Rimanemmo per un po' sdraiati su quella collina a guardare le stelle. Cercai di avvicinarmi a lui senza dargli fastidio, rimanendo tutta rannicchiata di lato.
«Metti la testa sul mio petto.»
Così feci, fin quando non sentii una strana sensazione, come se i miei occhi non volessero stare più aperti e trasportarmi nel mondo dei sogni.Le anime dormono?
«Sam, mi sento strana» dissi con voce bassa.
«Sta tranquilla, è normale» disse dandomi un bacio sulla fronte.
Alzai lo sguardo e vidi qualcosa nei suoi occhi rosso fuoco, sembrava che stessero brillando, diventando blu per un paio di istanti.Cos'era? Un indizio per capire cosa la misteriosa finestra dei suoi occhi stesse celando?
«Mi sento come se mi stessi spegnendo.»
«Lascia che ti aiuti» disse passando la mano sul mio braccio facendo qualche magia.Nonostante quel... qualsiasi cosa stesse facendo mi sentivo sempre più sprofondare in un vuoto senza fondo.
«Cosa mi stai facendo? Perché mi sento peggio dopo la cosa che hai fatto?»
«Non ti preoccupare, ora cerca di addormentarti... le anime in realtà non dormono, ma quel che ti ho fatto ti permetterà di simulare una specie di sonno.»
Sentivo che il mio corpo mi stesse divorando pezzo dopo pezzo, come se quella negatività mi desse dolore.
Prima di addormentarmi Sammil cercò di dirmi qualcosa, ma i suoni mi sembrarono confusi, quando poi ad un tratto, non vidi e sentii più nulla.Qualche ora dopo mi svegliai, mi sentivo molto meglio e Sammil fu la prima cosa che vidi. Avevo la testa poggiata sulle sue gambe e non ero più sulla collina che mi ricordavo.
«Pensavo che così saresti stata più comoda.»
«Dove siamo? Perché mi hai fatto addormentare?»
«La prima volta è sempre così. La tua anima non avendo l'energia bilanciata ti ha fatto sentire debole, l'effetto cambia da persona a persona, ma nel tuo caso ho preferito farti addormentare in modo tale che smaltissi più velocemente.»
«Quante ore sono passate?»
«Circa otto.»
«E tu sei restato con me tutto il tempo?»
«Praticamente sì, a parte il fatto che me ne sono andato due volte per fare il mio lavoro. In ogni caso, sono tornato il prima possibile perché non volevo lasciarti sola.»
«Tu come ti sei sentito la prima volta che lo hai fatto?»
«Be' in realtà è stato quasi normale, ad essere onesti il mio corpo era già abituato ad avere tanta energia positiva in sé.»
Sammil sembrava non volesse rispondere alla domanda e cercò di sbrigarsela con poche parole, magari non era il momento giusto per chiedere certe cose.Quanto avrei dato per capire Sam! Cercare di capire com'era il suo vero io...
A volte bisognerebbe fermarsi a pensare chi si è veramente. La semplice risposta di dire il proprio nome e cognome non è valida, c'è bisogno di qualcosa di più. Nessuno potrà mai rispondere a questa domanda se non noi stessi, io la mia risposta l'avevo trovata, anche se forse ora che ero morta non avrebbe più avuto tanto senso.
C'è chi dice poi che abbiamo tante maschere. Pirandello sosteneva che l’uomo in grado di levarsi la propria maschera viene visto da coloro che lo circondano come un uomo diverso, o talvolta definito pazzo. Maschera di piombo, una vera e propria trappola per chi l'indossa.A volte Sammil sembrava che si comportasse come se la indossasse, avrebbe dovuto capire che con me non ce ne era bisogno.
«Credo debba tornare a scuola» disse lui interrompendo il silenzio creato.
«Mi stai dando dell'ignorante per caso?!»
«No sciocchina non è per quello! Ricordi che hai fatto un incantesimo all'aula?» disse con voce triste.
«Sì ricordo, ebbene?»
«Devi... non so se ti arrabbierai con me, ma quelli che frequenteranno quell'aula saranno destinati a morire.»
«Ho il potere di uccidere?»
«No, non tu... quello dei piani alti, sai a chi mi riferisco.»
«Sì ho capito... ma perché non dici mai il suo nome?»
«Preferisco non farlo, è complicato da spiegare. All'inizio l'incantesimo era solo per rilasciare dell'energia negativa lì, non per altro... quel che succederà sarà solo per mano sua.»
«E possiamo impedirlo?»
«La magia che lui usa è molto, molto più potente della mia. Decimerà la tua classe» disse lui con tono fermo.
«Non hai risposto né sì né no alla mia domanda.»
«Hai ragione, è che in realtà non lo so. Conosco molti incantesimi, ma non tutti... chiederò a qualcuno dei miei amici se possono aiutarmi.»
«Ad altri diavoli?»
«Sì perché?»
«Sono fighi quanto te?»
«Ti pare il momento di fare queste domande?» disse lui. «Tornando seri, perché odiavi quelli della tua classe?»
«Tre ragazzi sono dei pervertiti di merda, uno di loro credo abbia anche stuprato una ragazza, ma non ne sono certa, mentre le ragazze in generale sono tutte false come delle monete da tre euro!»
«Capisco, credi sia giusto farli morire quindi?»
«No, non credo sia giusto. La morte è l'ultima risorsa alla giustizia a volte, ma è realmente giustizia? No... o almeno dipende. La vendetta e giustizia non si dovrebbero mai confondere.»
«Avevo immaginato una risposta molto diversa, ma hai ragione.»I suoi occhi divennero blu di nuovo.
«Perché tuoi occhi diventano blu di tanto in tanto?»
Lui rimase in silenzio imbarazzato.
«Diventano blu? Non dire cazzate! Non vedi che sono rosso fuoco?» disse Sammil con tono incerto, come per inventare una scusa.
Non insistetti, anche se ero molto curiosa in realtà. Avevo molte più domande che risposte e la cosa mi infastidiva.
Improvvisanente Sammil sembrò preoccupato.
«Tornerò il prima possibile.»
«Che cosa è successo?»
«Te lo spiego dopo» disse lui sparendo in una nuvola di polvere nera.
Rimasi sola di nuovo. La prima cosa che feci fu esplorare il nuovo posto in cui mi trovavo.
Tutto intorno a me sembrava fatto di legno. Una baita di montagna con ovviamente un caminetto acceso. Davanti al camino c'era un enorme tappeto rosso e due poltrone dello stesso colore con quadretti.Sarebbe stato bello sentire tutto il calore del fuoco.
Decisi di andarmene, Sammil sarebbe stato in grado di trovarmi in ogni caso.
Avrei tanto voluto saper fare le stesse cose che sapeva fare lui, magari mi sarei fatta qualche altro amico o amica anima, oppure, sapermi teletrasportare.
Non sapevo dov'ero con esattezza, ma decisi comunque di attraversare il muro della casa e cercare di capire un po' la mia posizione.Be' dell'erba e un paio di caprette...
C'erano anche molte montagne ma non riuscivo a riconoscerle.
Volevo tornare verso casa mia, i posti isolati con nessuna anima viva mi inquietavano.Nessuna anima viva... ok altra pessima battuta, lo so.
Cercai di darmi forza con qualche stupida frase per capire come teletrasportarmi. E dopo molti fallimenti, mi teletrasportai di tre metri signori e signore.
Ero pessima.

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4D classe scomparsa
RomanceStephanie è una ragazza vittima di bullismo. Decide di suicidarsi lasciando una parte di sé alla scuola, agli studenti che la frequentano. Eppure, anche dopo la morte, qualcosa di nuovo la travolge: l'incontro con Sammil, un demone che desiderava di...