccitata da venire tanto in fretta.»

Ops, non pensavo che...

«Scusami.»
«Non scusarti, è stato bello.»
«Come lo hai capito?»
«Perché l'ho sentito. In questo mondo quando si fanno queste cose è come se ci scambiasse energia, il tipo di piacere non è uguale per tutti, ma nel momento in cui eravamo connessi l'uno a l'altra ho capito, tutto qui.»
«E a te é piaciuto?» chiesi confusa con un po' di vergogna.
«Sì, è stata una delle mie volte più belle» disse imbarazzato.
«Non me lo immaginavo così. È molto diverso da quello sulla Terra.»
«Lo so, vorrei tanto provarlo infatti.»
«Sì me lo hai detto...»
«Gli angeli pensano che questo sia un atto veramente oltraggioso per le creature celesti, dicono che anime non dovrebbero scambiare la propria energia per averne poi demoniaca o angelica in loro stessi... per una questione di "pericolo". Sostengono che le anime potrebbero usare quell'energia contro di loro, anche se non ne sono a conoscenza e/o non sanno come utilizzarla.»
«E che cosa si fa con quest'energia allora? Dovrei sentirmi diversa ora?»
«Dal momento che sono un demone abbastanza potente, avresti molto potere ora... ma "l'effetto" di questo scambio di energia sparisce dopo un paio di ore. Io mi fido di te e non credo che anche se sapessi come usare questi poteri lo vada a utilizzare contro il prossimo.»
«No infatti.»
«Ora sicuramente ti sentirai un po' affaticata, perché possiedi molta più energia in te, più di quella che potresti sopportare. Per me invece sarà il contrario, ed è per questo che mi piace il sesso. Mi piace ricevere energia dalle anime... È come se la mia essenza angelica e demoniaca trovasse finalmente un certo equilibrio... come se il mio libero arbitrio non fosse così tanto soppresso.»
«Che vuoi dire con libero arbitrio soppresso?»
«É difficile da spiegare, posso intanto dirti che in questo mondo è che anche la questione sul libero arbitrio assume un significato diverso dal concetto che voi umani intendete e dipende in parte dall'energia di cui ti parlavo. Diciamo che queste due diverse energie sono simili a quelle che servono per condurre la vita sul mondo terreno e costituenti delle anime... ma a nessuno di noi viene concesso di avere l'energia opposta, se non in certe tipi di angelo. Quindi in sostanza è questo il motivo per cui non siamo umani, non so se mi hai seguito.»
«Sì credo di averti capito. Se tu però sei un angelo-demone, non dovresti avere entrambe?»
«Sì, le ho entrambe, ma più in quantità demoniaca, con il sesso riesco a bilanciarle, come se fossi veramente vivo» poi Sammil aggiunse: «Avendoti dato ora parte della mia essenza per un po' le tue energie non sono più bilanciate mentre a me sì.»
«Sembra quasi una lezione di fisica» dissi ridendo.
«Intendi quella che fai a scuola? Non ho mai studiato in una scuola.»
«Sì intendevo quella.»

Cercai di formulare un pensiero concreto dopo quel che Sammil mi aveva spiegato.

«Tu quindi usi le ragazze per sentirti vivo?»
Sammil tacque per un paio di secondi.
«Ogni cosa che faccio, la faccio ragionando con la testa non con le mie voglie» disse lui aprendo furiosamente le ali.

Questa era una risposta di difesa, come se stesse cercando di costruirsi un muretto.

«Non hai risposto alla domanda.»
«Io non le uso, se vogliono farlo anche loro, perché secondo te significa che io le stia usando?»
«Per il fatto che voglia sentirti umano... e che magari neanche glielo dici quello che hai detto a me.»
«Be' cosa posso dirti allora, sì le uso? Le ragazze con con cui lo faccio sanno la verità e nonostante questo lo facciamo ancora, a loro sta bene e a me anche.»
«Avresti dovuto dirmelo prima di quello che sarebbe potuto succedere a me after sex.»
«Non ci volevo pensare, volevo solo averti tra le mie braccia.»

"Ragiono con la testa" cit.

«Ti faccio un'altra domanda, credi veramente che porterei ogni ragazza qui?»
«Perché mi hai portato in questo posto?»
«Questo è il posto dove penso, dove le mie fantasie da sognatore spero diventino realtà.»
«Non sembra l'Italia, che Paese è?»
«Spagna. Inoltre vedi quella costellazione? È quella del cigno» disse facendola comparire nel cielo.
«Sì e allora?»
«Penso che sia uno degli animali più belli del creato. Ce n'è una simile molto lontana da qui, la chiamo cigno nero... credo che in fondo queste due costellazioni si completino a vicenda» disse Sammil aprendo la mano verso la volta mostrandomi quest'altra costellazione. Comparì per un attimo proprio accanto a quella del cigno. Poi scomparirono entrambe.
«Sono identiche.»
«Sì lo so. Mi ricordanano noi due.»

Ha detto noi???

«La prima volta che ci siamo visti hai detto che ti sembravo diversa, era la verità?»
«Sì, se conoscessi il mondo lì su ti renderesti subito conto che in me e in te c'è del diverso, come se non appartenessimo a quel mucchio di smidollati.»
Taqui per un paio di minuti.
«Tu potresti farmi tornare un'anima semplice o devo rimanere dybbuk per sempre?»
«Mh è veramente questo quello che vuoi?»
«Sì, no, forse? Onestamente mi piace tornare viva ogni tanto...»