Chances

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NEBULA’S POV

 Quando riaprii gli occhi, fuori dalla finestra c’era solo buio. Le braccia di Fanny erano avvinghiate ai miei fianchi, e il suo corpo nudo aderiva al mio. Mi girai cercando di non muovere troppo il letto, che scricchiolava sotto il mio peso. Le diedi un dolce bacio sulla fronte, sentendo le sue ciglia solleticarmi il mento, sbattendo velocemente.

“Buongiorno. Anzi, buonasera” – le sussurrai. Lei mi sorrise, allungando le gambe stiracchiandosi. – “Sembri un piccolo micino.” – lei rise. Non le vidi una risata così spensierata da molto tempo. – “Dovremmo uscire. Quanto tempo rimarrai qui?”

“Qualche giorno” – mi disse, mentre si alzava alla ricerca dell’intimo.

HARRY’S POV

 La luna piena illuminava leggermente la strada buia. Le stelle erano nascoste dall’inquinamento, ma le poche che si vedevano, brillavano fiere. Era il ventesimo messaggio di Samantha della settimana, ed era la ventesima volta che la ignoravo. Avevo deciso di lasciarla tutta per Jake e che avrei dovuto trovare un motivo per non trovarmela più tra i piedi. Era una serata dannatamente noiosa, ma preferivo fare una passeggiata a fumare, piuttosto che in casa con i miei. Due risate femminili venivano dalla strada che incrociava con la mia; il vento spostava sul suo viso ciocche rosa e blu sul viso, che era coperto da una mano per coprire la sua risata bellissima. La ragazza accanto a sé aveva dei capelli lunghissimi, ricci. Gli occhi grigi erano vispi e… stranamente familiare. Ovviamente, Nebula non guardava mai dove andava, quindi era perfettamente nella mia direzione, pronta per cadermi addosso. Velocemente, aprii le braccia, così che lei potesse caderci dentro e io potessi stringerla.

I 5 secondi dopo furono perfettamente calcolati, ma ciò che non avevo previsto era uno sguardo d’odio che bruciava sulla mia pelle. Ma poi, di botto, cambiò. Il suo aspetto era molto, troppo familiare. Non mi accorsi neanche di Nebula che si alzava da me e si sistemava la maglietta.

“Fanny, questo è…”

“Harry” – sussurrò. Cazzo, Fanny. La migliore amica di Nebula. Anni fa stavamo in classe insieme, e lei sapeva perfettamente di quanto io morissi dietro a lei.

“Cosa hai detto?”

“Niente” – scrollò le spalle – “Stavo dicendo solo che era molto carino.” – i suoi occhi non si staccavano dai miei, meschini e complici. Mentre Nebula era girata verso di me, lei prese la palla al balzo per farmi un sorriso saccente, come se avesse capito tutto.

Harry” – mi risvegliai di botto – “Dove andavi?”

“In realtà, da nessuna parte.” – le sorrisi malizioso – “Perché?”

“Volevamo andare a quel pub rosso che sta tra la 49esima e la 50esima”

“Ah.. Mh, intendi il Red Hook?”

“Sì, esattamente!” – saltellò sul posto e prese per le braccia sia me che Fanny”

“Ehi, non ho detto che vengo anche io!”

Ma lei fece finta di non sentire, continuando a trascinarci.

***

“Bene, io vado un attimo in bagno. Mi ordinate un….” – e passò il dito sul menù dei cocktail, per poi picchiettarlo su quello scelto – “..Japanese Ice Tea?” – neanche aspettò la risposta che sparì dietro la porta.

“Eh, bene..” – cominciò Fanny, intrecciando le mani su cui posò il mento – “Harry Young. Il piccolo sfigato di scuola, che mi rompeva le palle tutti i giorni con le domande su Nebula.” – alzò un sopracciglio alla vista della mia mascella contratta – “Non lo sa, vero?”

“E non lo deve sapere.”

“Perché?”

Risi. Una risata che arrivò dal profondo, amara, acida, stanca. Repressa da troppo. Fu uno sfogo che lei sembrò capire.

“Perché dovrebbe sapere la verità?”

“Ti avrei ammirato, se non fossi stato tanto sfigato.” – sorrise, cercando di rincuorarmi.

“Tu non capisci.”

“Io non capisco?” – urlò sottovoce, guardandomi infuriata. – “Io, io non capisco?”

La guardai, lasciando il silenzio regnare su di noi. – “Lo so che l’ami, ma almeno tu, tu l’hai avuta.”

I suoi occhi si spalancarono. La sua espressione era tirata in una smorfia di terrore.

“Come fai a saperlo?” – le sue parole erano un sussurro. Sembrava che l’avessi sconfitta al suolo con quelle parole.

Sbuffai divertito.- “Quando tieni veramente a una persona, ti rendi conto di un sacco di cose, sai? Anche delle persone che le danno più attenzioni del dovuto.”

“Hai un’altra cazzo di chance, vedi di sfruttarla.”

“Che altra chance?” – Nebula apparse da dietro le nostre spalle.

Merda. 

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