Rimasi sola. Speravo con tutta me stessa che non se ne andasse.
La scuola era così buia e inquietante.
Il chiaro di luna mi illuminava a malapena e non c'erano pali della luce nelle vicinanze dell'istituto.
Qualcosa era cambiato. Sentivo come se il dolore della mia anima fosse diminuito da quando Sammil se ne fosse andato.
D'altronde era un demone ed era questo quello che doveva trasmettereagli altri; tanto dolore e sofferenza.
Ricordai che nelle aule ci fossero degli orologi, volevo sapere che ore fossero.
Non ero pronta di affrontare quella solitudine e volevo qualcuno. Quel qualcuno era Sammil. Sapevo che sarebbe stato meglio non cercarlo. Me lo aveva espressamente chiesto.Ma cosa sarebbe successo se invece lo avessi spiato?
Erano le 00:23 e mancava ancora molto.
Le ore del giorno da morta sembravano più veloci, come se avessero deciso di fare una corsa. I minuti sembravano veloci quasi quanto i secondi e i secondi quanto i millesimi di secondi. Le ore passarono.Chissà cosa stava pensando la mia famiglia, come si sentiva. La mattina sarei sicuramente passata a casa loro. La casa che era anche mia.
Mi sistemai giusto alla classe accanto nascosta.
Sammil comparve di nuovo e con la sua figura da demone entrò nella stanza. Aveva un passo lento con le braccia lungo i fianchi. La sua faccia sembrava compiaciuta, come se dovesse fare qualcosa di divertente.
Forse gli piaceva assorbire parte dell'energia negativa che era presente nell'aula, magari lo faceva sentire meglio e forte. Era l'unica cosa a cui pensai, l'unica spiegazione logica.Il piano era di trattenerlo un po' prima che se ne andasse definitivamente, ma non sapevo resistere. Il rumore che proveniva dalla stanza era strano.
Oltrepassai il muro dopo dieci minuti. Qualcosa mi sorprese.
«Ti avevo detto di non venire!» disse lui infuriato quando mi vide.
«Sì lo so, ma tu cosa stai facendo?!»
«A te cosa sembra?» disse la ragazza con lui.
Stavano consumando e io li avevo interrotti.
«Mi hai mentito» dissi.
«Non devo rendere a te queste cose, ora vattene!» disse lui portando una mano mirata su di me, come se volesse lanciare una "magia". Mi colpì, ma non cambiò nulla e oltrepassai il muro di nuovo.Sentivo che aveva iniziato a piacermi, come un colpo di fulmine che oltrepassò velocemente il mio cuore per farlo battere forte.
Vederlo così ora però, mi lasciava triste e tradita nella fiducia.
Le mie emozioni erano così diverse, sembravano così intense e vivide, come se subissero dei cambiamenti ogni singolo secondo.Sì ero strana e lunatica a quanto pare.
Perfetto, conosco Sammil da pochissime ore e già ho trovato il modo per farmi odiare da lui.
Il sole giunse sulla mia candida anima, sembrava che il dolore e quelle macchie nere che avevo fossero scomparse quasi del tutto.
Quella luce mi aveva fatto rinascere dalle ceneri.
Da come aveva detto Sammil, avevo tutta l'eternità per vedere la vita degli altri andare avanti, mentre la mia, ormai aveva subito una pausa dalla quale nessun telecomando avrebbe potuto rimettere il play.Volevo solo sfuggire alla vita, essere
definitivamente invisibile e il prezzo se pur caro ne era valso. Il problema più importante ora, sarebbe stato sfuggire ad una solitudine eterna.

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4D classe scomparsa
RomanceStephanie è una ragazza vittima di bullismo. Decide di suicidarsi lasciando una parte di sé alla scuola, agli studenti che la frequentano. Eppure, anche dopo la morte, qualcosa di nuovo la travolge: l'incontro con Sammil, un demone che desiderava di...